Cinquant'anni di edilizia "non controllata" ha causato gravi danni al territorio, all'ambiente, alla convivenza civile ed al concetto stesso di legalità. Ovviamente il fenomeno complessivo di deturpamento urbano ed ambientale non può essere semplicemente ascritto alla voce "abusivismo".
Lo scenario degenerativo delle illegalità è infatti molto più ampio, e certamente, sotto il fenomeno dell'abuso della disciplina dello , si nascondono, più o meno celatamente, altre tipologie di illegalità. Resta tuttavia innegabile che l'abusivismo edilizio ha avuto sul territorio effetti devastanti: dalle squallide espansioni delle periferie urbane, alle vergognose lottizzazioni che hanno deturpato in gran parte la morfologia stessa delle nostre città e delle coste. Disastrosi i risultati delle indiscriminate e anticipatamente annunciate leggi di sanatoria.
Discutere sul fenomeno dell'abusivismo edilizio, anche in termini di prevenzione, ristabilendo un clima di legalità, costituisce una grande occasione di riscatto per il territorio, il cui sviluppo è stato jus aedificandi per anni messo a tacere da interessi che hanno trovato, nell'espansione edilizia in generale e nella "industria dell'abusivismo" in particolare, le strade per il proprio radicamento. Ma la prevenzione all'abusivismo va mirata anche in relazione alla difesa ed alla salvaguardia del grande patrimonio costituito dai beni architettonici, culturali, paesaggistici e naturalistici, troppo spesso sacrificati sull'altare degli interessi privati.
L'opera di prevenzione ed il risanamento dei contesti edilizi va avviata mediante l'uso di tecnologie appropriate per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del costruito esistente. In particolare l'osservazione del patrimonio, delle tecniche e dei materiali costituenti la cultura costruttiva del luogo, fa sì che si possa re-interpretarne i significati dispersi relazionandoli alle esigenze della contemporaneità.
L'analisi dei contesti, anche in termini di interpretazione e valorizzazione delle specificità locali, guiderà le scelte progettuali nell'ottica della compatibilità, fattibilità, manutenibilià degli interventi di recupero edilizio.
In termini di strategie di sviluppo è importante applicare una metodologia operativa per il controllo dei processi di edificazione e trasformazione del territorio, che ne garantisca una "gestione sostenibile".
Il Convegno intende dunque da una parte indagare sui luoghi ed i modi dell'abusivismo edilizio per confrontarsi sui sistemi di recupero dei contesti degradati, dall'altra ricercare nuovi strumenti di prevenzione, anche sotto il profilo sociale e normativo, per la gestione dei processi di trasformazione.
Programma www.cupa.it/public/documenti/pdf/SDA%20Programma%20Pieghevole.pdf
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