ENG | Chi è | Ricerca e Passione | Riuso quindi progetto | Da un oggetto all'altro | Chimica pratica | Caccia al rifiuto | Sullo scaffale | Riciclato è sostenibile | A scuola di riuso | Riciclare per vivere | Recupero e creatività | Nella stanza dei bottoni
ITA | Who is | Passion and research | I reuse, therefore I design | From one object to another | Chemistry in practice | Catch the rubbish | On the shelf | Ricycled is sustainable | Reuse at school | Recycling for life | Redesign creativity | In the control room

Il design rende unici e attraenti gli oggetti, popolando di forme e colori gli spazi in cui viviamo. Spesso, gli architetti sono anche disegnatori di prototipi creativi per l’industria, o autori di pezzi unici che fondono arte e funzionalità. La qualità estetica  però è anche molto “costosa”, in termini di risorse e materie prime, mentre una visione sostenibile dovrebbe concentrarsi sulla riduzione degli sprechi e degli scarti inutilizzati. Con le nostre città assediate da rifiuti e rottami, ha ancora senso la logica applicata finora alla produzione?  L’architetto Silvia Bragagnolo ha trovato una sua risposta, reinventandosi “designer del riuso” e animando una serie di iniziative riunite sotto l’etichetta Miciovinicio.

 

Design makes the objects singular and attractive, populating the spaces we live in with colours and shapes. Often, architects do create industrial design concepts, or, otherwise, unique pieces that blend art and functionality. The aesthetic quality, however, is very “expensive”, in terms of resources and raw materials, while, in a sustainable vision, we should focus on the reduction of waste and scrap.   
With our cities being besieged by garbage and clunkers, is it still meaningful the logic applied to production until now? The architect Silvia Bragagnolo has found her answer, reinventing herself as a “upcycling designer”, and launching a series of initiatives under the label Miciovinicio.

SOSTENIAMO IL FUTURO / Idee in circolo
Intervista e traduzione di Francesca Bizzarro
Interview and translation by Francesca Bizzarro

Silvia Bragagnolo

Chi è Silvia Bragagnolo

Nata a Castelfranco Veneto (TV) nel 1971, Silvia Bragagnolo si laurea in architettura allo I.U.A.V., affiancando alla professione canonica l’attività di creazione di manufatti composti esclusivamente da materiali di recupero: “il riuso stimola una nuova sensibilità verso gli scarti che si producono ogni giorno, insegnando a riciclare invece di buttare e comprare qualcosa di nuovo ogni volta”.

Dopo quattro anni nell’ufficio tecnico di un’azienda di prefabbricazione, si dedica per un periodo alla realizzazione di modelli di architettura per studi di progettazione - un'attività che aveva avuto un precedente negli anni universitari, con la creazione del modello della Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp di LE CORBUSIER, esposto  alla  Mostra Internazionale di Architettura dello Spazio Sacro a  Bologna nella  Galleria  d'Arte  Moderna,  a Città del Vaticano e alla facoltà di Architettura di  Venezia.

In seguito, Silvia è impegnata come assistente nel Laboratorio di modellistica del ClaDIS, la facoltà di Disegno Industriale di Treviso.

Attualmente, alterna il lavoro nel suo studio di architetto con altre esperienze legate al mondo dell’architettura e del design, coltivando la passione per la creazione di oggetti con materiali di scarto.

Nel 2008, per l'allestimento della scenografia del film "Questa notte è ancora nostra", trasforma in pesci volanti dei bidoni usati dell’acqua. Dalle vecchie calze, invece, nasce ISOTTA, una bambola esposta al salone del mobile di Parigi 2008 dall'azienda LAGO.

www.miciovinicio.it | miciovinicio|re|design su facebook

Who is Silvia Bragagnolo

Born in Castelfranco Veneto (TV) in 1971, Silvia Bragagnolo is an architecture graduate from I.U.A.V.  Alongside sanctioned profession, she creates objects made up only of recycled materials: "reuse stimulates a new sensibility to everyday waste, and teaches us to recycle, instead of throwing away and buying something new each time".

After spending four years in a prefabrication company’s technical office, for a period of time she has been creating architectural models  commissioned by design firms - previously, while attending university, she had created a model of Le Corbusier’s  Chapel of Notre Dame du Haut,  gone on display at the International Exhibition on Architecture of Sacred Space (Mostra Internazionale di Architettura dello Spazio Sacro)  / Bologna Modern Art Gallery, at  the City of Vatican, and at Venice School of Architecture.

Later, Silvia has been working as an assistant for the Laboratory of Modeling  at ClaDIS, the Industrial Design faculty in Treviso.

At this time, she splits her time between working in her own architecture firm and gaining new experiences in the field of architecture and design, cultivating her passion in creating objects from discarded materials.

In 2008, designing the set for the film "Questa notte e' ancora nostra", she converted used water tanks into flying fishes.
From old socks, on the other hand, she made up ISOTTA, a doll exhibited by the brand LAGO at Paris Furniture Fair 2008.

www.miciovinicio.it | miciovinicio|re|design su facebook

Ricerca e Passione / Passion and research

Come sei diventata una designer del riuso?

How did you become an upcycling designer?

SB - La mia passione per la creazione di oggetti con materiali di scarto risale agli anni dell’infanzia, quando mi costruivo i giocattoli con tutto ciò che in casa veniva gettato.

All'Università, ho cominciato a scoprire che questo mio strano interesse aveva un nome, o meglio ne aveva tanti,  ri-uso, arte del riciclo, design del riuso, riciclo creativo, re-design, e che molti designer usavano “rifiuti” e materiali poveri per le loro creazioni. Ho cercato di incentrare sul ri-uso anche la mia tesi di laurea, ma non ho trovato docenti interessati all’argomento; da lì, anche se un po' demoralizzata, ho deciso che non mi sarei arresa e avrei continuato la mia ricerca.

Ho iniziato il mio lavoro di “architetto del riciclo” utilizzando vecchi scatoloni per realizzare complementi d’arredo. Dalle bottiglie di plastica, poi, ho ricavato strani animaletti, uno dei quali, il “Leone di Plastica”, è stato utilizzato per tre anni come premio agli eventi collaterali della Mostra del Cinema di Venezia. Con le bottiglie oggi realizzo anche una serie di lampade da appoggio e da parete. I coni e i tubi di cartone sono utili per assemblare le cornici di specchi e tavolini, mentre  i vecchi vinili con altri micro rifiuti diventano specchi da parete

SB - My passion for creating objects from recycled materials dates back to my childhood, when I used to assemble toys with anything thrown away at home.

While studying at university, I began to discover that this weird interest of mine had a name, or even many names, re-use, recycle art, upcycling, creative recycle, re-design, and that many designers were using “waste” and poor materials for their own creations. I even tried to base my dissertation on re-use, but I couldn’t find any professor passionate about the subject; thereafter, although a little bit frustrated, I decided not to give up, and to carry on my research.

I started my work as a “recycle architect” using old big boxes to make furniture accessories. From plastic bottles, furthermore, I obtained odd little animals, one of which, “Leone di Plastica”, for three years has been given as a prize in the Collateral events at Venice Film Festival. With plastic bottles now I also produce a series of  desk and wall lamps. Cardboard cones and tubes can be used to assemble mirrors frames and coffee tables, while the old vinyl records with other small waste turn into wall mirrors.

sgabovo sgabello
scatole delle uova, ritagli di cartone ondulato
dimensioni: base 28 x 28cm -  h variabile
anno 2008

Tupanca - panca per bambini
tubi di cartone, ritagli di cartone ondulato
dimensioni: base 25 x 120cm – h 40cm
anno 2008

Riuso quindi progetto / I reuse, therefore I design

Qual è la componente “architettonica” del recupero di materiali e oggetti scartati?

Why should we call it “architecture”, the recycling of discarded materials and objects?

SB - La prima analogia tra un progetto di architettura nel senso più tradizionale e il progetto di un manufatto da realizzare tramite materiali recuperati risiede nello studio dell’armonia, delle forme e delle proporzioni. La seconda componente architettonica  può essere individuata nello studio della struttura e della stabilità:  uno sgabello costruito con le scatole delle uova deve essere assemblato in modo da sopportare un certo “carico”, mentre un attaccapanni fatto con tubi di cartone deve sopportare gli indumenti appesi.  L’analisi degli incastri e delle superfici di rivestimento segue la stessa logica del progetto di un qualsiasi elemento di architettura: una lampada composta da tanti pezzi di bottiglia, per stare in equilibrio ed essere snodabile, ha bisogno di una struttura interna che la sostenga.

Il percorso è simile durante tutto il processo creativo che porta dal “rifiuto” al nuovo oggetto. Per avere un’idea più chiara, possiamo paragonare il riutilizzo di un oggetto alla ristrutturazione di un vecchio edificio industriale: così come, con un’adeguata serie di interventi, si può impiegare per un uso diverso da quello originario l’edificio dismesso, che altrimenti terminerebbe la sua funzione,  allo  stesso modo si può trasformare un semplice “rifiuto” in un oggetto utile e anche bello, che possa tornare a fare parte della quotidianità.

SB - The first similarity, between a common-intended project of architecture and the design of an object to be made up of recycled materials, resides in the study of balance, form and proportions.

The second architectural component can be identified with the study of structure and stability: a stool built from egg cartons must be assembled so that it can bear a certain “load”, whereas a coat rack made of carton tubes must sustain the hanging clothes. The analysis of joints and claddings follows the same logic as with the design of an architectural element: a lamp made up of many pieces of bottles, to stand in balance and be adjustable, needs an internal structure to support it. The path is similar throughout the creative process that leads from “waste” to the new object. To clarify, we can make a comparison between the reuse of an object and the renovation of a former industrial building: as well as, with the appropriate procedure, the neglected structure, which otherwise would lose its function, can be used for a different purpose,  so we can turn a simple “waste” into a useful and nice object, in order for it to become once again a part of daily life.

Da un oggetto all'altro / From one object to another

Quali passaggi presuppone la progettualità di un designer che utilizza i rifiuti?

Which are the project steps that a designer using waste is presumed to follow?

SB - Un designer che utilizza i rifiuti, o gli scarti, ha la possibilità di scegliere tra due approcci diversi.

Nel primo caso, il punto di partenza è il “rifiuto”: il designer lo guarda, vede in che cosa può essere trasformato e progetta un oggetto nuovo, seguendo la forma dell’oggetto esistente.

Il secondo percorso parte invece dall’esigenza di realizzare uno specifico manufatto: la ricerca del designer si concentra quindi sugli scarti che, per forma, materiale e consistenza, risultino adatti a essere scomposti e ricomposti nell’oggetto richiesto.

SB - When using garbage, or waste, a designer is able to choose between two alternative approaches.

With the first, the starting point are “wastes”: the designer  watches them, sees what they can be transformed into, and conceives a new object, following the shape of the existing one.

The second path, on the other hand, originates from the demand for a specific object: therefore, the designer focuses on searching  pieces of waste that, due to their shape, composition and texture, would turn out to be suitable for being broken in different parts, to put them together in a new object. 

Bido - bidone portacarta
bidone di plastica, nastro di audiocassette
dimensioni: Ø 35cm – h 46cm
anno 2005

Specchio Pesce Palla

Chimica pratica / Chemistry in practice

Sono necessarie conoscenze di chimica e fisica più approfondite rispetto a quelle generalmente acquisite in ambito universitario?

Is it necessary to have chemistry and physics skills, more deepened than the ones you usually learn at university?

SB - È necessario conoscere i materiali che si stanno usando, sapere quali possono essere colorati, quali resistono meglio all’uso, al calore di una lampadina o al peso; individuare le colle più efficaci nel tempo con uno o con l’altro materiale; sapere quali resine possono essere usate per rendere più resistente nel tempo una cornice per specchi o una libreria in cartone... facendo sempre attenzione a utilizzare solo elementi che rispettano l’ambiente.

È comunque tutto frutto dell’esperienza: provare, sbagliare, riprovare!

SB - You need to be acquainted with the materials you use, to know which ones can be painted,  which ones best withstand use, the heat of a light bulb, or weight; to discover which glues are the most effective in time with one material or the other; to understand which resins can be used to make a mirror frame or a cardboard bookcase last longer... Always being careful to use only eco-friendly components.

However, it’s all a matter of practice: try, miss and retry!

Caccia al rifiuto / Catch the rubbish

Dove trovi i "pezzi" che compongono i tuoi lavori? Ci sono realtà sul territorio (associazioni, sostenitori della raccolta differenziata, gruppi di cittadini...) con cui ti trovi a interagire per attingere materia prima?

Where do you find the "pieces" to assemble your works? Are there local bodies (associations, activists supporting separate garbage collection, groups of citizens...) you happen to interact with to get yourself some raw material?

SB - I miei "fornitori" sono molteplici. In primo luogo, gli amici che mettono da parte ciò che mi può servire, come le bottiglie delle bibite, le scatole delle uova, i barattoli di detersivo, quelli dello yogurt , etc. Poi ci sono i piccoli laboratori che producono rifiuti specifici, per esempio i coni di cartone o gli scarti di PVC, oppure ristoranti e bar che conservano per me i tappi in latta delle bottiglie dell’acqua o i bidoncini di caffè. Uffici e banche mi forniscono i bidoni dell’acqua e i tubi di cartone della carta da plotter, mentre gli infermieri mi danno i tubetti delle flebo scadute e mille altri piccoli oggetti che, arrivati alla data di scadenza, aspettano solo di essere bruciati negli inceneritori, ancora integri e sigillati.

Per assurdo, quando ho chiesto all’azienda che raccoglie i rifiuti nella mia zona il permesso di cercare, nel centro raccolta, dei cestelli di lavatrice per realizzare la base di un attaccapanni, mi e’ stato risposto che e’ assolutamente vietato portare rifiuti fuori dal centro raccolta. Anche presentando una regolare richiesta, si sarebbe passibili di denuncia,  perché si compierebbe un “furto”…

SB - My "suppliers" are several. First of all, the friends who store things I could make use of, like beverage bottles, egg cartons, detergent jars, yogurt jars, etc.  Then, there are all the specific waste produced by small workshops, e. g. carbon cones or PVC scraps, and otherwise water bottles’ tin-plated crown caps or coffee bins, stored for me by cafe and restaurant’s owners. Employees of offices and banks provide me with water cans and cardboard tubes from the rolls of plotter paper, while staff nurses give me intravenous feeding tubes after the expiration date, and many small objects, yet intact and sealed, that just wait to be burned in incinerator, once their expiration date is past.

Perversely, when I needed some washing machine drums to make a coat rack base, and I ask the company that collects garbage in my area for the authorization to search for them in the collection center, I was told that taking waste away from the collection center is absolutely forbidden. Although making a formal request, you would be liable for a charge, because you would carry out a “theft”...

Calzabambola su sGObello

Calzabambola sullo sgabello ZOE

Sullo scaffale / On the shelf

Hai un deposito in cui conservi gli oggetti? Con quale criterio vengono classificati?

Do you have any warehouse to store your objects in? Which classification standard do you use?

SB - Diciamo che ho qualche problema di spazio! L’ideale sarebbe un ampio magazzino ben ordinato.

Io ho una serie di stanze con delle scaffalature su cui sono suddivise le bottiglie per colore e forma, i bidoni dell’acqua, le calze, il PVC, i tubi in cartone; i pezzi piccoli sono tutti conservati in scatolette trasparenti, i pezzi un po’ più grandi, nei bidoni del caffè - che allo stesso tempo utilizzo anche per fare le lampade. In generale, tutto è suddiviso per materiale o, a volte, per colore, ma capita anche che raccolga insieme i “rifiuti” che mi serviranno per creare un certo oggetto.

Diciamo che essere “ordinata” mi aiuta molto.

SB - What can I say, I have some space problems! The ideal would be a large, well organized warehouse.

I have a series of rooms with shelves on which there are bottles divided by colour and shape, water cans, hose, PVC, cardboard tubes; small pieces are all stored in see-through little boxes,  while the bigger ones  in coffee bins - that I use at the same time to make lamps. On the whole, everything is divided by material or, sometimes, by colour, but it might also happen that I gather the “waste” I’m going to need to assemble a certain object.

Let’s say that being neat helps me a lot.

Riciclato è sostenibile / Ricycled is sustainable

Che ruolo gioca il riuso nello sviluppo sostenibile?

7. What role does recycling play in sustainable development?

SB - Il riuso stimola una nuova sensibilità verso gli scarti che si producono ogni giorno, insegnando a riciclare invece di buttare e comprare qualcosa di nuovo ogni volta. Il punto di partenza possono essere i piccoli oggetti quotidiani: per esempio, se ci serve un portapenne, trasformiamo una lattina dei legumi, oppure, se abbiamo bisogno di una lampada, la creiamo componendo bottiglie di plastica…

In una visione di totale sostenibilità, questa attenzione dovrebbe partire dalla fonte, cioè dalle aziende che producono gli imballaggi.

Perché non pensare fin dall’inizio a un packaging trasformabile? Così, invece di comprare, scartare e gettare, si potrebbero comprare, scartare e ri-usare le confezioni. Senza sprecare nulla, si userebbe il “contenuto” e anche il “contenitore”. In realtà, rispetto a dodici anni fa, quando ho iniziato a occuparmi di questi temi, la sensibilità per il riuso si è molto diffusa.

SB - The reuse stimulates a new sensibility to everyday waste, and teaches us to recycle, instead of throwing away and buying something new each time. You can start with everyday little objects: for example, if we need a penholder, we transform an empty can that contained legumes, or, if it is a lamp what we require, let’s create it putting together some water bottles...

From a perspective of full sustainability, this attitude should be acquired from the beginning, that is to say by the packaging companies. 

Why don’t we think about a convertible packaging  since the beginning? Instead of purchasing, discarding and throwing away, we could thus purchase, discard and recycle the packaging. Without wasting anything, we would use the contents “and” the container.
Actually, compared with twelve years ago, when I started to be interested in these topics, the awareness of recycling has been extensively spread.

Lampada Girini

Lampada FleBOLLA

A scuola di riuso / Reuse at school

Cosa sono e come sono nati i Laboratori Ricicloni? Come viene accolto un “architetto dei rifiuti” in ambito didattico, c’è diffidenza?

What is “Laboratori Ricicloni”, and how did you conceive it? How is a “waste architect” received in schools, is there any suspicion?

SB - Un giorno mi sono chiesta perché non cominciare a "contagiare" i più piccoli, ma anche i più grandi, e così, da parecchi anni ormai, girovago tra scuole elementari, centri culturali,  piazze e mostre, con sacchi pieni di "rifiuti" pronti per essere trasformati.

I Laboratori Ricicloni sono veri e propri seminari, a misura di bambino, pensati per diffondere la cultura del riuso attraverso il gioco e il divertimento. Sono nati per rispondere, da un lato, alla voglia di trasmettere questa mia passione per la trasformazione di ciò che si butta e, dall’altro, dall’esigenza degli insegnanti di spiegare in modo pratico ai bambini che cosa significa “riciclare”. Forse, presentandomi come architetto,  riesco a dare un po’ più di fiducia nel momento in cui i  finanziamenti per questo tipo di progetti vengono richiesti ai vertici della scuola - anche se negli ultimi anni, data la situazione in cui si trovano gli istituti didattici, sta diventando molto difficile riuscire a  lavorare.

Con i piccoli allievi, invece, l’importante è catturare la loro attenzione e il loro interesse: l’obiettivo per me è innescare la scintilla che li illumina quando riescono a guardare “oltre” i materiali che si trovano davanti ai loro occhi,  a creare qualcosa con le loro mani, partendo da un oggetto “rifiutato”.

SB - One day I wondered why not start “infecting” the young children, and the older people, too, so, for several years now, I’ve been  moving around among elementary schools, cultural centers, squares and exhibitions, with bags full of “waste” ready to be transformed.

Laboratori Ricicloni (something like “Big-Recycler Laboratories”) are real child-friendly workshops, intended to spread the culture of recycling through fun and game. They have been created to give an answer, on the one hand, to my wish to transmit this passion for the transformation of what’s thrown away, and, on the other hand, to fulfill teachers’ need to explain to children what does it mean “recycling” in practice.
Maybe, introducing myself as an architect, I prove to be a little bit more reliable, when  school management is asked to give funds for this kind of projects - in recent years, however, due to the condition of educational facilities, it’s getting very hard to get the job done.

Whereas, in regard to young pupils, the main thing is catching their attention, and getting them involved: my purpose is to light up the spark that illuminates them when they succeed in seeing  what is “beyond” the materials they’re staring at, when they create something with their hands, starting from a “discarded” object.

Riciclare per vivere / Recycling for life

Ci sono margini di lavoro e di guadagno per quanti stiano pensando di entrare nel tuo settore?

Do you see any opportunity of work and profit, for those ones who are thinking about going into your field?

SB - Diciamo che non è facile, bisogna trovare la strada giusta.

Il mio in realtà è un settore non definito, che sta sospeso tra Design, Arte e Artigianato.
Gli oggetti che creo non sono riproducibili a livello industriale e per questo non sono "economici".

Io svolgo ancora il mio lavoro di architetto e non riesco a vivere solo di "riciclo", ma il mio obiettivo è quello di riuscirci!
Il sito che raccoglie tutte le mie creazioni si chiama Miciovinicio, dal nome del primo animaletto nato dalla trasformazione delle bottiglie di plastica.

SB - Let’s say it’s not easy, they need to find the right way.

Actually, my field is not well-defined, on the boundaries among Design, Art and Craft.
The objects I create can’t be replicated at industrial scale, and so they are not "nexpensive".

I still work as an architect, since I’m unable to subsist on recycling, but my goal is to succeed!
Miciovinicio, the website that gathers all my creations, owns its name to the first little animal recycled from plastic bottles.

Tubotavo tavolo
Tubi tubi di cartone Tubolino
dimensioni: base 120 x 60cm – h 110cm
anno 2008

Tucapanni - attaccapanni
tubi di cartone, ritagli di cartone ondulato Tubolino
dimensioni: Ø 60cm – h 180cm Tubotavo
anno 2008

Recupero e creatività / Redesign creativity

10. Puoi illustrare il tuo contributo al progetto per la nuova sede della Savno?

Can you describe your contribution to Savno’s new headquarters design?

SB - Sono stata contattata dalla Sav.no [la Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale - società che  gestisce i servizi ambientali di diversi comuni della Provincia di Treviso, ndr], nella fase finale della realizzazione della nuova sede, perché cercavano oggetti realizzati con i rifiuti per scattare una serie di fotografie, da inserire nel catalogo dell’azienda e da affiggere in formato gigante alle pareti degli uffici.
Hanno utilizzato le foto delle mie lampade, dei fiori, degli animali, dei vinili.

SB - The executives of Sav.no [Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale - the environmental services management company  of several districts in the Province of Treviso, Ed.] contacted me, when the new building was in the final stage of construction, because they were searching for some objects made from waste, to take a series of photos that would be included in the company’s catalogue, and attached to office walls  in big size. They used pictures of my lamps, flowers, animals, and vinyls.

Nella stanza dei bottoni / In the control room

È ipotizzabile un ruolo per architetti e designer nella gestione istituzionale dei rifiuti? Sai di esperienze del genere in Italia o in altre parti del mondo?

Do you suppose that architects and designers could have a role in the institutional management of waste? Do you know if anyone has implemented something like that, in Italy or in other parts of the world?

SB - Sinceramente non so se esista, a livello istituzionale, una figura professionale del genere, sarebbe però molto interessante. Basta considerare quali e quanti materiali vengono scartati ogni giorno, e quanti di questi materiali non possono essere riciclati. Nel mio piccolo, vedo l’entusiasmo di privati, aziende, laboratori, uffici o negozi, nel tenermi da parte i “rifiuti”. Spesso le persone, pur non sapendo che cosa fare con i materiali che scartano, sono dispiaciute nel doverli gettare o, meglio ancora,  nel dovere  pagare per smaltirli. Quando arrivo al kartodromo per riempire il mio furgoncino di copertoni usati mi darebbero tutto il container, visto che lo smaltimento è oneroso. E con i copertoni si possono realizzare degli oggetti molto funzionali e duraturi!

Sarebbe interessante, dicevo, se nella pubblica amministrazione, ci fosse una ruolo  per architetti-designer legato alla gestione di questi scarti ancora utili. Potrebbero venire raccolti, suddivisi, catalogati e riutilizzati per la produzione di manufatti. Si potrebbe creare una sorta di magazzino di “rifiuti” riutilizzabili, collegato a un laboratorio e a uno studio di progettazione che potrebbe studiare la  loro  trasformazione in oggetti di design utili. Un magazzino del genere dovrebbe essere messo a disposizione  di tutti, semplici cittadini, artisti o scuole.

SB - Honestly, I don’t know if a role of this kind do exist, at institutional level, but it would be very interesting. 
Just consider which and how many materials are thrown away every day, and how many of these materials can’t be recycled. In my own small way, I see the enthusiasm in private citizens, companies, laboratories, offices or shops, when they store “waste” for me.
Though they don’t know what to do with the discarded materials, people are often sorry they had to throw them away and, even more, they must pay for disposal. When I arrive at the go-kart track to fill up  my minivan  with used tyres, they would give me the whole container. And you can make very useful and enduring objects, from tyres!

It would be interesting, as I was saying, if designer-architects played a role in the public administration, pertaining to the management of these wastes that are still useful. They could be collected, divided, classified and recycled to produce objects. A kind of reusable “waste” storehouse could be established, connected to a laboratory, and a design studio  that could study their transformation into useful design objects. Something like that should be made available to everyone, mere citizens, artists, or schools.

Caffèluce lampada da appoggio
bottiglie, tappi e barattoli di plastica,
barattoli di latta
dimensioni: b 20 x 20cm – h 30cm
anno 2009

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