Le Giornate FAI di Primavera sono alle porte: sabato 25 e domenica 26 marzo avremo la possibilità di visitare centinaia di luoghi del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, solitamente inaccessibili o poco noti.
Giunta alla sua XXXI edizione, la manifestazione raccoglie quest'anno oltre 750 luoghi in 400 città, tra storia, arte e natura, una mappatura che rivela la straordinaria ricchezza della nostra penisola, da nord a sud, fino alle isole.
Durante il fine settimana saranno visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d'arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani.
Non mancheranno poi itinerari nei borghi e visite in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici, in linea con l'impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia "cultura della natura".
Di seguito segnaliamo alcune tappe - senza obbligo di prenotazione - nelle principali città, ma basterà selezionare un luogo sulla mappa per scoprire quelli più vicini a voi.
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ROMA
Tivoli | Parco Villa Gregoriana
Situato a poco più di mezz'ora da Roma, il Parco Villa Gregoriana racchiude un ricchissimo patrimonio: natura, storia, archeologia e artificio si fondono qui armonicamente, tanto da essere una delle mete obbligate del Grand Tour nel 1800, tra le principali rappresentazioni pittoriche del centro di Tivoli.
Villa Bonaparte, Ambasciata di Francia presso la Santa Sede
Sede dell'Ambasciata Francese presso la Santa Sede, Villa Bonaparte venne commissionata alla metà del XVIII secolo dal Cardinale Valenti Gonzaga, Segretario di Stato di Papa Benedetto XIV. Nel 1816, poi, Paolina Bonaparte la acquistò per farne la sua residenza e la restaurò decorandola con il gusto dell'epoca.
La visita aprirà le porte della cappella (con la decorazione a stucco del Cardinale Gonzaga), al vestibolo, e poi all'Appartamento Egizio per ammirare la decorazione commissionata dalla Principessa Paolina Borghese Bonaparte.
Al piano superiore si accederà al Grand Salon, con le decorazioni della metà del XVIII secolo recentemente riscoperte, per poi giungere nella "Galleria" per scoprire un piccolo segreto di Paolina.
Ultima tappa davanti alla Breccia di Porta Pia, che permise alla truppe Italiane di entrare a Roma.
Palazzo Piacentini-Vaccaro fra tradizione e avanguardia
L'edificio di Palazzo Piacentini-Vaccaro, sede del MIMIT, occupa un'area di circa 5000 mq compresi tra via Veneto e via Molise, sul luogo del convento dei frati cappuccini della secentesca chiesa di Santa Maria della Concezione. Tutta la zona, poi trasformata dal piano di urbanizzazione per Roma Capitale e dalla impostazione per il nuovo quartiere Sallustiano, era quasi interamente occupata dalla Villa Ludovisi definita da Stendhal "una delle cose più belle del mondo".
Realizzato tra il 1928 e il 1932 come sede del Ministero delle Corporazioni, il Palazzo nasce dall'intuizione estetica di due figure di spicco del panorama architettonico italiano in quegli anni, Marcello Piacentini e Giuseppe Vaccaro.
Superando il grande portone di bronzo, la visita permetterà di scoprire uno scrigno di opere d'arte, dall'imponente scalinata centrale al Salone d'Onore, dove i sette grandi arazzi di Ferruccio Ferrazzi dominano la scena
Dopo l'anticamera del Ministro, il Parlamentino e la Sala del Mappamondo di Giulio Rosso, si scenderà attraverso una grande scala elicoidale per raggiungere il sotterraneo bunker antigas.
Tutto è una espressione compiuta del '900, all'interno di un movimento artistico e culturale connotato da un ritorno al figurativo e alla grande tradizione romana.
MILANO
Istituto buddista italiano Soka Gakkai - Centro Culturale Ikeda
Corsico, Milano
Il Centro Ikeda è il risultato del progetto di restauro conservativo della Cascina della Guardia di Sopra, uno dei più antichi ed importanti esempi storici delle costruzioni di impronta rurale a Sud Ovest di Milano.
L'antica cascina del Cinquecento, alla fine del XVIII secolo, divenne una grande azienda di 4 ettari, passata di proprietà dagli Sforza, ai Visconti ai Padri di San Simpliciano, fino al Comune di Corsico, che la acquisì nel 1975.
La cascina è stata recuperata, in collaborazione con la Soprintendenza di Milano, secondo rigorosi criteri di restauro filologico che permettono di apprezzare le diverse stratificazioni storiche dell'edificio e le ricostruzioni dei corpi mancanti.
Palazzo Clerici
Situato nel cuore della vecchia Milano, nel Seicento definita "Contrada del prestino dei Bossi", Palazzo Clerici appartenne a una delle più antiche casate storiche dell'aristocrazia milanese, la famiglia Visconti dei Consignori di Somma.
Il percorso condurrà tra le stanze del piano nobile: la Sala da Ballo (il salone ha l'altezza di due piani), la Galleria degli Stucchi, la Galleria dei Quadri, la Galleria del Tiepolo (lunga "solo" 22 metri) e la Sala degli Specchi con relativa anticamera, rivivendo i fasti dell'epoca d'oro della nobiltà milanese, grazie alla generosità dell'ISPI, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, che dal 1940 ha restaurato e preservato Palazzo Clerici per riportarlo all'antico splendore.
Palazzo Marino
Palazzo Marino si trova nel centro storico di Milano, nella zona monumentale ottocentesca post unità d'Italia dato dalla nuova Piazza del Duomo, dalla Galleria Vittorio Emanuele e da Piazza della Scala.
La visita permetterà di ripercorrere in poco tempo tutta la storia del palazzo e di chi lo volle, a partire dal suo essere il primo palazzo milanese con una facciata completamente rivestita in pietra con elementi architettonici e artistici. Si visiteranno, in sequenza, la Sala Alessi, la Sala Marra, la Sala Consiliare, la Sala dell'Orologio in cui sono esposte le bandiere olimpiche, la Sala della Giunta, per poi tornare nuovamente in Piazza della Scala.
BOLOGNA
Palazzo Zambeccari detto il Conte
Come un'imponente costruzione circondata da campi e argini, alla confluenza del fiume Reno con il suo affluente Samoggia, Palazzo Zambeccari - noto anche come Palazzo del Conte - si erge nella pianura bolognese. La struttura, risalente alla metà del Cinquecento, è circondata da alberi, disposta su tre piani a pianta rettangolare con quattro torri angolari.
All'interno sarà possibile ammirare i ricchi affreschi sui soffitti e scoprire la storia di un luogo che, nel corso del Novecento, fu anche rifugio per i bambini abbandonati raccolti da Padre Marella.
FIRENZE
Palazzo della Banca d'Italia
Il palazzo ottocentesco della Banca d'Italia, su via dell'Oriuolo, è il più rappresentativo dei tre nuclei che costituiscono l'intero complesso finanziario il cui fronte sud affaccia su Borgo degli Albizi.
La visita partirà dal grande atrio del Palazzo, caratterizzato da un imponente soffitto ligneo a cassettoni in stile neorinascimentale sorretto da quattro colonne in pietra serena, per poi percorrere il monumentale scalone ellittico - capolavoro di Cipolla - caratterizzato dal dinamismo ascendente dei rampanti elicoidali, fortemente accentuato dalla luce che piove dal grande lucernario soprastante.
Ai due piani superiori si potranno ammirare gli arredi, le decorazioni di Girolamo Magnani e Luigi Busi e avremo la possibilità di visitare vari ambienti, tra cui il Salone delle assemblee degli azionisti, l'Ufficio del Direttore della sede, la Sala del Consiglio di reggenza e il Salone delle Assemblee.
Villa Schifanoia-Eui
Fiesole
Villa Schifanoia sorge in un angolo incantato della collina di Fiesole, uno scorcio particolarmente felice della collina fiesolana, luogo di svago per eccellenza, definito Schifanoia, dall'espressione "schivare, rifuggire la noia".
Circondata da un rigoglioso giardino all'italiana disposto su tre livelli, la villa, di origine quattrocentesca, è stata acquistata nel 1986 dallo Stato Italiano per permetterne l'utilizzo da parte dell'Istituto Universitario Europeo (EUI), di cui è tuttora una delle sedi.
La visita riguarderà i giardini formali, la cappella e l'interno, dove si accederà ad ambienti non fruibili al pubblico, tra cui il salone principale e l'ex biblioteca con il soffitto ligneo cinquecentesco di manifattura spagnola. Visita, infine, alla loggetta al piano superiore (denominata Sala Belvedere).
Villa Montalvo o "alla Marina"
Campi Bisenzio
La Villa si trova a Campi Bisenzio alla confluenza tra il fiume Bisenzio e il torrente Marina (da cui l'altro nome con cui è conosciuta "alla Marina"). Qui la fertile pianura fiorentina, a partire dalla metà del Quattrocento, attirò le attenzioni e i denari delle influenti famiglie cittadine, favorendo la riconversione di antichi palagi medievali in grandi ville/fattoria per garantire la produzione agricola e la possibilità di trascorrere estati fuori città.
Partendo dalla monumentale limonaia, la visita condurrà attraverso i giardini e sale affrescate del piano terreno, incontrando la storia delle famiglie che si sono succedute, in particolare quella degli ispanico-fiorentini Ramirez de Montalvo.
Attraverso i loggiati e il giardino interno si giungerà alla Cappella gentilizia, oratorio costruito nel Settecento dove sarà possibile vedere la tomba dell'ing. Felice Matteucci, l'inventore italiano del motore a scoppio (1854) che fu proprietario e visse nella villa insieme alla moglie Giulia, l'ultima della famiglia Ramirez de Montalvo.
NAPOLI
Accademia di Belle Arti
L'Accademia di Belle Arti di Napoli è una delle più antiche e prestigiose d'Italia, fondata da Carlo di Borbone nel 1752 con il preciso intento di "educare" i giovani aspiranti artisti che, dalla metà del XVIII secolo ad oggi rappresenta un luogo fondamentale per lo studio delle arti e sulle arti a Napoli e nel meridione d'Italia.
La visita porterà alla scoperta del lavoro che avviene nei laboratori di scultura, pittura, scenotecnica, incisione e nuove tecnologie dell'arte (NTA). Si visiteranno la Sala Palizzi, con 120 opere donate dall'artista nel 1898, e la Pinacoteca.
Le opere presenti nel museo riguardano diversi periodi storici, con prevalenza di quelle eseguite dagli stessi allievi dell'Accademia, nel corso dell'Ottocento. Si proseguirà alla scoperta delle Biblioteca dedicata alla memoria di Anna Caputi, sua storica curatrice, con circa 30.000 volumi di cui circa 1.000 antichi.
Villa di Livia
Pozzuoli
La villa cosiddetta "di Livia" si trova su un terreno di proprietà privata, oggi adibita a sala eventi.
La domus si trova in posizione panoramica sul costone della Starza nei pressi della via Domiziana e, nelle vicinanze si trovano ancora le tracce di importanti monumenti: lo stadio di Antonino Pio, i due anfiteatri, le aree delle necropoli. Una costruzione di inizio '900 si appoggia sui resti del piano terra della struttura romana.
Il percorso inizierà dal giardino esterno alla Villa, per proseguire lungo il corridoio a ridosso delle mura perimetrali, attraversare l'aula ad esedra, con pavimenti in mosaico e pareti ricoperte da affreschi e marmi policromi. Si raggiunge, infine, l'atrium, corpo centrale della villa, la terrazza panoramica, per arrivare all'uscita attraverso il piano superiore del casolare moderno di inizio '900 appoggiato sulle rovine.
Anfiteatro Cumano
Bacoli
L'anfiteatro di Cuma costituisce uno degli esempi più antichi di anfiteatro in Campania, situato appena fuori dall'area archeologica, dove si possono trovare l'antro della Sibilla e l'antico insediamento greco.
Realizzato tra il II e il I secolo a.C., come uno dei primi anfiteatri "stabili" nella regione, sorge in posizione strategica, in confluenza di due tracciati viari che collegavano una delle più antiche colonie della Magna Grecia con gli altri centri dell'area flegrea.
La visita condurrà in un'area in gran parte inesplorata, oggi luogo molto verde, poco archeologico, quasi bucolico, occupato da orti e frutteti, che aderisce alla trasformazione degli spazi avvenuta nel momento di passaggio dall'età classica a quella medievale.
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