Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sui pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione. Saranno erogati 40 miliardi nei prossimi dodici mesi, a favore di imprese, di cooperative e di professionisti. Un provvedimento definito «urgente» dal premier Mario Monti, che ha ricordato quale sia la consistenza del debito. La Banca d'Italia lo ha stimato intorno ai 90 miliardi, l'Abi in 100 miliardi, ma al di là delle valutazioni, per conoscerne l'esatta entità, il decreto programma un censimento dei debiti certi, liquidi ed esigibili.
Il provvedimento - ha spiegato il ministro dell'economia Vittorio Grilli - contiene la possibilità di aumentare il debito pubblico di 40 miliardi, 20 nel 2013 e 20 nel 2014, permettendo alla PA di poter pagare i debiti scaduti al 31 dicembre 2012. Per far fronte al debito accumulato viene istituito un Fondo di 26 miliardi presso il Mef, mentre 14 miliardi costituiscono risorse già disponibili nelle casse delle amministrazioni pubbliche e subito spendibili "allentando" il Patto di stabilità interno.
Sarà compito di ciascuna amministrazione identificare i soggetti creditori e gli importi da pagare, senza oneri per imprese e professionisti. «Uno di problemi cui dare soluzione è stato - ha spiegato Monti - attuare i pagamenti con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza imporre nuovi oneri o complicazioni».
Aggiornamento del 10 aprile 2013
Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore.
Per approfondire:
- Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali. (GU n.82 del 8-4-2013).
La prima tranche di pagamento
«Per quanto riguarda i 20 miliardi del 2012 - ha chiarito Grilli - c'è uno spazio ulteriore: il famoso 0,5% del PIL, pari a circa 7,5 miliardi, che ha impatto non solo sul debito ma anche sull'indebitamento. Quella percentuale, secondo le previsioni del governo, porterà il deficit della PA dal 2,4 al 2,9% del PIL». Per non oltrepassare la soglia deficit/PIL del 3%, imposta dal Patto di stabilità e crescita e non rischiare sanzioni europee, il decreto prevede una serie di misure ad hoc.
L'obiettivo del decreto è azzerare completamente il debito accumulato. Dunque i pagamenti non si fermeranno a questa prima tranche: attraverso la legge di stabilità per il 2014, e dunque all'inizio di ottobre, saranno programmate ulteriori risorse per far fronte ai debiti eccedenti ai 40 miliardi. Per colmare l'intero debito sarà necessario quantificarlo in maniera esatta attraverso un censimento: tutte le amministrazione entro il 15 settembre sono obbligate a produrre un elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili da onorare. Lo stesso, ed entro la stessa scadenza, dovranno fare gli intermediari finanziari e bancari che, coordinati dall'ABI, sono obbligati a far sapere quali sono i crediti ceduti dai fornitori della PA al sistema creditizio bancario.
Il pagamento in più fasi
Il decreto prevede innanzitutto un allentamento del Patto di stabilità interno. Nella prima fase di attuazione del provvedimento, subito dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, le amministrazioni che hanno liquidità in cassa, potranno immediatamente pagare i creditori. I pagamenti saranno autorizzati dal Mef entro il 15 maggio. Viene inoltre previsto un incremento delle erogazioni per rimborsi di imposta per 6,5 miliardi (2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014).
Per le amministrazioni che non possono far fronte al pagamento dei debiti attraverso le proprie risorse finanziarie, nel bilancio dello Stato viene istituito un apposito fondo, con dotazione di 26 miliardi e con il quale saranno attivate delle linee di credito tra il 2013 e il 2014. Comuni, Province, Regioni e ASL potranno dunque ottenere prestiti trentennali, con tassi medi di interesse agevolati, pari a quelli dei BTP quinquennali. Le amministrazioni dovranno però rispettare uno scadenzario preciso: entro il prossimo 30 aprile presenteranno al Mef la richiesta delle risorse necessarie per poter effettuare i pagamenti. Entro il 15 maggio il Mef provvederà alla ripartizione delle risorse sulla base delle richieste ricevute.
Infine con la Legge di stabilità 2014 verrà programmato il completamento del pagamento di tutti i creditori. Saranno previsti ulteriori risorse da destinare alla liquidazione, sotto forma di titoli del debito pubblico, dei crediti ceduti dalle imprese al sistema bancario.
Precedenza ai debiti di "vecchia data"
«In caso di richiesta di pagamenti - si legge nel comunicato stampa di fine seduta del CdM - per importi superiori alle disponibilità, le amministrazioni seguiranno il criterio dell'anzianità del credito scaduto: prima i crediti non ceduti pro soluto in ordine di "anzianità", poi i crediti ceduti pro soluto in ordine di "anzianità"».
Allargata la possibilità di compensare debiti e crediti
La compensazione tra debiti e crediti viene resa più facile e si allarga la tipologia di crediti ammessi. La compensazione oggi limitata ai debiti fiscali iscritti a ruolo viene estesa ai debiti conseguenti ad atti di accertamento con adesione. Inoltre la soglia di compensazione tra crediti e debiti viene innalzata da 500.000 a 700.000 euro.
di Mariagrazia Barletta architetto
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