È in arrivo il bando per il reclutamento dei nuovi docenti delle scuole, 11.542 i posti autorizzati dal Ministero dell'economia e delle finanze. Di questi - ha precisato il Ministro dell'istruzione Francesco Profumo - circa 7000 entreranno in servizio nell'anno scolastico 2013/2014.
Le informazioni sul nuovo concorso, il cui bando sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale martedì prossimo, sono state anticipate dal Ministro Profumo durante l'audizione che si è svolta ieri alla Camera in Commissione Cultura. Il Ministro ha illustrato il nuovo concorso e i metodi di reclutamento dei futuri docenti.
Il concorso riguarderà 25 classi di abilitazione (raggruppate in 17) e si aprirà con una prova preselettiva unica per tutti che servirà a testare le capacità logico-deduttive e le competenze linguistiche ed informatiche. 50 test, di cui 7 quesiti sull'informatica, 7 di linguistica e 36 per valutare le capacità logiche e deduttive. Il tempo a disposizione sarà 1 minuto per test, con punteggio negativo per le risposte sbagliate e nullo per quelle non date.
I candidati potranno utilizzare un «esercitatore»: la batteria di tutti i quesiti, da cui verranno selezionati quelli per il test di preselezione, saranno messi a disposizione dei candidati prima della prova. Seguirà una verifica di competenza scritta che, per alcune classi di concorso, sarà affiancata da una prova pratica. Infine si accerterà l'attitudine all'insegnamento, perché «uno scienziato non è necessariamente un buon insegnante» ha detto il Ministro. Per cui l'ultima prova valuterà la capacità di saper trasmettere il sapere. Ai candidati sarà dato un tema sul quale preparare una lezione.
Aggiornamento del 25 settembre 2012
Ecco il bando pubblicato dal MIUR: "Indizione dei concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente nelle scuole dell'infanzia, primaria, secondaria di I e II grado". (Decreto n. 82/2012). (GU n. 75 del 25-9-2012).
I motivi del concorso
Il concorso è stato organizzato per dare fiducia ai giovani, per consentire loro di programmare la vita e per «normalizzare» il sistema di reclutamento, superando le anomalie del passato. La "normalità" prevederà 3 step: Laurea, Tirocinio Formativo Attivo (TFA) e concorso per entrare di ruolo. Queste in sintesi le ragioni - spiegate dal Ministro - per cui si rende necessario il superamento delle vecchie graduatorie, che comunque continueranno ad avere valore, nonostante il concorso.
Alcuni membri della Commissione hanno dissentito rispetto all'organizzazione del concorso, facendosi portavoce delle esigenze di chi è in graduatoria da anni. Se da un lato il concorso serve a "normalizzare" un sistema che si è protratto per molti anni, e che ha alimentato il precariato attraverso "graduatorie permanenti", dall'altra c'è chi vorrebbe che quelle stesse graduatorie venissero esaurite e che si attivasse un processo di stabilizzazione dei precari. Problemi e ragioni, che alimentano uno stato di agitazione nel mondo della scuola.
L'unica rassicurazione per i precari è che il reclutamento in futuro avverrà attraverso «un doppio canale»: i nominativi dei nuovi professori saranno attinti per il 50% dalle vecchie graduatorie e per l'altro 50% da concorsi. Questi avranno cadenza biennale, ad eccezione del prossimo anno, che vedrà l'indizione di un ulteriore concorso, successivo all'approvazione di un nuovo regolamento da mettere a punto, questa volta in collaborazione con il Parlamento.
di Mariagrazia Barletta architetto
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: