Il nome del progetto, TUNING, fa riferimento alle idee di di sintonizzarsi, stare in ascolto, captare.
L'iniziativa, promossa da un gruppo di studenti della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano ed interamente finanziata dalla facoltà stessa, consiste nell'organizzazione di un ciclo di incontri con giovani progettisti e ricercatori europei, che, in virtù dell'età e del fatto che in molti casi continuano a frequentare a vario titolo strutture universitarie, producono lavori innovativi per tipologia, linguaggio, metodo, procedure.
L'idea è quella di indagare sugli attuali scenari della ricerca in campo architettonico, in senso lato, e sui nuovi approcci alla disciplina. La volontà è, chiaramente, quella di partecipare attivamente, in quanto studenti, al dibattito, aprendo la facoltà ad esperienze eterodosse, spesso poco note; non tanto, appunto, nell'intento di dare voce allo star system consolidato, quanto piuttosto di dare spazio a voci giovani e dissonanti, e di qualità, mettendo a frutto i contatti che molti di noi hanno stabilito e coltivato in seguito alla partecipazione al programma Erasmus.
Primo incontro: Angel Borrego, 16.01.2007, h17, Spazio Mostre, Facoltà di Architettura e Società, via Ampère 2, Milano
tuning
promuovere la dinamicità degli studenti
dimostrando la possibilità di fare, in presenza di una volontà e una progettualità concrete.
portare all'interno della facoltà nuovi temi e questioni, incentivando così un dibattito che si auspica ricco di vibranti contrasti generatori di scambio dialettico e metodologico.
sostenere soggetti giovani ed europei che propongono nuovi approcci alla progettazione, dando loro spazio e visibilità.
non ascoltare, bensì parlare con persone che pongono questioni ritenute interessanti.
interagire, proponendo nuove tipologie di dibattito in sostituzione dell'approccio frontale e cattedratico, promuovendo una gestione a più mani dell'intervento, anche in forma ludica, ed incoraggiando sempre e comunque il confronto dialettico.
intendere in senso lato la disciplina, secondo una visione olistica che ne indaghi i temi più vari,
dal metodo al rapporto con la committenza,
dalla questione estetica a quella professionale,
ritenendo che tanto la responsabilità, quanto gli strumenti dell'architettura, debbano essere oggetto di interrogazione continua e a tutto campo.
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