Dopo un anno e mezzo di chiusura lo spazio Gino Valle all'ex Cotonificio torna ad ospitare le mostre organizzate dall'Università Iuav di Venezia. La prima esposizione in calendario inaugura venerdì 27 agosto alle 17.30 ed è dedicata a due edifici rappresentativi dell'architettura tedesca degli anni 60-70: il "Mäusebunkers" di Gerd e Magdalena Hänska e l'Institut für Hygiene und Mikrobiologie di Fehling+Gogel.
La mostra, a cura di Ludwig Heimbach promossa dall'Ordine degli Architetti di Berlino (BDA), propone la lettura di questi due esempi di architettura brutalista alla luce delle recenti discussioni sulla opportunità o meno di una loro demolizione, oggetto di un dibattito tuttora in corso in Germania e non solo.
In particolare il Mäusebunker, ex centro di ricerca per la medicina sperimentale, definito dal Deutsches Architekturmuseum come "l'edificio più terrificante della storia del dopoguerra", rischia la demolizione dopo essere diventato negli anni recenti un grande punto di attrazione per i turisti, attirati dai monumenti più insoliti di Berlino. Il Mäusebunker ha inoltre fatto da sfondo ad alcune scene del film Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve, uscito nel 2017. Anche l'Institut für Hygiene und Mikrobiologie, istituto a cui il Mäusebunker è collegato via tunnel, costruito nel 1974, rischia di essere demolito.
Alla mostra seguirà un seminario che si terrà il 23 settembre alle 17.30, organizzato da Giacomo Calandra di Roccolino, con la collaborazione della Scuola di dottorato Iuav.
Con queste due iniziative i promotori vogliono proporre un approccio diverso al tema, dimostrando il carattere approssimativo e arbitrario di alcune valutazioni sul brutalismo, con l'intento di aggiornare gli strumenti critici con i quali siamo soliti interpretare la storia architettonica più recente.
Il Brutalismo è una corrente architettonica che si sviluppa nel secondo dopoguerra nell'ambito della contestazione dei principi e degli stilemi fino ad allora dominanti nel Movimento Moderno: gli edifici sono messi a nudo nell'oggettività dei loro materiali; calcestruzzo, vetro, mattone, acciaio sono assemblati senza mediazioni formali, gli impianti lasciati a vista. Deve il suo nome al "béton brut" di Le Corbusier, termine che indica il cemento a vista, o calcestruzzo, che caratterizzava le unità abitative di Marsiglia progettate dal celebre architetto. «L'architecture c'est, avec des matières brutes, établir des rapports émouvants» ("L'architettura è stabilire rapporti emozionali con materiali grezzi") scriveva Le Corbusier nel suo trattato di architettura del 1923.
Mäusebunkers
ARCHITETTURA BRUTALISTA A BERLINO
27 agosto › 5 settembre 2021
Spazio Gino Valle, Cotonificio, Dorsoduro 2196 Venezia
lunedì › venerdì | ore 9 › 19
inaugurazione
venerdì 27 agosto 2021, ore 17.30
Cotonificio, auditorium
curators talk
giovedì 23 settembre 2021, ore 17.30
Cotonificio, auditorium
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