Hopeandspace

mostra di architettura in contesti umanitari

Viene allestita nel nuovo spazio SOTTOVUOTO un'esposizione di progetti realizzati da Hopeandspace www.hopeandspace.org la prima firma italiana di architettura specializzata esclusivamente in interventi in contesto umanitario.

L'allestimento viene inaugurato alle ore 11.00 e nel pomeriggio, alle ore 18.00 vengono presentati i nuovi progetti di Hopeandspace agli addetti ai lavori e al pubblico, segue aperitivo. L'allestimento dei progetti resta aperto anche per tutta la giornata del 12 dicembre.

I tre nuovi progetti di Hopeandspace:

1) Afghanistan, Beni Warsak, nella provincia di Bagram, 40 km a nord di Kabul. Nell'ambito del piano nazionale afgano di reintegrazione di profughi ritornanti in patria, promosso e gestito dal Ministero dei Rifugiati e Ritornati, con il coordinamento di UNHCR, si sta realizzando un progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana e realizzato dal CESVI che prevede la costruzione di 160 case, 300 latrine e una clinica. Le case vengono realizzate in autocostruzione direttamente dalle famiglie. Ad ogni nucleo familiare viene assegnato un terreno di 400 metri quadrati, sul quale viene costruita un'abitazione di 43 metri quadrati (tre stanze) e una latrina esterna. I materiali utilizzati sono: mattoni in fango essiccati al sole, legno, acciaio, pietre per le fondazioni.

2) Brasile, Macapà, città sul Rio delle Amazzoni. E' un'area che presenta molte problematiche sociali dovute sostanzialmente allo sfruttamento imposto dalle grandi multinazionali dell'industria mineraria e del legname. In questa zona non ci sono le grandi organizzazioni umanitarie e si muore tutti i giorni di stenti e di altro. Sono attivi solo alcuni gruppi religiosi, tra cui i Frati Capuccini. Hopeandspace in accordo con l'organizzazione Homes4Hope sta gestendo il progetto per un asilo in grado di accogliere bambini di famiglie di lavoratori, in modo tale che i piccoli vengano seguiti e sopratutto "nutriti" ricevendo almeno un pasto caldo al giorno.

3) Sudan meridionale, Bor, una cittadina sul Nilo, rinasce dopo 20 anni di guerra civile con 120 gruppi etnici in lotta tra loro. Da poche centinaia di abitanti, in pochi mesi, Bor accoglie migliaia di profughi che ritornano a casa. In città manca tutto, la gente muore di colera, malaria e di altre malattie che nei paesi occidentali non esistono più da decenni. Medici Senza Frontiere è molto attiva in questo territorio e gestisce direttamente l'ospedale distrettuale. Hopeandspace ha realizzato il progetto di ristrutturazione e di recupero di questo ospedale.

Tutti i progetti di Hopeandspace sono realizzati con un interesse particolare per l'uso di "tecnologie appropriate", di sistemi energeticamente sostenibili e di tipologie pienamente integrate con i diversi contesti culturali. Bambù, teak, legno di palma, argilla e blocchi di terra e calce sono tra i materiali che sono stati più usati.

Hopeandspace collabora con organizzazioni, fondazioni, enti e privati nell'intento di promuovere nell'ambito di progetti umanitari architettura povera in costi e ricca in contenuti.

A cavallo tra uno studio di architettura e una ong, Hopeandspace funziona come un network di professionisti con esperienza pluriennale sul terreno che sono in grado in tempi brevi e costi ridotti a coprire aree di intervento nelle zone più remote del pianeta.

La nuova sede di Hopeandspace a Milano è presso lo spazio SOTTOVUOTO di OPWS, più di 400 mq in un'architettura dell'inizio del secolo scorso, recentemente ripulito dopo essere stato utilizzato per quasi un secolo come laboratorio artigianale, come tipografia prima e per la produzione di serramenti poi. Nell'opera di pulizia è stato rinvenuto un affresco: la scritta lascia presupporre che originariamente il luogo fosse dedicato ad attività di "giuoco".

 


Spazio SOTTOVUOTO
OPWS 76, V.le Monza 20127 Milano
MM1 Rovereto

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