Architetture marziane

Un sistema di caverne ricavate nel sottosuolo con l'intento di accogliere i futuri esploratori di Marte: il progetto "Mars Colonisation", sviluppato da ZA Architects (Arina Ageeva e Dmitriy Zhuykov) nell'ambito di una ricerca condotta al DIA (Dessau Institute of Architecture), prevede l'utilizzo di robot per la lavorazione della roccia e la creazione di spazi abitabili dagli esseri umani (zaarchitects.com).

L'invio degli automi sul pianeta, insieme ad appositi alimentatori a energia solare, costituirebbe la prima fase di un piano di colonizzazione destinato a evolversi con una spedizione di astronauti e il successivo avvio di agricolture per il loro sostentamento (zaarchitects.com).   

"I robot verrebbero mandati su Marte per ritagliare ampi vuoti nel sostrato di basalto, scegliendo aree in cui la roccia abbia assunto la forma di caratteristiche colonne esagonali, tali da potere essere rimosse per creare spazi interni simili a quelli di una cattedrale... I robot tesserebbero quindi strutture simili a ragnatele  dalle fibre di basalto per creare piani all'interno delle cavità sotterranee. Le fibre di basalto, ricavate  estrudendo il basalto fuso, sono più economiche e versatili delle fibre di carbonio, e potrebbero sostituire  su Marte i tradizionali materiali da costruzione" (dezeen.com).

La proposta di Ageeva e Zhuykov combina immaginazione e riferimenti al programma di "Mars One" - la fondazione privata senza scopi di lucro che dovrebbe spedire sul Pianeta Rosso i primi esploratori volontari entro il 2023 (mars-one.com), senza tralasciare i risultati degli studi portati avanti dalla NASA, per quanto riguarda la possibilità di sfruttare il ghiaccio individuato sotto lo strato più superficiale della calotta marziana (science1.nasa.gov).

Come ha sottolineato Arina Ageeva (dezeen.com), "la curiosità prima o poi porterà gli esseri umani su Marte: non sarebbe bello avere una stazione permanente per esplorarlo?".

Immagini (da zaarchitects.com)

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