Il Principe e l'Architetto

rassegna stampa

Pierluigi Panza

Da Siracusa a Sondrio, sei «gioielli» che danno un segno al territorio.  Non pochi principi, secolari o della Chiesa, hanno, come Vespasiano Gonzaga o Sisto V, promosso del «marketing urbano».

L'architettura è stato lo strumento al quale ogni potente ha costantemente pensato di fare ricorso per manifestare il proprio status attraverso una «renovatio urbis»; basti pensare ai progetti di Speer per la Berlino di Hitler.

Il riconoscimento «Il Principe e l’Architetto», nell'ambito della manifestazione «Progetto Città», premia due «attori» secolari del rinnovamento di ogni città: il committente e l'esecutore. I quali, oggi, si trovano in un rapporto di assoluta novità.

Storicamente i grandi progetti di «marketing urbano» sono nati da un committente autocratico (monarca assoluto, papa) per una società refrattaria alla comunicazione. Oggi la situazione è capovolta. Sono gli istituti democratici (come le giunte comunali) che, sottostando ai gravami normativi propri delle «società aperte» (Popper), propongono a una collettività subissata di informazioni ulteriori forme di comunicazione attraverso un «design urbano» capace di «marchiare» un territorio con un «marchio» riconoscibile.

Le nostre città diventeranno allora come enormi Las Vegas sedi di rappresentazioni scenografiche indifferenti al genius loci ? La sfida del «marketing urbano» si cala proprio tra questi due estremi: evitare che l'architettura continui ad essere un'arte «percepita nella distrazione» (come individuò Walter Benjamin) non scadendo, però, nella «carnevalizzazione» della città.

I sei progetti premiati da «Il Principe e l'Architetto: nuove idee per ripensare la città», concorso nato a Bologna nell'ambito di Europolis e promosso dal Comune di Milano, riescono ad evitare questi due estremi. Ovvero, alla globalizzazione del «marchio» sono riusciti a preferire la sua «localizzazione» con progetti a forte contenuto comunicativo che strizzano, però, l’occhio a quello che va sotto il nome di «regionalismo critico». Il secondo aspetto di cui la giuria del premio ha giustamente tenuto conto, è la realizzabilità dei progetti in relazione alla variabile tempo: sono tutti progetti approvati, finanziati e anche già realizzati o in corso di realizzazione.

Così, si può correttamente sostenere, come fa la giuria del premio, «che Il Centro Storico dell'Isola di Ortigia a Siracusa ha ritrovato la sua antica matrice greca e la fabbrica di zucchero di Parma si è trasformata in un Auditorium dove i suoni sostituiscono la produzione tradizionale».

Partiamo dall'intervento di Parma, che premia il sindaco del capoluogo emiliano, Elvio Ubaldi, e la star internazionale dell'architettura hi-tech, Renzo Piano, chiamata a lavorare nel dettaglio della preesistenza industriale. L'auditorium Paganini (già funzionante) è un gioiellino costruito in un ex zuccherificio usato come scatolone che è stato vetrato ai lati e arredato con scalinate di legno, vele per riflettere il suono e una platea di 780 posti. Una sapiente disposizione delle luci mette interno ed esterno costantemente in dialogo.

L'esterno diventa invece un museo a Roma , dove la francese Odile Decq (con lei sarà premiato il sindaco Walter Veltroni) ristruttura 5 mila metri quadrati dell'ex fabbrica di Birra Peroni (in parte già riqualificata nel ’99) per realizzare il Macro, il Museo d'arte contemporanea. Il «marchio», qui, sta in testa: il tetto dell’edificio, parzialmente sormontato da un nuovo rivestimento a pannelloni, diventa infatti un «giardino pensile» dal quale si vedranno le opere esposte nel museo attraverso grandi vetrate. Qualcosa di simile a quanto ha progettato Rem Koolhaas (vincitore del prestigioso «Pritzker prize») per i nuovi atelier Prada a New York e Los Angeles.

Due stranieri, Guillermo Vasquez e Ben Van Berkel, riportano Genova ai tempi delle repubbliche marinare, conferendo al Porto Antico una valenza storica e mercantile: l'edificio di Galata ospiterà i reperti della storia della navigazione diventando Museo del Mare mentre il ponte Parodi sarà organizzato su quattro poli tematici: commercio, tecnologia, sport e intrattenimento. Un recupero, dunque, anche «simbolico» quello voluto dal sindaco di Genova, Giuseppe Pericu.

A Siracusa , il primo cittadino Giambattista Bufardeci ha affidato al giovane architetto Vincenzo Latina la riqualificazione della corte interna dell'Isola di Ortigia . Nell'isola, che è il cuore greco di questa antica colonia corinzia, l'architetto sta ricostruendo il tessuto urbano delle vie e di una grande corte interna utilizzando i frammenti recuperati da scavi archeologici e demolizioni del passato. Un lavoro di ricucitura che rimpagina in maniera personale i lacerti dell'antichità, conferendo un nuovo senso a questi reperti. Il tutto restituisce al centro storico il marchio della sua «grecità».

Il sindaco di Sondrio , Alcide Molteni, sarà invece premiato per il progetto di ristrutturazione di piazzale Bertacchi affidato ad Angelo Bugatti . Già docente del Politecnico di Milano, ora a Pavia, Bugatti ha studiato soluzioni urbanistiche per «avvicinare» il centro città allo scalo ferroviario. L'intervento prevede la ristrutturazione della Stazione e la creazione di passaggi pedonali che diventano delle vere e proprie passeggiate tra filari alberati, con sottopassi, piazza ribassata e una piazza attrezzata per studenti.

L'intervento promosso dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e affidato all'architetto viennese Boris Podrecca , per il recupero dell'ex magazzino vini del fronte mare. Ci sembra quello che meglio coniuga l'idea di rispetto per il «genius loci» e, al contempo, di promozione della città attraverso un lifting che diventa «marchio» promozionale.

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