Organizzato dal Centro di Documentazione Permanente sulle case di terra cruda del Comune di Casalincontrada e dall’Associazione Terrae onlus in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda.
motivazioni
quello della terra cruda, tecnica di costruzione diffusa un tutto il mondo, è un interesse documentato dalle iniziative di prestigiose istituzioni internazionali che, dagli anni ’70, hanno riportato l’attenzione verso questo tipo di architettura e posto, per la prima volta, il problema della conservazione e tutela di questo patrimonio culturale.
In Italia questo fenomeno è ancora oggi diffuso e riguarda, pur se in maniera differenziata in quantità e qualità, numerose regioni italiane dell’arco appenninico e delle isole.
In Abruzzo, come nei territori marchigiani a nord del Tronto, “tale forma elementare è la casa di terra e paglia, che, a seconda dei luoghi, viene detta pagliara, pinciara, pengiara, pinciaia, casetta di terra, o, al plurale, semplicemente casette”. L’altra denominazione di massone deriva dalla tecnica costruttiva prevalente nell’area abruzzese. Le case di terra non possono essere considerate costruzioni primitive ma frutto di una integrazione istintiva fra necessità economiche, tradizioni tipologiche e tecnologie edilizie. La costruzione con la terra fu una scelta obbligata per le caratteristiche, difficilmente eguagliabili, di reperibilità ed economicità che questo materiale offriva. Argomenti questi che trovano attualità nell'ambito della cultura ecologica dell'abitare di cui la casa di terra può essere oggi esempio se letta in chiave bioclimatica e nella biodelizia. Oltre a quella ecologica, inoltre, sono necessarie altre motivazioni per salvare le case di terra, per ritrovare utilità nel conservarle, considerandole un patrimonio per il quale spendere energie e capitali, non essendo sufficiente il richiamo alla volontà di una comunità di impossessarsi del proprio passato in una visione puramente vernacolare.
Motivazioni che aiutino a superare l'immagine negativa di miseria, arretratezza ed emarginazione economica e sociale a cui è legata la casa di terra nella nostra cultura. Solo una forte contestualizzazione, in un tentativo di rilettura della espansione della periferia urbana in cui le case di terra vengano considerate una componente della stratificazione storico culturale del nostro paesaggio quotidiano è in grado di far uscire il "crudo" dalla marginalità di fenomeno avulso dai processi di trasformazione del territorio.
Il programma della Festa della Terra si articola in un workshop sul costruire con la terra cruda e il Convegno di aggiornamento sulle diverse esperienze di architettura in terra cruda in Italia e nel Mondo.
Il programma completo sul sito www.casediterra.it
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