Tra i frutteti della Valle della Mosella, tra Treviri e Coblenza in Germania, ospitato dall'azienda vinicola Longen, sorge un complesso ricettivo firmato da Matteo Thun: una sorta di villaggio costruito per godere pienamente dell'esperienza della lavorazione e produzione del vino e della frutta. Il complesso è stato realizzato in collaborazione con l'architetto Stein-Hemmes-Wirtz per la gestione del cantiere e con l'architetto paesaggista Johannes Cox per il progetto delle aree verdi.
© Matteo Thun & Partners
Sposando le ragioni dell'architettura sostenibile, le venti piccole abitazioni di ardesia ampliano e integrano la struttura produttiva esistente. In 20 metri quadri, ciascuna abitazione racchiude una terrazza in legno ed un giardino privato. All'interno, spazi luminosi caratterizzati dalla purezza e semplicità delle forme, che utilizzano il legno e le tonalità del bianco, accoppiati a tessuti tradizionali e a materiali naturali.
Il progetto è stato pensato nel rispetto del genius loci. Secondo la filosofia del progetto, il paesaggio culturale, che il nuovo intervento contribuisce a creare e che nasce dall'interazione dall'opera dell'uomo con la natura, ha il dovere di mantenere la bellezza del paesaggio circostante attraverso il rispetto e la profonda comprensione del luogo. Il ché significa esplorarne le particolarità geografiche, meteorologiche e culturali e progettare rispettando queste peculiarità.
© Matteo Thun & Partners
Dall'approccio progettuale che ha posto in primo piano il genius loci, non può che nascere un'architettura sostenibile. Per Matteo Thun questo ha comportato il rispetto di 3 regole, sinteticamente riassunte dall'espressione "3 zero".
"3 zero" significa: "zero chilometri" e quindi scegliere materiali da costruzione provenienti da siti locali; "zero CO2" con l'applicazione di tecniche costruttive ad emissioni CO2 tendenti a zero; infine "zero rifiuti", si tratta di un approccio che, considerando 'intero ciclo di vita di un edificio o di un prodotto, punta all'ottimizzazione del bilancio dei rifiuti.
© Matteo Thun & Partners
L'architettura che ne nasce è definita da Matteo Thun & Partners come "architettura botanica", che impone la ricerca di un vero e proprio dialogo dell'edificio con il paesaggio culturale. La natura diventa quindi parte integrante del progetto, diventa orto, partizione, o molto altro ancora.
Progetto dell'architetto Johannes Cox
L'area sulla quale sorgono le case turistiche è caratterizzata dalla coltivazione di alberi da frutto, piantumate in file con lo stesso rigore applicato nei vigneti. Lo stesso approccio viene applicato anche nell'organizzazione dei giardini che scandiscono la disposizione degli spazi esterni che circondano le case.
Il visitatore trova intorno al suo alloggio un frutteto ampio e accogliente. Tra i numerosi alberi da frutto e le altre specie tipiche della zona - come noci, tigli e castagni - si trovano camminamenti, piccoli pergolati per uso individuale e aree di ristorazione. Direttamente associati alle case per gli ospiti si trovano giardini privati, identici per dimensioni e forma, ma progettati individualmente secondo quattro differenti concept per offrire una maggiore varietà di impressioni.
© Matteo Thun & Partners
Ogni giardino è collegato alla sua casa attraverso una terrazza in legno e circondato da siepi che proteggono da occhi indiscreti e regalano una maggiore privacy. Pur differenti nei contenuti, i giardini sono accomunati dalla forma di base: quella del classico giardino di cucina, erbe o aromi. L'ospite può servirsene e attivamente partecipare alla manutenzione.
Giardino ombreggiato
Il giardino all'ombra è orientato a nord e delimitato da una siepe di carpini. La presenza di felci, hosta e piante da ombra perenni, tinge il giardino di differenti toni di verde e accenti di bianco e rosa. Un sentiero realizzato in lastre di pietra naturale, stese in maniera sfasata e intervallate di strisce di ghiaietta, si snoda verso la casa.
Giardino del contadino
Questo giardino deriva dai classici giardini contadini ubicati nei villaggi della Germania e molto presenti anche nella zona della Mosella. Il giardino è delimitato da una siepe a spalliera di lamponi. Come da tradizione, il sentiero e la circonferenza del giardino sono realizzati in mattoni di klinker. In mezzo crescono erbe, bacche e cavoli ornamentali, oltre ad ulteriori piante tipiche dei giardini contadini come phlox e nasturzio.
Giardino della frutta
Un altro giardino per gli ospiti è allestito a frutteto, ad imitazione del paesaggio culturale circostante. Il giardino è delimitato da una siepe di carpine e attraversato da un percorso realizzato in pietra naturale e costeggiato da siepi di bosso. Erbe e fiori caratterizzano la vegetazione più bassa. Anche in questo caso, l'ombra è garantita dagli alberi da frutto.
Giardino delle rose
Il giardino delle rose è fatto di profumi e fiori. Circondato da una siepe di rose messe a spalliera e attraversato da un sentiero in klinker costeggiato da piante di bosso, esso accoglie una varietà di rose, salvia, gerani e lavanda.
Il progetto è stato insignito del premio "Architekturpreis Wein 2013", assegnato dal Ministero per l'ambiente, l'agricoltura, l'alimentazione, la viticoltura e forestale del Land Renania-Palatinato, insieme all'Associazione Viticoltori Tedeschi e alla Camera degli Architetti dello stesso Land.
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