La percezione e la lettura del paesaggio attraverso gli scatti fotografici. Era questa la richiesta del concorso "Segni del/nel paesaggio", conclusosi con la scelta dei 3 vincitori. Al primo posto il progetto fotografico di Allegra Martin, "Cartoline della Brianza".
Ad organizzarlo, per la 3a edizione, è stata la Fondazione dell'Ordine degli Architetti PPC della provincia di Monza e della Brianza, che ha posto come tema centrale i "paesaggi", soggetto esplorato dai numerosi partecipanti in molte delle sue possibili letture: dall'eccezionalità del territorio, alla sua quotidianità, fino ad una più cruda manifestazione di denuncia rappresentata dal degrado urbano che spesso ci circonda. La partecipazione al concorso, gratuita, era aperta a tutti i cittadini europei e stranieri appassionati di fotografia, iscritti e non all'OAMB.
La giuria, presieduta da Giovanna Calvenzi Basilico, moglie e compagna di lavoro dell'architetto e maestro della fotografia italiana Gabriele Basilico (recentemente scomparso), e composta da Darko Pandakovic, Francesco Zanot, Fabiola Molteni e Andrea Meregalli, ha inizialmente selezionato i 13 progetti più meritevoli fra i 101 ammessi al concorso, e infine premiato i tre partecipanti che hanno saputo meglio cogliere l'occasione di esprimere un'interpretazione personale rispetto alle multiformi identità del territorio.
All'unanimità è risultato vincitore il progetto fotografico di Allegra Martin, "Cartoline della Brianza",
con la seguente motivazione: «le immagini raccontano con un linguaggio contemporaneo e lucidamente analitico diverse realtà nelle quali lo spazio e l'architettura diventano teatro di episodiche presenze umane». Allegra ha ritratto scorci di Desio, Lissone, Macherio, Meda e di tutta quella Brianza che, come lei stessa spiega, «ad un primo sguardo appare come uno spazio omologato e disomogeneo, ma che a una lettura più attenta rivela indizi e modi di abitare che costruiscono il paesaggio che percepiamo».
Al secondo posto, il progetto fotografico di Nadia Battaglia,
con la seguente motivazione: «l'affastellarsi dei segni e della confusa congestione urbana sono documentati in modo diretto e impietoso e tracciano uno spaccato reale di alcuni paesaggi brianzoli». Nadia con il suo obiettivo ha inquadrato punti di confine e tessuto residenziale tra Monza e Lissone, sottopassi, strutture porticate, linee del tram di Desio raccontando storie e segni dei paesaggi di questa parte della Brianza.
Il terzo premio è stato assegnato a Claudio Argentiero, con il progetto fotografico "Elementi nel paesaggio"
e la seguente motivazione: «l'autore utilizza la fotografia ‘contributo al recupero della nostra identità e crea una sequenza di immagini nelle quali i cascinali abbandonati dialogano con il paesaggio. La meraviglia si ridesta grazie all'incontro della neve». Claudio per le sue foto si è spostato nel vimercatese tra il paese stesso di Vimercate e Oreno per «prendere in esame alcuni elementi architettonici che dialogano con il territorio circostante con l'intento di porre l'attenzione sulla possibilità di riuso di manufatti rurali che serbano stili distintivi e principi fondanti delle peculiarità ambientali tracciate dai nostri avi».
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