A più di vent'anni dall'ultimo piano energetico nazionale l'Italia si dota di una nuova strategia. Il Ministro Corrado Passera ha presentato il nuovo documento di Strategia Energetica Nazionale, e contemporaneamente ha avviato un dibattito con tutte le parti interessate e con i cittadini, che hanno possibilità di esprimersi attraverso una consultazione pubblica online, già attiva sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico.
Lo scopo è confrontarsi sulle scelte e raggiungere, entro i prossimi due mesi, la definizione di obiettivi, azioni prioritarie e scelte di base della politica energetica, in modo che questa sia condivisa a larga scala.
Le azioni proposte nel documento mirano al superamento degli obiettivi europei 20-20-20, puntando su una strategia proiettata al raggiungimento di diversi traguardi, tra cui: sviluppo della green e white economy (rinnovabili ed efficienza energetica); riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra; 20% di incidenza dell'energia rinnovabile sui consumi finali lordi.
Tra le strategie occupano un posto prioritario la promozione dell'efficienza energetica e lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili. Lo scopo è superare gli obiettivi di produzione di energia da fonte rinnovabile, stabiliti per il 2020, bilanciare lo sviluppo delle diverse fonti e rendere il loro incremento sostenibile economicamente, allineando i costi di incentivazione ai livelli europei. Più precisamente il punto di arrivo per il 2020 è il raggiungimento del 20% dei consumi finali lordi, superando il traguardo europeo del 17%, in particolare con un obiettivo pari al 36-38% dei consumi finali nel settore elettrico, al 20% nel settore termico e al 10% nei trasporti.
Efficienza energetica
L'efficienza energetica rappresenterà la strada principale per l'abbattimento dell'emissione di gas serra, si stima possa evitare l'emissione di circa 55 milioni di tonnellate di CO2 all'anno.
Per l'edilizia si intendono rafforzare standard minimi e normative, sia per le nuove costruzioni, con il recepimento della direttiva 2010/31/UE, che per le riqualificazioni, puntando sulle detrazioni fiscali o su altri strumenti che premino il salto di classe energetica. Da potenziare anche le tecnologie, ancora non sufficientemente sfruttate, della cogenerazione ad alto rendimento, si stima un incremento degli incentivi e una regolamentazione che ne favoriscano il decollo.
Altro strumento su cui far leva sono le detrazioni del 55%, il documento riconosce come obiettivo fondamentale, il loro prolungamento nel tempo e una revisione dei benefici che renda lo strumento più efficace. Il percorso di miglioramento del sistema dovrà passare per almeno tre tappe: differenziazione della percentuale di spesa detraibile a seconda dell'effettivo risparmio energetico conseguito; revisione degli interventi ammessi per evitare la sovrapposizione con altri incentivi; introduzione di parametri di costo specifico massimo ammissibile per tipo di intervento, per evitare fenomeni di traslazione di una parte dell'incentivo nei prezzi dei prodotti.
Altro aspetto prioritario è l'introduzione di un'incentivazione diretta che aiuti la Pubblica Amministrazione (impossibilitata ad usufruire dei benefici della detrazione) a soddisfare l'obbligo di riqualificazione energetica per i suoi edifici secondo gli obblighi previsti dalla direttiva sull'efficienza energetica. Tra gli strumenti, il cosiddetto "Conto termico" in fase di preparazione e specifici modelli contrattuali vincolanti per la PA, basati sul miglioramento delle prestazioni energetiche, con il potenziamento dell'attuale Contratto Servizio Energia.
Infine un ruolo fondamentale sarà riconosciuto ai Certificati Bianchi, strumento che potrà essere indirizzato soprattutto ad interventi nei settori industriale e dei servizi ed alla promozione di interventi di efficientamento nel campo delle infrastrutture, pur mantenendo un ruolo anche per interventi di edifici residenziali, non coperti da detrazioni e Conto Termico.
di Mariagrazia Barletta architetto
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