di Mario Gazzeri
Anche Gropius a Baghdad. Il nome del poliedrico architetto tedesco fondatore del Bauhaus emerge nel magico itinerario storico-artistico della città delle Mille e una notte accanto a quello dello spagnolo Josè Luis Sert, già allievo di Le Corbusier, e agli architetti dell'epoca d'oro dei califfi abbasidi. Ma anche Frank Lloyd Wright, ideologo dell'«architettura organica», stava per lasciare negli anni '50 il suo segno nella città, oggi assediata dai suoi compatrioti in armi, dopo essere stato incaricato dal re Faisal di creare un grande centro culturale ed un parco sulle rive del Tigri.
Tra il 1959 e il 1960, Walter Gropius disegnò invece il progetto definitivo dell'Università di Baghdad, sita su un'isola del Tigri. Un progetto peraltro mai del tutto completato e di cui a tutt'oggi esistono solo alcuni, peraltro notevoli, settori. Del complesso dell'Ateneo, previsto per 12mila studenti, si possono tra l'altro ammirare la cinta muraria e la torre per gli uffici amministrativi.
L'anno precedente, nel 1958, Frank Lloyd Wright, il celebrato architetto americano progettista dell'ardita Casa sulla cascata e del museo Guggenheim di New York, eseguì anche una serie di disegni per un teatro dell'Opera e per un Auditorio civico.
Non ci sarà, dunque, solo il minareto della moschea Suk al-Ghazal o la madrasah Mustansiryyah a ricordare agli invasori americani il passato splendore della città degli abbasidi, in gran parte cancellato dal successivo secolare dominio ottomano.
E' invece opera di Josè Luis Sert l'edificio che ospita l'ambasciata degli Usa nella capitale irachena. L'architetto catalano (che, per una curiosa coincidenza, fu anche il successore di Gropius nella carica di rettore dell'Università americana di Harvard alla morte del grande architetto ed urbanista tedesco) progettò tra il 1955 e il 1963 l'ambasciata americana sulle rive del Tigri, chiusa ormai dai tempi della Guerra del Golfo, nel 1991. L'edificio, considerato dai critici e dagli esperti un vero capolavoro dell'architettura moderna, appare come una riuscitissima sintesi tra l'architettura tradizionale del Medio oriente e il moderno design di marca più prettamente occidentale.
Ulteriore, magnifico esempio di architettura occidentale (americana) a Baghdad, è proprio l'aeroporto internazionale. Autore del progetto (1978) è William Pereira nel cui curriculum emergono opere di grande impatto urbanistico come la Transamerica Pyramid di San Francisco (1973), il Los Angeles Museum of Arts (1964). L'aeroporto internazionale di Los Angeles e altri 420 progetti realizzati tra il 1931 e il 1983. Pereira è considerato l'architetto di Los Angeles.
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