ENG | Chi è | Pensare sostenibile | Efficienza Vs Creatività | Complessità urbana | Coltivare la partecipazione | In tre parole | Sviluppo e crisi economica | architettura@aaimm
ITA | Who is | Think it sustainable | Efficiency Vs Creativity | Urban complexity | Growing participation | In three words | Development and economic crisis | architecture@aaimm

Per verificare l’equivalenza Architettura = Energia = Sostenibilità - e scoprire quali prospettive  offra agli “Architetti alLavoro”, incontriamo Alejandro Ribas Mercau, Angel Cerezo Cerezo e Martin Negri Rodriguez (AIMM), che hanno partecipato come finalisti al Bauhaus Solar Award 2012 con il prototipo intitolato Torre Solar.  L’esperienza dello studio AAIMM  lascia intravedere le potenzialità di un settore in cui le competenze si incrociano per rispondere ai bisogni della   progettualità complessa: “l’architettura oggi deve relazionarsi con produttori di energia, infrastrutture, punti di consumo, alloggi, città, paesaggio... Gli architetti devono sapere come gestire le risorse del territorio per realizzare una città migliore, invece di lavorare costantemente su edifici che sono isolati e non danno alcun contributo al contesto che li circonda”.

To prove the equivalence Architecture = Energy = Sustainability - and discover the related job outlooks for architects, we meet Alejandro Ribas Mercau, Angel Cerezo Cerezo e Martin Negri Rodriguez (AIMM), whose prototype “Torre Solar” (Solar Tower)  was shortlisted for 2012 Bauhaus Solar Award. AAIMM studio’s experience makes us aware of the possibilities in a field where skills  interact with each other,  to fulfill the needs of a complex design process: “architecture is now placed in between the energy producers, the infrastructures, and the consumption points, the dwellings, the city, the landscape... Architects must know how to manage the landscape’s resources for achieving a better city, instead of working constantly on buildings that are isolated, and contribute nothing to their surroundings”.

SOSTENIAMO IL FUTURO / Energie positive
Intervista e traduzione di Francesca Bizzarro
Interview and traslation by Francesca Bizzarro

VOID House
House for an empty plot with a strange surface and geometry, designed for a young couple it’s an urban house with a patio and harvesting opportunities.

Chi è

Fondato nel 2009 a Barcellona, come studio di progettazione, ricerca, produzione e partecipazione nell’architettura contemporanea, AAIMM è diventato in breve tempo una realtà influente con pubblicazioni e  sostenitori di tutte l’età sparsi nel mondo. Negli anni, questo giovane team di architetti, vincitore di numerosi premi, ha costruito una rete di professionisti  con sede a Barcellona, Dubai e Rotterdam,  per dare respiro internazionale ai propri progetti e favorire la creazione di nuove opportunità.

Incoraggiando l’interazione con altre discipline, AAIMM applica un processo in cui confluiscono l’interpretazione  della complessità di spunti e variabili legate al progetto, la valutazione dei dati all’interno dei limiti fisici del sito e le procedure per la sostenibilità  a tutti i livelli.

Gli architetti di AAIMM hanno partecipato come relatori a diverse conferenze e a congressi, l’ultimo dei quali è l’ International Bauhaus Solar Congress in Erfurt (Germania). In quell’occasione, hanno presentato “Torre Solar / Solar Tower”, uno dei progetti finalisti nel concorso per il Bauhaus Solar Award 2012.

I membri fondatori di AAIMM sono: Alejandro Ribas Mercau (Architect), Angel Cerezo Cerezo (Architect-Engineer), Martin Negri Rodriguez (Architect) and Isacio Garcia Roldan (Architect-Designer).

www.aaimm.es

Who is

Founded in 2009, as a Barcelona-based office of design, investigation, production and participation in contemporary architecture, AAIMM has rapidly become an influential firm with publications and followers of all ages from all over the world.  Over the years, this multiple awards winning young architecture studio has been building a network of professionals based in Barcelona, Dubai and Rotterdam to internationalize its own project works and foster opportunities.

Encouraging interaction with other disciplines, AAIMM refers to a process based on interpretation of complex design inputs and variables,  data evaluation within the physical constrains of site and procedures for sustainability at all  scales.

AAIMM architects participated as speakers in several conferences and  congresses, the last of which was the International Bauhaus Solar Congress in Erfurt (Germany). On that occasion, they have presented  “Torre Solar / Solar Tower”, one of the shortlisted projects in the Bauhaus Solar Award 2012 competition.

AAIMM’s founders team: Alejandro Ribas Mercau (Architect), Angel Cerezo Cerezo (Architect-Engineer), Martin Negri Rodriguez (Architect) and Isacio Garcia Roldan (Architect-Designer).

www.aaimm.es

Pensare sostenibile / Think it sustainable

Come è nato l’interesse verso l’architettura sostenibile? Lo considerate uno dei possibili percorsi nell’ambito della disciplina, o una forma mentis che gli architetti devono acquisire a prescindere dal settore della progettazione in cui operano?

How did you get interested in sustainable architecture? Do you consider it as one of the possible career paths, or a way of thinking that architects should acquire, regardless of  which sector of design they work in?

Alejandro Ribas Mercau - Il mio interesse è nato quando ero studente. All’epoca, mentre cercavo di formulare una mia interpretazione personale del significato dell’architettura, avevo come riferimento il concetto di paesaggio antropizzato in tutte le sue forme. A partire da tale  definizione - che ancora mantengo e su cui rifletto ancora molto, ho iniziato a chiedermi in che modo, agli albori della storia dell’abitazione, il paesaggio plasmato dall’uomo avesse iniziato a prendere forma per creare un rifugio artificiale: in quel momento ho inquadrato l’architettura sostenibile come uno degli elementi chiave per definire l’Architettura.
Descriverei l’architettura sostenibile come architettura del buonsenso. Non la ritengo uno stile o un marchio applicato all’opera di un architetto, né un’opzione plastica soggettiva o un particolare modo di operare, legato per sempre a uno studio, a un nome oppure a un movimento sociale; in altri termini, non è uno schema su cui lavorare.
L’architettura sostenibile è sempre esistita sotto forma di architetture vernacolari, ovvero di  costruzioni tipiche di un certo luogo che si adattavano sempre nel modo migliore al contesto circostante, alla disponibilità di materie prime e alle condizioni atmosferiche del luogo in cui ricadeva il loro sito. A prescindere dall’approccio personale alla professione, l’input positivo della progettazione sostenibile dovrebbe sempre costituire un importante capitolo di ogni progetto. Credo che dovrebbe diventare parte del programma obbligatorio nelle facoltà di architettura: in base allo stesso criterio per cui si studia la Ville Savoye di Le Courbusier, il Padiglione Barcellona di Mies Van der Rohe o le cattedrali gotiche, gli studenti  dovrebbero apprendere le antiche tecniche bioclimatiche e le pratiche risalenti a quando l’architettura era uno strumento per vivere e sopravvivere. Sarebbe necessario un manifesto su “Complessità e contraddizione”, come quello che Venturi scrisse sull’architettura moderna, ma incentrato su sostenibilità del costruire e realizzazioni più verdi.

Alejandro Ribas Mercau - My interest began when I was a student. At that time, while trying to come up with my own sense of what architecture was all about, I referred to the idea of a human-made landscape in every form - definition that I still preserve and think a lot about. Once I got that, I started to wonder about how did this human-made landscape started to shape up to create an artificial shelter at the beginning of the history of housing: that’s when I focused  sustainable architecture as a key element, among the others, of what Architecture is.
I would define sustainable architecture as commons sense architecture. I don’t think about it neither as a style nor a brand within the work of an architect, not even as a subjective plastic option, a particular way of doing forever related to a firm, a name or a social movement; it’s not a frame for your work.
Sustainable architecture has always been there in the form of vernacular buildings which always adapted the best way to the their surroundings, the availability of raw materials and the weather of their site’s location. I think you may find your way of doing with practice but sustainable design should always be an important chapter in every design. I think it will always be a positive input and that is not just a path for architects to acquire, I believe that it should be part of the mandatory program at the schools of architecture. The same way we study about the Ville Savoye by Le Courbusier or the Barcelona Pavillion by Mies Van der Rohe, or the Gothic Cathedrals, students should learn about the old bioclimatic techniques and technologies used all over the world when architecture was a tool for living and surviving. I believe we are in the need of a “Complexity and contradiction” manifesto, like the one Venturi wrote about modern architecture, it’s just that this time we should speak out loud about real sustainable architecture and greener renderings.

Angel Cerezo Cerezo - Anche io ho iniziato a interessarmi all’architettura sostenibile da studente, quando ho realizzato che si possono migliorare i luoghi e la vita delle persone.
La sostenibilità equivale a qualcosa di semplice, di più sano, più pulito: un modo di realizzare uno spazio pubblico più vivibile e di prendersi cura del contesto in cui si sta progettando. Certamente, la sostenibilità dovrebbe essere inserita tra le materie di studio nelle università - come diceva Alejandro, ma sempre seguendo il buon senso e considerandola come un approccio al lavoro e al progetto da indicare agli studenti. Questo significa tenerla in mente prima e durante il processo progettuale, non soltanto alla fine per aggiungere gadget all’architettura.

Angel Cerezo Cerezo - I started getting interested in sustainable architecture when I was a student, too. At the time I realized that you can do something better for people and places.
Sustainability is something simple, healthier, cleaner, a way to achieve a better public space,  and to take care of the context and the place while you are designing. Of course, this has to be something to study at university, as Alejandro said, but always in the common sense and taking it as the way students should approach to design and work. This means to keep it in mind before and during the design process, not only at the end to add some gadgets.

Martin Negri Rodriguez - In definitiva, la sostenibilità riguarda tutti noi, anche se  probabilmente la maggior parte delle persone non la ritiene un reale problema,  attuale e futuro. Molti pensano “non mi riguarda, non è di mia competenza, qualcun altro se ne interesserà”.  Solo se scuola e università saranno in grado di offrire gli strumenti per superare questa mentalità,  la sostenibilità diventerà un concetto acquisito.
L’architettura sostenibile dovrebbe essere il risultato di una pratica consolidata in architettura,  e non una sorta di speciale branca della disciplina. Oggi siamo più consapevoli di come le città e gli edifici influiscano sul pianeta: gli architetti presenti e futuri dovrebbero pensare alla sostenibilità dal primo secondo in cui iniziano un progetto, non come a un “di più” quando lo stanno già sviluppando.

Martin Negri Rodriguez - Ultimately, sustainability concerns absolutely all of us, even if probably most of the people don´t think about it as a real actual and future problem. Many think “is not our business or problem, somebody will take care of it”. Only if  universities and  schools are able to work on it, sustainability will become a daily issue.
Sustainable architecture should be the result of an established practice in architecture, not a kind of special branch. Today, we have more knowledge about how cities and buildings affect the planet: present and future architects should think about sustainability from the first second they start a project, not as a “plus” when they are already designing.

Coffee shop a Lleida in Catalogna
spazio rurale con prodotti locali e struttura commerciale sostenibile.

Residenze ad alta efficienza energetica per gli studenti dell'ETSAV di Barcellona - 1° premio "Sustainable Award, Barcelona tech, 2007" - 2° premio "11th Contest for sustainable Ideas, Barcelona Tech"

Efficienza Vs Creatività? / Efficiency Vs Creativity?

In che modo l’approccio "sostenibile" cambia le priorità dell’architettura? La modellazione dello spazio resta centrale nel processo progettuale, o le implicazioni tecnologiche dell’efficienza energetica tendono a limitare gli slanci creativi?

In which way does a “sustainable” approach change the priorities of architecture? Is the modeling of space still central to design process, or do technical issues related to energy efficiency limit creativity?

ARM - Un approccio sostenibile rappresenta sempre uno stimolo positivo. Lo spazio è un concetto astratto in fase di modellazione, ma, quando diventa reale, il surriscaldamento, il freddo, il vento, l’eccessiva umidità, l’irraggiamento solare sono tutte qualità che lo definiscono: esse creano e danno forma allo spazio, tanto quanto i limiti fisici costruiti, verticali e orizzontali. Insieme, i limiti fisici e le sensazioni che proviamo stando al loro interno, costituiscono quello che noi chiamiamo atmosfere. In tal senso, gli uni non possono esistere senza le altre. La modellazione dello spazio e l’approccio sostenibile sono una cosa sola, con nessuna differenza nelle priorità. In effetti, è proprio quando un edificio viene progettato senza applicare un approccio sostenibile, che gli aspetti tecnici diventano un problema da risolvere. Per esempio, ricordo un collage realizzato dallo studio Lacaton & Vassal, in cui un nuovo rivestimento era stato aggiunto alla Fansworth House di Mies van der Rohe, per migliorarne l’ efficienza e trasformare un esercizio puramente astratto e ultra essenziale in una casa realmente abitabile - è risaputo che Mrs. Fansworth non riusciva ad abitare nella residenza di vetro progettata da Mies. Penso che gli architetti debbano trovare un equilibrio tra gli input sostenibili passivi che uno spazio potrebbe offrire in virtù della sua posizione e la risposta energetica attiva implementata per assicurare una comodità di vita che consumerà elettricità o altre forme di energia. La tecnologia si sta evolvendo enormemente in entrambi i campi, per cui la creatività non è a rischio.

ARM - Sustainable approach is always a positive input. When modeling, space is an abstract concept but, when it comes to reality, over-heating, coldness, wind, excessive humidity, sun radiation are all qualities of that space; they create and shape that space as much as the physical built horizontal and vertical limits. Together, physical limits and what we feel being inside of them, they are what we call atmospheres. In that sense, one cannot exit without the others.  Modeling of space and sustainable approach are one, with no difference in priorities.
In fact, when a building is designed without adopting a sustainable approach, then the technical issues become a problem that needs to be solved. For example, I remember a collage made by Lacaton & Vassal Architectes, where they add a new skin to the Farnsworth House by Mies Van der Rohe, improving its efficiency and actually transforming a purely abstract and ultra neat exercise in a livable home - it is well known that Mrs. Farnsworth was unable to live in the glass house designed by Mies.
I think Architects must find a balance between the sustainable passive inputs a space may offer thanks to it’s location, and the active-energy response implanted to ensure a livable comfort that will consume electricity or other forms of energy. Technology is evolving enormously in both fields, so creativity is insured.

MNR - Se si è appreso all’università che cosa è la sostenibilità, attuarla diventerà automatico e non danneggerà i progetti; ma se questo non è accaduto, forse la sostenibilità si tramuterà in un ostacolo per il processo progettuale. Le questioni tecniche legate all’efficienza energetica in alcuni progetti possono costituire una difficoltà da risolvere, ma molte altre volte stimolano ad assumere un nuovo punto di vista su un progetto e sul suo  risultato finale.
Credo che, nella fase attuale, i problemi tecnici possano imporre alcuni limiti al processo progettuale, ma ritengo anche che questo non si verificherà più quando quei problemi tecnici saranno visti come normali componenti della progettazione. Un momento non così lontano nel futuro.

MNR - If you have learned what sustainability is while you were at university, you’ll get acquainted with it, and that will not affect your project; but if you have not, then probably it will  become a problem. Technical issues related to energy efficiency can be a difficult task to perform in some projects, but many other times they can give you a new point of view on a design and on its final results.
I believe that, in the present days, technical issues can put some limitations on the design process, but also that will change, when those technical issues will be seen as normal parts of the design process. A moment not so far in the future.

ACC - La sostenibilità deve essere un obiettivo da tenere a mente nel processo progettuale, durante il quale si ha bisogno di porsi domande, essere critici e comprendere quali opzioni possono tradursi in un vantaggio. Questo significa progettare prestando attenzione a elementi quali l’orientamento, le condizioni climatiche, i materiali, l’acqua, il paesaggio, i venti...  avendo la consapevolezza di come gestirli per ottenere una migliore qualità dello spazio.
Premesso che lo spazio costituisce sempre il tema centrale del progetto, per definirlo, si devono ipotizzare alcuni scenari che aiutino a prevedere a che cosa potrà assomigliare. Lo spazio è il prodotto degli agenti atmosferici, ha più sfaccettature che i soli aspetti tecnici, è immaginazione  e creatività, ovvero tessiture, materiali, suoni, intimità, luce... e deve anche essere sorprendente. Progettare in architettura significa creare qualcosa, e questo non è incompatibile con la comune concezione delle problematiche afferenti alla sostenibilità.

ACC - Sustainability must be something to keep in mind during the design process, when you  need to ask yourself questions, be critic and understand which options are more suitable for the project. This means to design taking care of orientation, climate conditions, materials, water, landscape, winds... and knowing how to deal with them to have more quality of space.   
As long as space is always the main subject of the design, you must always try to draw some scenarios of what it can look like. Being the consequence of atmospheric effects, it is more than the sustainable technical issues, is imagination and creativity, and this means texture, materials, sound, intimacy, light... and it has to be amazing, as well. In architecture, designing means to create something, and this is not incompatible with common sense of sustainable issues.

Complessità urbana / Urban Complexity

Ridurre gli sprechi e usare sistemi alternativi per l’edilizia  assume significati diversi a livello di progettazione urbana?  Rispetto a una singola struttura, una “città efficiente” è  più difficile da realizzare?

Does the reduction of wastes and the use of alternative construction systems take a different meaning if we talk of urban design? Is it harder to make a city “efficient”, than a single structure?

ARM - Quando si tratta di progettazione urbana sostenibile, dobbiamo ragionare su vari livelli e sul modo in cui tali livelli interagiscono tra loro. Su scala urbana, direi di sì:  una riduzione dei rifiuti e l’uso di sistemi edilizi alternativi determinano una differenza, ma piccola. Se cambiamo il nostro modo di costruire, cambiamo il modo in cui vengono costruite le città, ma questo rappresenta solo un unico livello dell’insieme. Un edificio è un’unità statica di quell’insieme che crea una città.
Tra i singoli edifici, si colloca un livello dinamico, formato dalle infrastrutture del trasporto pubblico: strade, metropolitana, treno, etc. Dobbiamo ripensare il modo in cui muoviamo da un punto statico -  la nostra casa -  a un altro - il luogo di lavoro. Per esempio, potremmo aumentare la mobilità pulita, o ridurre la mobilità facilitando dinamiche di telelavoro.
Abbiamo poi il livello energetico, che collega tutti gli abitanti all’elettricità. L’accesso all’energia è considerato un diritto fondamentale, ma le implicazioni della produzione di elettricità spesso non sono oggetto di un’adeguata riflessione, mentre il danno inflitto ai territori sta diventando davvero preoccupante. Ridurre la quantità di dipendenza energetica generata da risorse non rinnovabili con metodi inefficienti è una parte cruciale nella creazione di una città sostenibile.
In sintesi, per creare una città efficiente ci sono molti livelli su cui dovremmo operare in qualità di architetti, per migliorare il suo "rendimento" e ottenere una combinazione che determini un risultato positivo. La difficoltà del paragone con la creazione di una singola struttura deriva dalla grande quantità di interazioni che una città implica e dall’esigenza che avvertiamo di costruire  un senso di comunità intorno all’obiettivo della sostenibilità.

ARM: When it comes to sustainable urban design, we must speak in layers, thinking how those layers interact with each other. In an urban scale, I would say yes: a reduction of waste and the use of alternative construction systems makes a difference, but tiny. If we change the way we build, we change the way cities are built, but that is just a single layer of the whole. A building is a static unit of the whole that creates a city.
Between single buildings, we have a dynamic layer, formed by the public transport infrastructures: roads, metro, train, etc. We need to rethink the way we move from one static point -  our house - to another - our office. For example, we have the possibility to Enhance  clean mobility, or to reduce mobility allowing distance-work dynamics.
Then, we have the energetic layer that connects all of the inhabitants to the electricity. This is considered as a fundamental right, but the implications of the production of electricity are always far from sight, while the detriment of landscapes is getting really worrisome. Reducing the amount of power dependency generated by non-renewable resources with inefficient methods is a key part in the creation of a sustainable city.
In summary, to create an efficient city, there are many layers that we, as architects, should work on, enhancing their performance and making them create a positive result, when combined. The difficulty in comparison with creating a single structure is in the high amount of interactions that a city implies and in the necessity we feel to build a sense of community around the objective of sustainability.

MNR - Condivido l’opinione di Alejandro a proposito dei livelli differenti della città, ma penso anche che il migliore utilizzo delle risorse assuma un significato diverso su scala urbana a causa dei molti elementi che possono ostacolare la riduzione di rifiuti e l’uso di sistemi edilizi alternativi: in una dimensione estesa alla città, intervengono molti più interessi combinati (finanziatori, amministrazione cittadina, normativa, etc.), ognuno orientato al suo specifico profitto. Di conseguenza, risulta davvero difficile riuscire a convincere tutti quegli attori a cambiare e lavorare per una città “efficiente”.

MNR - I agree with Alejandro´s opinion about the different layers of the city, but I also think that in an urban scale the best use of resources has a different meaning, because there are many things that could affect the reduction of waste and the use of alternative construction systems:  on a city level, many more combined interests (promoters, city hall, normative, etc.) come into play, and everyone looks for his own profit. So it’s really difficult to be able to convince all those actors to work and change for  having “efficient” cities.

ACC - Sì, il tema dell’efficienza assume un significato diverso, specialmente perché differenti sono le scale di riferimento: scale globali e scale locali. In altri termini, dal satellite alle lenti. Creare una città efficiente è più impegnativo che ridurre gli sprechi di acqua e calore, e  implica la realizzazione di un ambiente migliore e di uno spazio pubblico più evoluto. Attualmente, sui media circolano molte informazioni su “buone città” come Masdar, Dongtan, Songdo, Tianjin...; tuttavia, se si effettua una ricerca sugli indicatori urbani di una città “efficiente”, il risultato sarà sorprendente. Alcune delle città che sembrano molto efficienti,  nella realtà si rivelano solo macchine con un tetto verde. Parametri quali coesione sociale (sicurezza, lavoro, mix sociale, attrezzature, edifici a destinazione d’uso mista); sostenibilità ( produzione di energia rinnovabile, orientamento, gestione delle acque...) e struttura urbana (densità, spazio pubblico, trasporto, occupazione, aree verdi...) sono sufficienti per sapere quanto è responsabile una città.
Avere un progetto urbano valido significa trattare una specie di componenti, o di livelli, come li ha definiti Alejandro. Le risorse fondamentali della città sono l’energia, i materiali, il territorio e, ovviamente, l’acqua. Il modo in cui si combinano determina un certo tipo di strategie urbane per una città migliore e più efficiente. Solo con un progetto urbano sostenibile si possono creare città dinamiche, rispettose sia dei cittadini, sia dell’ambiente.

ACC - Yes, efficiency takes a different meaning, specially because there are different scales: global scales and local scales. That means: from the satellite to the lens. To create an efficient city is more demanding than to reduce the waste in heat and water, and implies to achieve a better environment and a better public space. Nowadays, in the media we find a lot of information about “good cities” as Masdar, Dongtan, Songdo, Tianjin...; however, if you do a research about the urban indicators of an ‘efficient’ city you will have a surprise. In fact, some of the cities that seems very efficient are just machines with a green roof. Parameters like social cohesion (security, work, social mix, equipment-building, mixed use), sustainable issues (renewable energy production, orientation, water management...) and urban structure (density, public space, transport, occupation, green areas..) are enough to know how responsible the city is.
To have a good urban design means to deal with a sort of components, or layers, as Alejandro said . The basic resources of the city are energy, materials, territory and of course, water. Their  combination of resources produces some kind of urban strategies for a better and more efficient city. Only with a sustainable urban planning design we can create dynamic cities that can be either respectful with the citizens as with the environment.

Norway Housing Contest Entry

Torre Solare

Coltivare la partecipazione / Growing participation

Il vostro prototipo di “Torre Solar” - in corsa per il Bauhaus Solar Award 2012 - include orti da affidare ai cittadini per la coltivazione di vegetali commestibili. È corretto affermare che architettura efficiente e progettazione partecipata sono due aspetti di una stessa idea del futuro delle città?

Your prototype of a “Solar Tower” - in the running for Bauhaus Solar Award 2012 - includes vegetable gardens to be managed by local citizens. Is it correct to say that efficient architecture and community design are two faces of the same idea for future development of cities?

ARM - Assolutamente. Abbiamo la necessità di rendere attivi gli utenti della città e di coinvolgerli nel raggiungimento del loro stesso benessere. Quando parliamo di città intelligenti, diciamo sempre che le informazioni devono fluire ed essere accessibili a tutti, e che la partecipazione dei cittadini è uno strumento chiave. Gli utenti sono un importante patrimonio per riuscire a realizzare una città sostenibile. Non possiamo progettare una comunità, ma possiamo dare alla comunità strumenti e informazioni sufficienti per ottenere un ambiente sostenibile senza che i suoi membri siano costretti a effettuare drastici cambiamenti nella vita di tutti i giorni.

ARM - Absolutely. We need to activate the users of the city and get them implicated in their own well-being. When we talk about smart cities, we always say that information must flow and be accessible for all, and that citizens’ participation is a key tool. Users are an important asset in order to achieve a sustainable city. We can’t design a community, but we can give the community enough tools and information to achieve a sustainable environment without having to make drastic changes in their everyday life.  

ACC - Concordo. Con la partecipazione attiva si ottiene un’architettura migliore e un futuro migliore creato dagli utenti per la comunità a cui appartengono e per la città. La partecipazione sociale è uno dei tre aspetti per definire un approccio sostenibile; gli altri sono l’economia e l’ecologia.

ACC - Yes, of course. This is the way as it must be. If you active participation you will have a better architecture and the users will create a better future for their own community and for the city. The social participation is one of the three aspects to define a sustainable approach; the others are economy and  ecology.

MNR - Sì, tuttavia, dal mio personale punto di vista, si tratta di due aspetti della stessa idea che molte volte non funzionano insieme, anche quando dovrebbero farlo. Anche se la partecipazione dei cittadini costituisce un punto molto importante, spesso  i grandi progetti sono concepiti soprattutto come idee per dare maggiore pubblicità allo studio di architettura che li ha sviluppati.

MNR - Yes, at all. However, in my personal  view, those are two faces of a same idea that many times don´t work together, even when they should. Citizens’ participation is a very important point, but many times big projects are mostly considered as ideas for giving  more publicity to the architecture office that designed them.

In tre parole / In three words

Tre parole chiave per definire la Torre Solar

Torre Solar in three keywords.

ARM - Paesaggio energetico, Sostenibilità, Produttiva
MNR - Paesaggio energetico, Comunità, Partecipazione
ACC - Paesaggio energetico, Efficiente, Sociale

ARM - Energyscape, Sustainability, Productive
MNR - Energyscape, Comunity, Participation
ACC
- Energyscape, Efficient, Social.

Recupero e reinterpretazione di una storica strada nella città di Eindhoven in Olanda - SAIE Selection Award 2011 Concrete category, Bologna, IT - ONCE Fundation national award, 2011, Madrid, SP.

Sviluppo e crisi economica / Development and the economic crisis

Ritenete che la crisi economica possa intralciare le fasi del piano per le 24 torri solari previste a Sabadell (Catalogna)?

Do you think economic crisis could hamper the phases of the plan for 24 solar towers in Sabadell (Catalonia)?

ARM - Sì, certo, la possibilità è forte al momento, ma stiamo cercando di garantire una solida possibilità di sopravvivenza allo sviluppo del progetto - il che rappresenta anche una componente fondamentale del know-how di un architetto. Sfortunatamente, molti di questi progetti si arenano perché il cliente non riesce a intravedere l’investimento a lungo termine per la comunità. Di conseguenza, procediamo un passo alla volta: discuteremo la collocazione di un singolo prototipo nella città, e poi passeremo oltre.

ARM - Yes, of course, it is a strong possibility at the moment, but we are trying to create enough chances for the project to be developed - which is also a fundamental know-how for an architect. Unfortunately, many of these projects fail because the client fails to see the long-term investment in the community. So, we are taking it step by step. We are discussing a single prototype to be implanted in the city, and then move forward.

ACC - La crisi rischia di fermare molti buoni progetti, ma alcuni  riflettono una visione di lungo termine che li può salvaguardare. Per quanto riguarda la “Torre Solar”, spero che saremo in grado di realizzare un prototipo. Ci piace pensare che, per i giovani e gli innovatori, la crisi rappresenti un’opportunità di concretizzare le proprie idee. D’altra parte, se manca il lavoro in senso classico, bisognerà crearselo o trovarlo da se - questo è il nostro spirito.

ACC - Althought the crisis risks to stop a lot of good ventures,  some projects could survive thanks to their long-term vision.  Regarding the “Solar Tower”, we hope to be able to do a prototype. We like to think that crisis is an opportunity for young people and innovators to realize their concepts. If  you can’t find a work in the traditional way , you will have to create or find it yourself - that is our spirit.

MNR - In questo momento di crisi non è possibile realizzare il piano delle 24 torri, a maggior ragione in assenza del supporto di una grossa società. Nonostante tutto, come dice Alejandro, stiamo facendo programmi a breve termine, ovvero ci stiamo concentrando su un singolo  prototipo, per poi realizzarne degli altri esemplari. Anche perché questo potrebbe rivelarsi un modo per attirare l’interesse delle compagnie che si occupano di energie rinnovabili.

MNR - At this moment of crisis, it is impossible to achieve the plan for the 24 towers, and even more if we don´t have any support from a big company. Even though, as Alejandro says, we are planning this step by step, that means we are doing our best to start with a prototype and then continue with more, also because that could be an interesting way to get renewable energies companies interested on it.

architettura@AAIMM / architecture@AAIMM

Come si sta evolvendo l’attività di AAIMM? Quale progetto vorreste segnalare agli utenti di p+A?

How is AAIMM’s work evolving? Which of your projects would you bring to pA users’ attention?

AAIMM - Al momento, stiamo cercando di portare all’attenzione il fatto che la città è una creatura in evoluzione che può essere sistemata, non solo creata ex-novo. Può essere migliorata con il meglio della tecnologia   per diventare efficiente come una nuova.
Nell’ambito della ricerca di nuove forme architettoniche e di soluzioni urbane che riducano il contributo all’impronta ecologica globale, le città europee hanno molte potenzialità.
Il nostro lavoro si concentra su quella nuova architettura, l’architettura del miglioramento urbano, degli interventi dalla micro alla macro-scala e, ovviamente, su nuovi tipi di edifici che consentano un’abitabilità sostenibile.
L’architettura oggi deve relazionarsi con produttori di energia, infrastrutture, punti di consumo, alloggi, città, paesaggio... Gli architetti devono sapere come gestire le risorse del territorio per realizzare una città migliore, invece di lavorare costantemente su edifici che sono isolati e non danno alcun contributo al contesto che li circonda, in termini di energia e dinamiche  partecipative, con la scusa che sono pieni di gadget tecnologici di altissimo livello.
Un edificio, come si dice comunemente, non è più un’isola.
Cercheremo di sviluppare questa gestione di unità statiche nella città per trasformarle in   dinamiche, efficienti unità legate alla loro produzione di energia e alla loro comunità, con lo scopo di concretizzare una comunità cooperativa più energetica, sociale e attenta all’ambiente. Stiamo lavorando anche al  progetto di riqualificazione di un isolato residenziale privo di balconi, costruito con sistemi prefabbricati di calcestruzzo e tecnologia degli anni Settanta. L’obiettivo è dotarlo di un nuovo rivestimento che lo avvolga e ne migliori l’efficienza complessiva, e di un ballatoio con serra per dissipare o scambiare caldo pulito.
Coinvolgimento attivo degli utenti, nuove dinamiche dell’energia e nuove dinamiche di partecipazione sottintese, ovviamente.

AAIMM: Right now, we are trying to bring the attention to the fact that the city is an evolving creature that can be arranged, not only created from scratch. It can be improved with top technology to be as efficient as a new one.
European cities have a lot of potential for exploring new forms of architecture and urban solutions to reduce their contribution to global ecological footprint. We are working on that new architecture, the architecture of city improvement, the architecture of interventions from micro to macro scale, and, of course, on new types of sustainable-living buildings.
Architecture is now placed in between the energy producers, the infrastructures, and the consumption points, the dwellings, the city, the landscape... Architects must know how to manage the landscape’s resources for achieving a better city, instead of working constantly on buildings that are isolated, and contribute nothing to their surroundings, in terms of energy and community dynamics, with the excuse that they are filled with top technological gadgets.
A building, as commonly said, its not an island anymore.
We are trying to develop this management of static units of the city to transform them in dynamic, efficient units related to their energy production and their community, with the goal of making a more energetic, social and environmental cooperative community.   
We are working also on a project for the rehabilitation of a housing block with no balconies, developed with prefabricated concrete systems and technology from the seventies. We create a new skin around it to improve the efficiency of the whole building and a greenhouse balcony to dissipate or exchange clean heat. Activation of users, new energy dynamics and new community dynamics are implied, of course.

 

Rifugi nei boschi
nel nord della Svezia realizzati con criteri di autosufficienza energetica

 

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