Durante i mesi della Biennale di Architettura, l'arte in diverse forme animerà Palazzo Mora, sede dello European Cultural Center (ECC) a Venezia. Obiettivo: sollecitare una riflessione sul futuro del settore edile e sulla carenza di manodopera specializzata in cantiere.
A intervenire sul tema è il general contractor Taramelli - pool internazionale di ricerca, progettazione e sviluppo - che sarà presente con due iniziative: Angelus Novus una maestosa volta posta all'ingresso dell'edificio progettata e realizzata con la 'realtà aumentata', e la mostra fotografica d'Autore Aedificante, uno storytelling visivo del lavoro in cantiere.
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Mostra Aedificante, Palazzo Mora, Venezia fotografie © Giacomo Albo
Angelus Novus, Palazzo Mora, Venezia © Giacomo Albo
L'opera Angelus Novus
Alta 4 metri e larga 5, 3.800kg di peso, l'imponente volta Angelus Novus è una prova tangibile di come le tecnologie innovative possano portare a risultati stupefacenti. Si basa su uno studio del team statunitense SOM-Skidmore, Owings and Merrill in collaborazione con il Form Finding Lab dell'Università di Princeton (New Jersey) e l'Università di Bergamo.
L'installazione vuole dimostrare che il cantiere edile sarà sempre più spesso un laboratorio di tecniche innovative, digitali e coinvolgenti.
La volta, da sempre uno dei simboli più riconosciuti delle costruzioni architettoniche, è realizzata in mattoni pieni su basamenti in cemento su assi di legno ed è stata progettata e costruita con un approccio immersivo alla costruzione, attraverso il ricorso alla realtà aumentata.
La sua morfologia riprende quella di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi e si ispira al dipinto Angelus Novus di Klee. Si tratta di due opere realizzate, appunto, con l'intenzione di andare oltre gli schemi consueti per i tempi in cui sono nate. Il manufatto, pur guardando a esempi del passato, si concentra su nuove possibilità conformandosi come una volta autobilanciata da un sistema di forze che combatte la gravità. Si tratta di un metodo costruttivo che ha consentito secoli di innovazione architettonica e in cui l'equilibrio consente di instaurare interazioni tra i mattoni senza alcun supporto esterno, anche durante la fase di assemblaggio, unendo architettura e ingegneria industriale.
Attraverso l'utilizzo di visori, progettisti e realizzatori si sono trovati a lavorare in un ambiente multidimensionale e interattivo, esplorando le diverse configurazioni che l'opera poteva assumere. In quest'ottica non soprendono le parole di Giuseppe Taramelli che ha definito Angelus Novus come un passo verso il futuro del processo progettuale e realizzativo, "in grado di attrarre nuove energie, stimoli e idee dalle nuove generazioni. È una nuova frontiera in cui i giovani potranno essere protagonisti".
L'occasione si presenta, a parere di Taramelli, propizia anche per rivalutare quel modello culturale che vuole il cantiere edile come un luogo socialmente punitivo e che, soprattutto nell'ultimo periodo, ha registrato carenza di manodopera specializzata. Questa condizione, in particolare, risulta deleteria per l'Italia, che è sempre più frequentemente chiamata a rinnovare il proprio patrimonio edilizio. Questi tipi di interventi coinvolgeranno tantissimi edifici nei prossimi anni e dovranno essere gestiti da personale di cantiere motivato e preparato.
Angelus Novus, Palazzo Mora, Venezia © Giacomo Albo
La mostra "Aedificante. Cantiere. Cultura. Persone Futuro"
La mostra fotografica si concentra sui paesaggi di cantiere immortalati dal fotografo Giacomo Albo, che in 32 scatti in bianco e nero rubati tra i cantieri della Taramelli, ha dato vita a un progetto culturale e didattico su larga scala.
Ogni fotografia si presenta come il pezzo di un suggestivo puzzle di saperi, impegno e competenze ormai sempre più rare da trovare e mostra le immagini più affascinanti del mondo dell'edilizia: le gru che danzano sospese a mezz'aria, la giungla delle carpenterie, le possenti armature in acciaio, i cespugli fatti di cavi elettrici.
L'esposizione vuole essere un racconto della poetica che si nasconde dietro il lavoro manuale in cantiere, del compimento di qualcosa di grande e unico, della realizzazione di progetti non solo architettonici, ma anche di vita. Purtroppo però questo ambiente sì faticoso, ma al tempo stesso anche profondamente affascinante non suscita interesse nelle nuove generazioni, che ripiegano sempre più frequentemente su altri impieghi creando una profonda crisi della manodopera sui cantieri. Per questo motivo le tappe della mostra sono accompagnate da laboratori e visite guidate per scolaresche, a cui viene spiegato il valore e le enormi potenzialità del saper fare.
Palazzo Mora è la seconda tappa del tour di Aedificante promosso da Taramelli che dopo il successo di Milano nel prestigioso Palazzo delle Stelline, dove la mostra si è stabilita da febbraio a marzo 2023, passa per Venezia prima di andare a Bergamo, nell'ambito degli eventi previsti dal programma di Bergamo-Brescia capitale italiana della cultura 2023.
Mostra Aedificante, Palazzo Mora, Venezia © Giacomo Albo
Angelus Novus e Aedificante. Cantiere. Cultura. Persone. Futuro
Time-Space-Existence
dal 20 maggio al 26 novembre 2023
Centro Culturale Europeo
Palazzo Mora, Strada Nuova 3659, Venezia
Orari: dalle 10 alle 18. Martedì chiuso.
Ingresso gratuito
pubblicato il:
Paesaggi di cantiere: a Palazzo Mora (Venezia) l'arte fa riflettere sul futuro delle costruzioni installazione di SOM-Skidmore, Owings and Merrill e mostra fotografica d'Autore
Palazzo Mora, Venezia