Il Pritzker Architecture Prize 2013, sotto forma di un medaglione di bronzo che riporta disegni di Louis Sullivan e una citazione dei tre principi vitruviani, verrà consegnato a Toyo Ito il prossimo 29 maggio (pritzkerprize.com), nel corso di una cerimonia al "John F. Kennedy Presidential Library and Museum" di Boston: il maestro nato nel 1941 da genitori giapponesi a Keijo (l'odierna Seul), nella Corea che all'epoca era una colonia dell'Impero del Giappone (en.wikipedia.org), già insignito del Leone d'Oro alla carriera (2002), della RIBA Gold Medal (2006) e del Praemium Imperiale (2010), ha ottenuto il riconoscimento per le sue "opere senza tempo", per la capacità di "infondere una dimensione spirituale nei suoi progetti e per le poetiche che trascendono tutte le sue realizzazioni" (pritzkerprize.com).
In questa edizione del premio, istitutito alla fine degli anni '70 da Jay e Cindy Pritzker, proprietari della catena di alberghi Hyatt, e tuttora patrocinato dal figlio Thomas J. Pritzker, presidente della Hyatt Foundation, la giuria comprendeva, tra gli altri, gli architetti Alejandro Aravena, Yung Ho Chang, Juhani Pallasmaa e Glenn Murcutt (vincitore del Pritzker Prize nel 2002). L'incarico dei giurati era individuare il progettista vivente autore di un insieme di architetture che testimoniassero "talento, visione e impegno" e un "contributo significativo all'umanità e all'ambiente costruito" (pritzkerprize.com).
Toyo Ito, laureato a Tokyo nel 1965, attivo a livello internazionale con il suo studio fondato nel 1971 come "Urban Robot" (Urbot) e in seguito ribattezzato Toyo Ito & Associates, ha firmato numerosi edifici, dalle prime abitazioni fino a complessi come la Sendai Mediatheque (2001), il Padilgione della Serpentine Gallery (2002), la sede Tod's a Omotesando (2004), la Torre Realia BCN a Barcellona (2009) e il Toyo Ito Museum of Architecture (2001).
Commentando la produzione degli anni '80, Ito ha sottolineato che "il suo intento era cancellare il significato convenzionale dalle sue opere attraverso tattiche minimaliste, sviluppando la luminosità in architettura che richiama aria e vento" (pritzkerprize.com).
In seguito al terremoto e allo tsunami del marzo 2011, Toyo Ito si è dedicato con altri architetti giapponesi allo sviluppo del prorotipo di spazio comune per sopravvissuti denominato "Home-for-All", poiché - come scrive il vincitore del Pritzker nel suo libro "Forces of nature" (Princeton University School of Architecture, 2012), "architetto è qualcuno che riesce a far mostrare un po' più di umanità a luoghi come questi..., a renderli un po' più gradevoli, un po' più rassicuranti" (nytimes.com).
Per saperne di più:
"Toyo ito - 2013 Laureate" / Sito ufficiale del Pritzker Architecture Prize
Toyo Ito: immagini delle opere (da pritzkerprize.com; pdf 1,7 MB)
Cerimonie di consegna del Pritzker Architecture prize (filmati da pritzkerprize.com)
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