Architettura instabile, la mostra di Diller Scofidio + Renfro al MAXXI

In un mondo in continuo movimento, perché l'architettura dovrebbe restare ferma?

di Elisa Scapicchio

Viviamo in un mondo in costante movimento. Perché l'architettura dovrebbe restare ferma?

Parte da questa domanda la mostra Architettura instabile, un progetto curatoriale dello studio newyorkese Diller Scofidio + Renfro visitabile al Museo MAXXI di Roma fino al 16 marzo 2025.

Realizzata a conclusione di un'ampia e approfondita ricerca sul movimento, inteso come proprietà intrinseca dell'architettura, l'esposizione si configura come un racconto inedito sulle architetture in grado di muoversi e agire, capaci di entrare in relazione con l'ambiente e con chi le abita.

E, in effetti, dall'inizio della Rivoluzione Industriale e l'incessante susseguirsi di sconvolgimenti politici, riforme sociali, cambiamenti climatici e innovazioni tecnologiche, il mondo si è trasformato in un contenitore in continuo mutamento, a cui, però, l'architettura non ha saputo dare le risposte sperate, restando lenta, pesante e costosa.

Con il secondo dopoguerra, però, gli edifici hanno abbandonato la loro rigidità e staticità, mostrando un principio di adattamento all'ambiente ospitante.

Nella galleria del MAXXI trovano spazio progetti di architetture con elementi mobili che si gonfiano e si girano per accogliere i visitatori, a dimostrazione del fatto che il concetto di mobilità ed adattabilità applicata al costruito consente agli spazi di essere riconfigurati e di assorbire i cambiamenti tecnologici o programmatici indotti dagli sviluppi economici o sociali.

La mostra rappresenta l'occasione per implementare il patrimonio della Collezione di Architettura del museo che si arricchisce con l'iconico progetto The Shed, proprio dello studio Diller Scofidio + Renfro e la Nakagin Capsule Tower di Kisho Kurokaw, in perfetta coerenza al programma di acquisizioni del MAXXI Architettura e Design contemporaneo.

Le 4 sezioni della mostra

Dalla dimensione utopica al pragmatismo, dalle sperimentazioni all'attenzione all'ecologia, i 26 progetti in mostra - suddivisi in 4 sezioni - mostrano le possibilità offerte dall'architettura in movimento.

Si parte dagli EDIFICI ADATTIVI, progettati per adattarsi al cambiamento climatico e caratterizzati per il loro evolversi insieme ai cambiamenti tecnologici, economici o sociali: troviamo qui il progetto per il Padiglione Italiano all'Esposizione Internazionale - EXPO 70 di Maurizio Sacripanti, il progetto incompiuto del Fun Palace (1964), uno dei più noti di Cedric Price, l'iconico The Shed (2019) di New York con la firma dello studio Diller Scofidio + Renfro e la Nakagin Capsule Tower (1970) di Kisho Kurokawa, che avrà uno dei moduli (capsule) originali esposto nella piazza Alighiero Boetti.

Passaggio poi attraverso l'ARCHITETTURA MOBILE, emblema di fluidità che permette di muoversi con i fruitori, offrendo spazio o rifugio temporaneo proprio dove serve, come il Mobile Office di Mobile Büro del 1969, l'ufficio gonfiabile progettato da Hans Hollein per fornire uno spazio di lavoro da portare con sé; il concetto di Instant City (1970) del collettivo Archigram e l'Ark Nova Concert Hall (2013), progettato da Anish Kapoor in collaborazione con Arata Isozaki, solo per citarne alcuni.

Vi sono poi gli EDIFICI AZIONABILI, che rispondono ai corpi umani regolando attivamente le loro superfici per soddisfarne le diverse esigenze: tra i progetti in mostra, l'Istituto Sociale Centrale (1937) di Praga disegnato da Ferdinand Ludwig, František Libra e Jiří Kan; la Prigione rotante di Montgomery County (1882) di William Brown e la Maison á Bordeaux (1998) dello studio olandese OMA di Rem Koolhaas.

L'ultima sezione riguarda le STRUTTURE ECODINAMICHE che superano gli standard di comfort e incarnano così un nuovo modello di sostenibilità. Tra queste l'Institut du Monde Arabe (1987) di Jean Nouvel, Gilbert Lèzenes, Pierre Soria e Architecture Studio; Villa Girasole (1935) di Angelo Invernizzi e il Progetto per l'ombreggiatura della piazza a Medina (2010) di SL Rasch GmbH Special & Lightweight Structures.

foto: © Vincenza Labellarte

ARCHITETTURA INSTABILE
mostra a cura di Diller Scofidio + Renfro
25 ottobre 2024 - 16 marzo 2025

dove Museo MAXXI
via Guido Reni 4/A, Roma

orari 
martedì - domenica | ore 11 - 19

biglietto
fino al 26 novembre: 10 €

+info: maxxi.art

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