Sardegna. Un altro Pianeta

mostra fotografica itinerante

L'Assessorato del Turismo della Regione Sardegna presenta un ritratto inconsueto dell'Isola attraverso 45 scatti del grande Franco Fontana accompagnato da due giovani fotografi: Paolo Bianchi e Sveva Taverna.

La mostra approda a Treviso alla Fondazione Benetton Studi Ricerche dopo le tappe di Ravenna e Roma. L'esposizione proseguirà il suo percorso il 28 febbraio e 1 marzo 2009 a Milano.

Inaugurazione: venerdì 13 febbraio 2009, ore 18.00
Sarà presente il maestro Franco Fontana
Momenti coreografici di Gabriella Furlan Malvezzi.

Mostra: 14 - 15 febbraio 2009, ore 10.00 - 18.00.Ingresso libero.
Fondazione Benetton Studi Ricerche - Spazi Bomben per la cultura
via Cornarotta 7, Treviso

Il nudo paesaggio mediterraneo della Sardegna, terra arcaica, impervia, dolce ma segreta e sfuggente, aperta e accogliente, dove ancora impera l'ordine naturale con i suoi colori e la sua forza primitiva, è la cifra scelta da Franco Fontana per rappresentare la sua idea di Sardegna, quella che il nomade viandante contemporaneo può scoprire in silenzio, con sguardo sapiente ma solitario, in comunione con i luoghi, una contemplazione che segna l'impossibilità di farne parte senza alterarne il fragile primordiale equilibrio.

Franco Fontana (Modena, 1933) inizia la sua attività di fotografo nel 1961; nel 1963 espone alla Biennale Internazionale del Colore a Vienna e nei successivi 5 anni è presente con varie esposizioni in Italia e all'estero. Il 1968 è l'anno di svolta nella sua ricerca fotografica, celebre per le sue immagini a colori, nudi e paesaggi che tendono verso forme astratte e che faranno di lui uno dei più importanti e rappresentativi fotografi internazionali. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa in design dal Politecnico di Torino.

© Paolo Bianchi

Per Paolo Bianchi, invece, quegli stessi paesaggi sono il territorio di donne e di maschere, due archetipi, due simboli che riassumono l'essenza di una terra antica in apparente conflitto con la modernità. Solo le donne possono creare l'indissolubile legame con il futuro, tenere insieme la frattura tra il passato e il presente e guardare alla promessa del domani che non deve rinunciare alla ricchezza delle proprie tradizioni per stare al passo con i tempi ma che, solo a partire da queste, può costruire un solido rapporto con l'inesorabile cambiamento.

Paolo Bianchi (Nuoro, 1975) ha collaborato con diversi studi fotografici, con il Giornale di Sardegna e con il museo MAN; ha lavorato come fotografo di scena del film Sonetaula di Salvatore Mereu. La sua ricerca fotografica indaga il senso della frattura che la contemporaneità produce sui luoghi, sulle tradizioni e sulle persone.

© Sveva Taverna

Per Sveva Taverna, infine, i paesaggi sono sfondo sfumato, popolato da persone, individui con la propria storia, semplice ma intensa, vera, vissuta, dolorosa ma nello stesso tempo incantata da un sorriso, da uno sguardo o solo dalla memoria primigenia di un paradiso perduto, fatto non solo di luoghi, ma soprattutto di legami, di rituali, di comunità, condivisione di attimi di armonia provvisoria ma indelebile, una traccia apparentemente destinata a scomparire che invece racchiude in sé una tenace e inaspettata forza vitale.

Sveva Taverna (Roma, 1981) ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop, ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium, esposto e pubblicato le sue immagini in varie sedi. La sua ricerca fotografica trova nella Sardegna il luogo, strappato al tempo, dell'indagine sulla propria personale identità.

Per informazioni: www.vittoriacappelli.it

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