- Università degli Studi di Sassari Facoltà di Architettura di Alghero
- Comune di Santu Lussurgiu: Progetto Chirros
Il seminario intende costituire un momento di riflessione e di scambio fra esperti di discipline differenti, sulle potenzialità che un rinnovato uso dei linguaggi sensibili e delle forme di razionalità estetica può offrire per ripensare e rinnovare le pratiche di produzione della città e del territorio.
La necessità di un confronto su questo tema fra esperti provenienti da ambiti disciplinari differenti – in particolare urbanisti, artisti e filosofi - nasce dalla volontà di ripensare in forme nuove l’idea stessa di progetto urbano e territoriale. Intendendolo non più come semplice fatto tecnico, ma piuttosto come una sorta di lavoro di regia attraverso cui ritessere relazioni vitali, tra contesti, soggetti, significati (quindi luoghi, persone, immaginari), rimettendo al servizio della quotidianità quella sinergia fra linguaggi sensibili, arte, sapere tecnico e conoscenza pratica, che da sempre ha rivestito un ruolo importante nella costruzione della città.
Partendo da una esplorazione dei diversi indizi che rivelano nei territori contemporanei il riemergere diffuso di “bisogni estetici” e mostrano contemporaneamente, da un lato un riavvicinamento dell’agire artistico ai temi della costruzione dello spazio urbano, e dall’altro un interessamento dell’urbanistica all’uso di linguaggi sensibili nella ridefinizione delle proprie pratiche di intervento sul territorio, il seminario intende riflettere in che modo e in quali direzioni l’uso di queste forme di razionalità vitali possano contribuire a riaprire quelle relazioni interrotte nella modernità.
Ciò che si intende mettere al lavoro nel seminario in particolare è l’idea che i linguaggi sensibili, proprio per la loro capacità di parlare per simboli, metafore e immagini, e di riuscire a dire quello che altrimenti non si riuscirebbe a dire, facendo appello ai sentimenti ed alle emozioni, possano diventare, interagendo con gli stessi strumenti tecnici, uno strumento importante per attivare forme di conoscenza e linguaggi più vicini al sensibile, capaci di suscitare risonanza e favorire la comunicazione, mettere in moto coinvolgimento e partecipazione, indurre ad amare, spingere ad agire e a fare, insinuandosi proprio lì dove il linguaggio tecnico si arena e le connessioni tra pratiche urbane e pratiche urbanistiche appaiono ancora labili o mancanti.
L’incontro si svolgerà in due giornate e avrà una forma itinerante. Il primo giorno ad Alghero, presso la facoltà di Architettura dove "accordando gli strumenti", discutendo insieme sempre in forma interattiva e utilizzando diversi linguaggi, sulle questioni più teoriche che riguardano il rapporto tra arte, linguaggi sensibili e produzione dello spazio urbano e territoriale. La sera per cena ci sposteremo a Santu Lussurgiu. Qui avrà luogo la seconda giornata in cui ci ascolteremo ciascuno "suonare il proprio strumento", mettendo in comune le diverse esperienze fatte. In vari punti del paese verrà organizzata una mostra itinerante sull’esperienza della “Officina della memoria”, un laboratorio realizzato in questo paesino con gli studenti del primo anno della facoltà di Architettura, nell’ambito del Progetto "Chirros".
Alla Jam Session, curata da Lidia Decandia (Professore di Pianificazione Territoriale e di Storia della Città e del Territorio, Facoltà di Architettura di Alghero, Università degli Studi di Sassari) e Anna Uttaro (Dottore di ricerca, Facoltà di Ingegneria, Università Sapienza di Roma), parteciperanno filosofi, storici, artisti, urbanisti, politici e funzionari di governo del territorio, che da tempo lavorano in questa direzione.
Programma ed info su: http://abcd.architettura.uniss.it/matrica
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