Nuovi impulsi per la conservazione del sito archeologico di Pompei. Il Parlamento ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto "Valore cultura" (dl 91/2013), un pacchetto di interventi per la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali.
Al suo interno un progetto ambizioso che dà una scossa al "Grande Progetto Pompei". L'appuntamento era importante ma rischiava di essere mancato, restavano infatti pochi giorni per ultimare la conversione, pena la decadenza del decreto. Vicino è anche l'ultimatum del 31 dicembre 2013 annunciato dall'Unesco, data entro cui l'Italia deve dare segnali concreti per la conservazione e la valorizzazione del sito archeologico, considerato patrimonio dell'umanità ed inserito nella World Heritage List.
Con la conversione della legge viene istituita la figura del direttore generale per il "Grande Progetto". Il suo compito, e quello della sua squadra di esperti, è mandare avanti un programma impegnativo da 105 milioni di euro tra fondi Fesr e nazionali, con l'obiettivo duplice di arrestare il degrado ed attuare la conservazione programmata del sito.
Stanziati, inoltre: 8 milioni di euro tra il 2013 ed il 2014 per il progetto "Nuovi Uffizi"; 5 milioni di euro annui, a partire dal 2014, per il sostegno delle attività della Fondazione MAXXI; 2 milioni per il restauro del mausoleo di Augusto; 4 milioni (1 per il 2013 e 3 per il 2014) per la prosecuzione dei lavori di realizzazione del Museo nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah a Ferrara.
La struttura di direzione del "Grande Progetto Pompei"
Il direttore sarà affiancato da un vice direttore vicario, un decreto del presidente del CdM ne fisserà i compensi, non superiori a 100mila euro lordi per entrambe le cariche. Le due figure dovranno provenire dalla pubblica amministrazione. I compiti del direttore sono molto ampi. Definisce e approva i progetti di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione previsti nel quadro di realizzazione del "Grande Progetto Pompei". Assicura l'efficace svolgimento delle procedure di gara, assumendo le funzioni di stazione appaltante e vigilando sul rischio di infiltrazioni mafiose. Il suo ruolo è anche quello di ottimizzare l'impiego del personale e delle competenze che fanno capo alla Soprintendenza.
Il direttore avrà una sua struttura di supporto con sede nell'area archeologica: un team di massimo 20 persone provenienti dall'amministrazione statale, inclusi cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale. I membri del gruppo mantengono il compenso percepito dall'amministrazione di provenienza. Ogni sei mesi gli esperti avranno l'onere di informare il Parlamento sugli interventi svolti e sulle somme spese.
Istituzione dell'Unità "Grande Pompei" e di Soprintendenze speciali
Viene anche decisa la costituzione dell'Unità "Grande Pompei" e di un Comitato di gestione per consentire il rilancio economico sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione Unesco "Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata".
Istituite, inoltre, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta.
di Mariagrazia Barletta architetto
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