«Genova è un collage di possibilità», Ben van Berkel punta l´indicatore luminoso sullo schermo, indica un reticolato ortogonale e spiega come è nato il progetto che ha vinto la gara internazionale d'architettura, nel maggio 2001, per Ponte Parodi.
Quarantasei anni, nato a Utrecht, van Berkel, col suo Un Studio, fondato nell'88 insieme alla moglie, ci ha messo quattro mesi per escogitare la soluzione, di una piazza sul mare, al posto del silos granario.
E c'è una data, simbolica, 22 aprile 2007, per il varo di Ponte Parodi. Ieri era a Genova [...] per presentare il libro della Nai editore «Geno(v)a», dedicata ai 16 progetti finalisti del concorso per Ponte Parodi.
[...] «L'Expò va bene, nella misura in cui il porto diventa un nuovo spazio vitale della città - dice - poi la sopraelevata, bisognerebbe ripensare la rete di collegamenti, integrarla». [...] Genova «è una città squeezed, compatta», strizzata, con pochi spazi aperti, proprio quelli che realizzerà a Ponte Parodi.
Van Berkel progetta sul movimento dell'uomo: disegna la banchina di Ponte Parodi, immagina il percorso delle persone che arriveranno lì, dalla stazione, dal centro storico, dall'Acquario, dal Terminal Traghetti affiancato proprio alla sua struttura. Il suo progetto è costruito intorno alla libertà di movimento: ha preso un reticolato, lo ha deformato leggermente e lo ha fatto lievitare su uno spazio tridimensionale, al computer, come un organismo dischiuso. «Deve mutare con il mutare delle esigenze delle persone, d´inverno essere accogliente, d´estate sfruttare il mare, come cassa armonica, per i concerti», spiega van Berkel. I parcheggi, interrati, potranno trasformarsi in passerelle per sfilate di moda o sale cinematografiche e lamine di luce naturale che van Berkel chiama «diamanti», attraverseranno l'edificio: «mi sono ispirato alla luce nei vicoli, ripida», confessa. «A Genova sono incastonati, gli uni sugli altri, edifici degli anni '50 e barocchi - ride van Berkel - ma tutto questo, paradossalmente, è ordinato». Il suo spazio sarà pubblico, aperto tra mare, città antica e colline. Appiattito sulla banchina, la quota più alta toccherà i 19 metri, «è il paesaggio circostante che fa sbocciare il mio lavoro», illustra. [...]
(m.b.)
La descrizione del progetto su Arch'it
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