10 milioni di euro per demolire gli immobili abusivi. Una somma messa a disposizione dei Comuni che non hanno risorse in cassa per abbatterli. Il fondo che sarà iscritto nel capito di spesa del bilancio di previsione del ministero dell'Ambiente, è indirizzato alla demolizione di edifici costruiti in assenza o totale difformità dal permesso di costruire in zone ad elevato rischio idrogeologico.
E' quanto propone un ddl approvato in Consiglio dei ministri e presentato ieri in una conferenza stampa dal ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. Quello del dissesto «è un tema prioritario - ha sottolineato Orlando - e il fondo consentirà ai Comuni di accedervi con l' impegno di restituire i soldi dopo aver esercitato la rivalsa nei confronti di chi ha costruito abusivamente l'immobile. Il fondo - ha continuato il ministro - agisce come una sorta di anticipo con valenza pluriennale in modo da alleviare le difficoltà finanziarie degli enti locali».
Secondo il Cresme in Italia dal 2003 al 2012 sono state realizzate 283.000 nuove case illegali, per un valore complessivo di circa 19,4 miliardi di euro. E come si sa, all'ordine di demolizione troppo spesso non fa seguito l'esecuzione. Dal 2000 al 2011, secondo i dati diffusi dal ministero dell'Ambiente, in 72 comuni capoluogo di provincia, su 46.760 ordinanze emesse, solo 4.956 hanno avuto luogo. La causa è la mancanza di risorse: I Comuni, sostituendosi ai soggetti inadempienti, devono anticipare quanto serve per la demolizione, salvo poi rivalersi economicamente nei confronti dell'esecutore dell'abuso. E spesso i Comuni questa disponibilità finanziaria non ce l'hanno.
L'ok al provvedimento arriva subito da Legambiente: «Il Parlamento approvi il prima possibile il disegno di legge» è l'auspicio espresso da Enrico Fontana, responsabile dell'osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, che ha aggiunto: «con i 10 milioni di risorse economiche, previste dal Ddl, si potrebbero demolire almeno 250 scheletri di tre piani, veri e propri ecomostri che sfregiano il territorio italiano».
Si sa, la prevenzione all'abusivismo si fa con le ruspe e anche con fermi «no» ai condoni. «L'abbattimento delle costruzioni illegali rappresenta, infatti, la migliore cura preventiva contro il vecchio e nuovo abusivismo. Un fenomeno illegale consolidato e diffuso in tutta Italia, anche grazie all'inerzia delle istituzioni preposte a contrastarlo, alla politica dei condoni, agli interessi della criminalità organizzata e a una carente programmazione urbanistica. Per questo è fondamentale rendere socialmente popolare la pratica delle demolizioni innescando un meccanismo di evoluzione culturale e di affermazione della legalità di cui il Paese ha fortemente bisogno» così dichiara Enrico Fontana.
Per approfondire:
di Mariagrazia Barletta
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