La ricerca di fondi, attraverso una pubblica offerta presentata alla moltitudine (crowd) di potenziali investitori, diventa un efficace strumento nelle mani degli architetti, per portare a termine progetti altrimenti destinati a rimanere proposte astratte: le conclusioni del rapporto "Crowdfunding Architecture" (gennaio 2013), confezionato da Massolution per l'American Institute of Architects (smartplanet.com), si riassumono in un giudizio fortemente positivo del finanziamento condiviso applicato alla realizzazione di edifici e infrastrutture.
"Per l'architetto, che è spesso il principale catalizzatore di nuovi progetti e costruzioni, l'idea di crowdfunding possiede un appeal particolare..." poiché ne "amplia il ruolo... nel ciclo del finanziamento fornendo modelli di investimento e strumenti di comunicazione per una vasta gamma di progetti autodeterminati, dai ponti pedonali ai grattacieli urbani..." (aia.org).
Il crowdfunding nasce nel 2000 - la prima società a farne uso documentato è la statunitense "Artist Share" (timerime.com) - e si evolve nel corso del decennio successivo, fino a oggi, all'interno di scenari che spaziano dalla musica alle campagne elettoriali, dal sostegno a registi e produttori emergenti al soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali, dalla nascita di nuove imprese al giornalismo "dal basso".
Si tratta della "pratica di sviluppare una campagna di investimento online, basata su un gruppo, per generare finanziamenti per uno specifico progetto" (aia.org) e, viste le sue caratteristiche, tende a ottenere i risultati migliori in relazione alle iniziative di dimensioni ridotte, rivolte a specifiche comunità.
"Crowdfunding Architecture" sottolinea che nel dialogo diretto con i cittadini/finanziatori, tramite siti web dedicati, l'architetto (ovvero il "campaign owner") dovrebbe rendere più incisiva la propria comunicazione mediante filmati e testi in grado di descrivere i dettagli dell'idea, esponendosi comunque al rischio di configurare una campagna poco efficace o sproporzionata.
Il documento diffuso dall'AIA distingue tre tipi di finanziamento diffuso: donation-based crowdfunding, alimentato da donazioni per le quali i finanziatori non ricevono una contropartita materiale - al di là della soddisfazione o del vantaggio di avere contribuito a un risultato concreto; reward-based crowdfunding, impostato sull'attribuzione di una ricompensa per ogni singolo contributo; crowdfunding with financial returns, molto simile a un vero e proprio investimento con partecipazione agli utili finali.
In riferimento alle varie tipologie, il rapporto, che include una interessante appendice con interviste a esperti e manager di compagnie specializzate, elenca alcuni casi di studio, come l'edificio di sessantasei piani a Bogotà, definito "il primo grattacielo costruito dalla gente comune", o come l'Artist Hostel, finanziato prospettando soggiorni più o meno lunghi in base al contributo versato.
Massolution, "Crowdfunding Architecture" (da aia.org; file pdf)
Per saperne di più www.crowdsourcing.org
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: