Il Milano Design Film Festival - giunto alla sua VIII edizione - si svolgerà ugualmente, ma in streaming.
Dal 6 all'8 novembre sarà possibile vedere gratuitamente, attraverso la piattaforma appositamente realizzata e negli orari indicati nel programma, più di 40 titoli tra film e corti.
Il tema di questa edizione - scelto dalle curatrici Silvia Robertazzi e Prozia Bergamasco - è "Ri-connettersi", che alla luce dei mesi che stiamo vivendo assume il significato di "risvegliare l'attenzione e le coscienze sulle priorità della vita collettiva e del Pianeta" e che, al termine del festival, premierà la miglior pellicola sul tema.
Alla base del MDFF 2020 vi è il concetto di fermarsi e prendere consapevolezza di ripensare il passato per ricostruire un presente-futuro in armonia con la natura, pensiero adottato per investigare metodi progettuali e applicazioni che mostrano come architettura e design possano migliorare la vita di tutti i giorni.
La selezione delle pellicole indaga, infatti, il rapporto uomo-natura, le dinamiche uomo-città, i bisogni reali dei cittadini e il lavoro del progettista, ampliando le tematiche al settore scientifico, con le categorie di alimentazione e automotive, fino ad affrontare la complessità dei processi economici e sociali che oggi determinano la città, il territorio e l'ambiente.
"Paesaggio eclettico", la lecture dei guest curator Barreca & La Varra
CIAK IN ITALY. Registi stranieri nel paesaggio italiano è il titolo individuato da Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, dello studio di architettura Barreca & La Varra di Milano, guest curator per questa edizione del festival e per quella del 2021.
"Non sono frequenti le incursioni degli autori stranieri nelle città e nel paesaggio italiano", affermano gli architetti. "Forse proprio per questo, avviare una raccolta e una riflessione su come i registi stranieri hanno guardato alle nostre città e al nostro paesaggio come sfondo di storie è tanto più interessante".
I due architetti terranno una lecture dal titolo "Paesaggio eclettico", una panoramica su quattro progetti milanesi conclusi o working progress e saranno, inoltre, coinvolti in un dibattito con progettisti stranieri che lavorano in Italia.
Alcuni titoli da non perdere
Paradigma Olivetti | Prospettiva Olivetti
di Davide Maffei
Due première mondiali che raccontano la filosofia e lo sviluppo industriale dell'azienda di Ivrea nel "dopo Adriano". La storia, che ha rinnovato un'intera cultura imprenditoriale di prodotto e architettura, ha visto il contributo di designer e progettisti visionari: tra i tanti, anche Ettore Sottsass, Mario Bellini. Michele De Lucchi, Gae Aulenti, Kenzo Tange e Luis Kahn.
The Arch
di Alessandra Stefani
"Se l'architettura non ha un luogo, la sua casa è il mondo": sono le parole dell'architetto Dada in questa première italiana.
Tokyo Ride
di Bêka & Lemoine
Ryūe Nishizaw guida un' Alfa Romeo Giulia vintage, da qui si vedrà una Tokyo frenetica e piena di poesia al tempo stesso. Si capirà la forte relazione che il co-fondatore dello studio SANAA ha con la socia Kazuyo Sejima e con la sua città, oltre al suo modo di pensare e di progettare.
Il condominio inclinato. Bergamo, sole, casbah, pollai e terrazze fiorite
di Alberto Valtellina e Paolo Vitali
Première europea del progetto di indagine cinematografica sui complessi edilizi "Terrazze fiorite" e "Bergamo sole", costruiti tra il 1976 e il 1980 su progetto degli architetti Giuseppe Gambirasio e Giorgio Zenoni: inizialmente definiti "i pollai", sono stati studiati e apprezzati a livello internazionale e sono oggi tra le residenze più ambite della città.
What it Takes to Make a Home?
di Daniel Schwartz
Prodotto dal Canadian Centre for Architecture (CCA), il film affronterà le definizioni attribuite all'alloggio e alla mancanza di una casa in relazione alle pressioni urbane ed economiche.
La Nave
di Hans Wilschut
Film d'esordio del fotografo e videomaker olandese che racconta la vita nel maxi-condominio progettato da Franz di Salvo nel quartiere Scampia di Napoli completato nel 1975.
Next Sunday
di Marta Bogdanska
Una storia urbana, ambientata a Tripoli, indaga come le generazioni più giovani si siano impossessate del quartiere fieristico progettato da Oscar Niemeyer, rimasto incompiuto nel 1975.
It's Dutch Design
di Elbe Stevens
Partendo da approccio e metodo della "corrente" olandese che si è imposta con un preciso DNA sulla scena internazionale, l'analisi spiega come il fare design significhi anche riflettere su tematiche antropologiche strettamente collegate alla contemporaneità.
Design is Diversity. Teaching Design in Covid Times
di Mario Greco
Il nuovo senso che il tema "diversity" ha assunto con il lockdown.
Biografie
- Just Meet. Tadao Ando di Fernanda Romandia
- Magical Imperfection. The Life and Architecture of Raymond Moriyama di Scott Calbeck
maggiori informazioni: milanodesignfilmfestival.com
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