Si chiama Delirium Euclidis il gruppo di lavoro vincitore del concorso "Night Design", che chiedeva agli studenti dell'Istituto di Architettura di Venezia di progettare nuovi ambienti in cui vivere la notte.
Ai tre componenti, Luca Donati, Stefania Neodo e Andrea Sartori, va la borsa di studio di duemila euro. [...]
Tutti i progetti cercano di superare l'idea di discoteca o di locale come semplice contenitore da riempire di gente. Niente più piste da ballo sterminate che occupano l'intera struttura: la parola d'ordine è scomporre, frazionare, studiare degli spazi diversificati che soddisfino tutte le esigenze.
Davide Nicolò, membro della giuria che di mestiere fa il trendsetter, ovvero il cacciatore di nuove tendenze, spiega: "Negli anni '90 l'architetto o il designer intervenivano sulla struttura della discoteca solo per abbellirla. Adesso il concetto stesso di discoteca si è svuotato, e l'architetto deve formulare una proposta innovativa, che parta da zero e configuri il divertimento a propria immagine. In futuro i locali notturni assomiglieranno sempre di più alle case, dove ciascuno si sente a suo agio e può godere di spazi di qualità".
L'architetto Giancamillo Custoza, che ha progettato il chill-out (cioè la zona di decompressione post-ballo) allestito alla mostra del cinema, è d'accordo sullo sforzo di innovazione: "Di questi progetti apprezzo soprattutto il tentativo di predisporre uno spazio dove si va per imparare a divertirsi".
Beppe Riboli, altro architetto con grande esperienza in questo ambito, si aspetta di trovare tra i pannelli in mostra qualche sorpresa: "È nei progetti di ragazzi così giovani, ancora incontaminati dalla conoscenza delle reali logiche di progettazione e costruzione, che si può incontrare il lampo di genialità. Chiaramente nessuno di questi progetti è davvero realizzabile, ma qui contano solo le idee". [...]
di Luca Berta
il gazzettino on line 22/03/2003
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