Gio Ponti e la Concattedrale di Taranto 1970-2020

Inaugurata l'attesissima mostra a cura di Fernando Errico, Gabriele Rossi, Francesco Simone, con Maria Piccarreta

«Ho pensato: due facciate. Una, la minore, salendo la scalinata, con le porte per accedere alla chiesa. L'altra, la maggiore, accessibile solo allo sguardo e al vento: una facciata per l'aria, con ottanta finestre aperte sull'immenso, che è la dimensione del mistero... Altrimenti dove si dovrebbero sedere gli angeli?» [Gio Ponti]

Ha finalmente aperto al pubblico, la mostra "Gio Ponti e la Concattedrale di Taranto 1970-2020. Il sogno di una città, il sogno dei suoi cittadini e il sogno di Guglielmo e di Giovanni", già programmata a dicembre in occasione dei 50 anni dell'opera e rimandata a causa delle restrizioni sanitarie.

Nata come esito di una tesi di laurea realizzata da cinque giovani architetti dell'ateneo barese, la mostra, curata da Fernando Errico, Gabriele Rossi, Francesco Simone, con Maria Piccarreta, resterà aperta al pubblico fino al 15 settembre 2021 negli spazi del Museo Diocesano di Taranto.

L'iniziativa  è il frutto di un accordo firmato a giugno 2019 dall'Arcidiocesi di Taranto, dall'allora Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto e dal Dipartimento di Scienza dell'Ingegneria e dell'Architettura del Politecnico di Bari.

L'allestimento e le 5 tappe della mostra

Un disvelarsi per tappe, attraverso 5 sezioni che mostrano al pubblico le fasi cruciali dell'iter progettuale, dal racconto epistolare con la committenza ai disegni interlocutori e agli studi di dettaglio, fino alla redazione degli elaborati esecutivi e l'avvio del cantiere.

Con il supporto di audio e video, il percorso espositivo condurrà il visitatore in una scoperta graduale del processo ideativo, a partire dal rapporto speciale che si instaurò tra i due attori principali, Gio PontiMons. Guglielmo Motolese, arcivescovo di Taranto e committente illuminato.

Le numerose lettere mostreranno come tra i due si instaurò immediatamente un rapporto di intesa progettuale, tradotta in una serie di proposte e suggerimenti volti a definire quello che diventerà poi  "il sogno di una città, il sogno dei suoi cittadini e il sogno di Guglielmo e di Giovanni".

Taranto in quel periodo era una città in espansione. La nascita dei quartieri periferici rischiava di frammetare l'unitarietà urbana, così come quella spirituale. In questo quadro, Guglielmo Motolese intuì l'esigenza di una nuova cattedrale, più ampia, accogliente e luminosa, tale da poter radunare e incontrare i numerosi fedeli che sentivano lontana "l'antica e veneranda Basilica" di San Cataldo.

Gio Ponti, ormai ottantenne, per l'incarico di alta responsabilità, mise in atto la sua indiscussa professionalità  e, nel lungo processo creativo, "architettò una visione" con svariate soluzioni, tra cui ne vennero presentate solo tre: il Tempio, la Nave e la Vela. Fu un percorso lungo e tormentato, tra suggestioni, ripensamenti e momenti di sconforto e di esaltazione che lo accompagneranno dalla prima pietra alla forma finita della Concattedrale Gran Madre di Dio.

A conclusione del cantiere, l'ultima sezione della mostra è dedicata agli aspetti cerimoniali: dall'inaugurazione, alla consacrazione fino alla celebrazione della prima messa l'8 dicembre del 1970.

foto courtesy of © Roberto Conte 

GIO PONTI E LA CONCATTEDRALE DI TARANTO 1970-2020
Museo Diocesano di Taranto
Vico I Seminario (centro storico)

16 giugno - 26 settembre 2021
da martedì a domenica (chiuso il lunedì) 
9:30-12:30 | 16:30-19:30

+info: concattedraletaranto2020.it

pubblicato il:

giu 16
set 26

Gio Ponti e la Concattedrale di Taranto 1970-2020 Inaugurata l'attesissima mostra a cura di Fernando Errico, Gabriele Rossi, Francesco Simone, con Maria Piccarreta
Museo Diocesano di Taranto

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