Casalgrande Padana propone una esplorazione dei progetti per Villa Nave a Genova Vesima, sede dello studio RPBW e della Fondazione Renzo Piano, e del Centro Visitatori e Monastero Santa Chiara a Ronchamp. Approfondimenti di due significativi progetti per ripercorrere le puntuali scelte nell'uso dei materiali che, nella sua esperienza quarantennale, Renzo Piano ha affrontato come passaggio importante di quella "avventura del pensiero" a tutti nota come progettazione.
Il cotto e la ceramica hanno rappresentato un percorso evolutivo molto originale e un terreno di sperimentazione in continuo divenire, capace di andare ben oltre il tradizionale confine tra forma e rivestimento, indagando opportunità di sviluppo e integrazione spesso inesplorate. Basti pensare, nell'immediato recente, ai più avanzati sistemi di involucro che integrano elementi ceramici studiati per il progetto non realizzato degli edifici per l'ex area Falk di Sesto San Giovanni, così come per il celebre grattacielo del New York Times a New York e per l'altrettanto famoso complesso Central St. Giles a Londra.
Lungo questo percorso, la rivista "Percorsi in ceramica" di Casalgrande ha selezionato i due progetti dedicandovi due dettagliati articoli che ne ripercorrono le vicende costruttive. Di seguito un estratto del testo e alcune immagini tratte dall'articolo dedicato al Centro Visitatori e Monastero Santa Chiara a Ronchamp, intervento di infrastrutturazione a servizio di uno dei massimi capolavori di Le Corbusier, la Cappella di Ronchamp.
Ronchamp. La collina dei maestri
© ph. Michel Denance
Il Centro Visitatori e Monastero Santa Chiara nasce per la necessità di aggiornare le strutture di accoglienza e l'intento di offrire alla crescente massa di visitatori la possibilità di trovare il raccoglimento e la quiete, dovuti alle pratiche di culto e non di meno alla contemplazione dell'opera di Le Corbusier.
© ph. Michel Denance
L'idea, nata nel 2006, si è concretizzata in un articolato intervento che ha preso avvio nel 2008 per concludersi nel settembre 2011, grazie alla collaborazione tra lo studio di architettura Renzo Piano Building Workshop (RPBW) e il paesaggista Michel Corajoud. Compito sicuramente non facile quello di aggiungere o semplicemente accostare qualcosa all'opera di Le Corbusier, portato a compimento attraverso un intervento di grandissima sensibilità, nell'intento di preservare e perpetuare la dimensione spirituale del luogo, dove elementi fondanti sono il silenzio, la pace ritrovata e la natura.
© ph. Michel Denance
Piano ama definirsi architetto dell'ascolto, la sua architettura non è mai uguale a se stessa, mai a priori, mai autoreferenziale. «L'universalità del messaggio - afferma - sta proprio nella capacità del linguaggio architettonico di adeguarsi al luogo, all'ambiente, alla cultura che esprime. E di adeguarsi al suo tempo. Perché l'architettura deve essere capace di esprimere il tempo nel quale nasce».
© ph. Michel Denance
Questo atteggiamento trova coerente riscontro nel progetto elaborato per Ronchamp, all'interno del quale l'ascolto del luogo e il rispetto del programma si misurano attraverso un insolito rapporto tra forma e funzione, arte e tekné, puntando su una partitura dove la pausa assume più valore della nota e il silenzio si fa suono. Un'architettura voluta per non esistere, per non mettersi in mostra, per non creare contrasti e dissonanze con la Cappella, ma al tempo stesso capace di misurarsi sul difficile terreno della qualità spaziale e funzionale, sul comfort, la sostenibilità e non di meno sulle emozioni di chi è chiamato a viverla e animarla.
→Per una completa lettura degli articoli:
Casalgrandepadana, Percorsi in Ceramica n.26.
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