c/o Sala Schifanoia, pad 2, piano terra a Ferrara | organizzato da Kermes-Nardini Editore
Intervengono
- BEATRICE VIVIO – "Sapienza" Università di Roma
Restauro in America Latina. Spunti per un quadro storico
- BEATRIZ MUGAYAR KÜHL – Universidade de São Paulo Restauro architettonico in Brasile: questioni attuali
- OLIMPIA NIGLIO – Università di Pisa
Cultura materiale ed esperienze di restauro dell’architettura in Colombia
- MARIA HELENA FERNANDEZ DE CORDOBA - Ecuador (Columbia University N.Y.)
Il centro storico di Quito, dalla sua iscrizione nell’elenco del patrimonio
dell’umanità (1978) ad oggi.
- SIMONA SALVO – Università di Ascoli Piceno Il restauro dell’architettura contemporanea: aspetti internazionali ed aspetti locali di un tema emergente.
Nei Paesi dell’America Latina è solo nell’ultimo ventennio che si è cominciato a parlare di "restauro dell’architettura" perché l’impatto dei criteri e dei metodi applicati su di essa è stato fortemente finalizzato al "rinnovamento" piuttosto che alla conservazione. Gli attuali orientamenti propri della conservazione si sono fortemente sviluppati negli ultimi vent’anni, proponendo oggi una complessa varietà di impostazioni teoriche e culturali nonché esperienze operative che trovano solo parzialmente riscontro con i principi della conservazione praticati nel Continente Europeo, anch’esso molto variegato.
Molti architetti-restauratori latino-americani che oggi operano sui loro territori hanno trovato un valido supporto formativo proprio nella nostre università europee ed in particolare Spagna ed Italia.
Così attraverso l’illustrazione dell’approccio normativo per la conservazione del patrimonio culturale e dei percorsi di formazione e di catalogazione adottati nell’area latinoamericana, il seminario si propone una rilettura degli orientamenti di metodo che emergono da progetti e realizzazioni recenti, nei quali l’attenzione al patrimonio moderno, insieme alla riscoperta delle tradizioni costruttive locali, evidenzia il ruolo attuale del restauro architettonico nell’opera di riconoscimento dei valori culturali da salvaguardare. Particolare attenzione sarà rivolga alle recenti esperienze conservative attuate nel centro storico di Quito in Ecuador (patrimonio UNESCO dal 1978), a Cartagena (patrimonio dell’umanità del 1984) e in altre realtà colombiane come Popayan e Bogotà, per poi passare ai più recenti casi brasiliani, peruviani e venezuelani.
Ulteriori approfondimenti riguarderanno i metodi di intervento applicati al patrimonio più contemporaneo che non meno di quello storico deve cercare di restaurare dove è necessario e possibile l’identità del documento culturale, mantenendo questa quanto più autentica e a lungo possibile.
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