Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione | Al cinema per soli 3 giorni

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Arriva al cinema, per le sole giornate di 15, 16 e 17 maggio, "Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione", il documentario dedicato al genio solitario che rivoluzionò l'architettura, cambiando per sempre l'aspetto di Roma.

Uno stile riconoscibile ed eccentrico quello di Borromini, differente da quello dei suoi contemporanei per l'austera autorità spirituale e le continue evocazioni dell'infinito, un personaggio noto soprattutto per la storia della sua rivalità artistica più famosa di sempre: quella con Bernini.

Ma il vero conflitto fu quella con se stesso, un legame viscerale con la sua arte che lo portò a togliersi la vita pur di toccare l'eternità.

Quando arrivò a Roma, nel 1619, non aveva ancora compiuto vent'anni. Lasciò Milano, i suoi genitori e il suo umile lavoro da scalpellino al Duomo per raggiungere, a piedi, il cantiere più prestigioso del suo tempo, ovvero la Fabbrica di San Pietro. Allora la città eterna era il centro dell'arte occidentale, il luogo più ambito per qualsiasi pittore, scultore o architetto ispirato dal lavoro di Michelangelo; in quel periodo la città si mostrava come un cantiere a cielo aperto, tra chiese, fontane, palazzi nobiliari e sedi di giovani e ambiziose congregazioni religiose di tutta Europa.

Proprio qui, Borromini diventò allievo di Carlo Moderno che, trattandolo come un figlio, lo scelse come suo personale assistente. Il resto è storia, quella di un giovane ambizioso e volenteroso che si privò di tutto per inseguire un sogno, diventando un tutt'uno con la sua arte.

Il documentario - parte della serie La Grande Arte al Cinema, progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital - si snoda per le vie di Roma, tra Palazzo Barberini, San Pietro, San Carlo alle Quattro Fontane, Sant'Andrea al Quirinale, l'Oratorio di San Filippo Neri, la Basilica di San Giovanni in Laterano, Piazza Navona, la Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, Villa Adriana a Tivoli e si spinge poi alla Villa-giardino di Paolo Portoghesi a Calcata, Viterbo, fino ad arrivare alla Tomba di Borromini a San Giovanni Battista dei Fiorentini, dove l'artista riposa ancora oggi. 

Al viaggio visivo danno voce e pensiero le rievocazioni in chiave contemporanea, con gli attori Jacopo Olmo Antinori, Pierangelo Menci e Antonio Lanni, e gli interventi degli esperti coinvolti nel film: il critico d'arte e regista Waldemar Januszczak, l'architetto e accademico Paolo Portoghesi, il prof. della Cornell University di Roma Jeffrey Blanchard, il professore associato presso l'Università di Camerino Giuseppe Bonaccorso, la curatrice e critica d'arte Aindrea Emelife, la Professoressa di Storia dell'arte medievale e moderna alla American University di Roma Daria Borghese.

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