Nel gennaio 2005 la Prima Facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni" de "La Sapienza" di Roma organizzò il primo Simposium Internazionale sulla formazione dell'Architetto nel XXI Secolo ("Becoming Architect in the XXI Century").
Nella Primavera del 2006, a Piazza Borghese, la Facoltà organizza il secondo Symposium sulla formazione dell'Architetto dedicando questo evento-studio alla formazione dell'Architetto del Paesaggio. Non da molto tempo in Italia l'Architettura del Paesaggio ha acquistato una sua autonomia disciplinare e formativa nel quadro di una tradizione europea che, per alcuni aspetti, si distacca da quella italiana, storicamente legata alla concezione e alla formazione della figura dell'Architetto come progettista, a tutte le scale, dell'ambiente, del territorio, della città e del paesaggio intesi come aspetti di una realtà culturale, fisica ed economica unitaria ancorché complessa.
Negli ultimi anni la disciplina paesaggistica o meglio – utilizzando le accezioni anglosassoni che meglio definiscono le diverse scale della disciplina – il Landscape Planning e il Landscape Design insieme, si sono affermati nel nostro Paese come aspirazione a formare Architetti Paesaggisti specialisti pur nel quadro dell'ampio, articolato contesto della formazione dell'Architetto Italiano.
Un certo numero di Scuole di diversa impostazione istituzionale è sorto (Roma, Reggio Calabria, Genova, Torino, Firenze, Venezia) e quasi ovunque, nelle Facoltà di Architettura, docenti e ricercatori della disciplina del Paesaggio operano comunque nella formazione dell'Architetto. Al termine dei primi cinque anni di avvio della Riforma universitaria che ha dato modo alle Facoltà di Architettura di programmare e varare Corsi di Laurea e Scuole di Specializzazione indirizzati alla formazione e all'alta formazione di Architetti Paesaggisti, è tempo di compiere un consuntivo.
Certamente – come ci si deve aspettare da una fase che ha avuto certamente caratteri sperimentali - ci si trova di fronte ad una pluralità di approcci e ad un certo ventaglio di diverse concezioni riguardanti l'identità e le competenze dell'Architetto del Paesaggio, dunque riguardanti anche la sua formazione nonché il contributo di altre discipline - anche di quelle consuetudinariamente più distanti dall'Architettura, quali le Scienze Naturali e quelle Agrarie – e i rapporti, che paiono dover essere molto più stretti, con le prassi, le concezioni, le opere artistiche che del paesaggio fanno il loro centro e la loro materia.
Peraltro le elaborazioni programmatiche e normative di livello Europeo impongono una verifica degli indirizzi e dei programmi delle nostre Scuole rispetto a quelle direttive. Se poi si allarga lo sguardo ad aree culturali più lontane, ma non meno decisive per l'affermazione della cultura del Paesaggio, si nota che proprio negli stessi anni in cui in Italia abbiamo sperimentato in modo nuovo la formazione dell'Architetto Paesaggista, in un Paese molto lontano, la cui cultura è profondamente radicata nello studio, nella rappresentazione, nella costruzione del Paesaggio, la Cina intendo, sono nate nuove istituzioni universitarie, Dipartimenti per lo più, dedicati alla ricerca ed alla formazione degli Architetti del Paesaggio fin qui, secondo tradizione, educati e preparati nelle organizzazioni nazionali indirizzate alla tutela dei grandi apparati naturali e agrari. È questo il tempo, dunque, di riunire a Roma i rappresentanti delle Scuole Italiane di Paesaggio, gli artisti, i letterati italiani interessati al Paesaggio, assieme ai Paesaggisti Europei, agli Anglo Sassoni – come dimenticare la loro grandissima tradizione? – ai Paesaggisti dell'Estremo Oriente – Cinesi e Giapponesi – per discutere insieme problemi, concezioni e prospettive delle nostre Scuole di Paesaggio, per chiarire a noi stessi e ai giovani cosa significa diventare Architetti del Paesaggio nel XXI Secolo, in Italia.
Il Symposium si articolerà in cinque sessioni di mezza giornata l'una. Due sessioni saranno dedicate alle esperienze Americane e dell'Estremo Oriente, tre sessioni saranno dedicate alle esperienze Italiane nel quadro più ampio delle esperienze europee.
programma e calendario degli interventi (formato PDF)
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