Le industrie Panhard e Levassor a Porte d'Ivry, ultima traccia delle fabbriche automobilistiche a Parigi dopo la distruzione delle industrie Renauld a Île Seguin e Citroën a Javel, restano l'unico luogo emblematico della storia dell'auto nella capitale francese. Esse sono state oggetto di una profonda ristrutturazione e di un ampliamento condotto dall'atelier francese Arep tra il 2007 ed il 2013. La fabbrica accoglie uffici per 21mila metri quadri e attrezzature pubbliche: un asilo e un centro di accoglienza diurna per senza tetto.
L'operazione parigina affronta problematiche alla scala urbana e architettonica. Il progetto partecipa alla trasformazione del quartiere di Porte d'Ivry e ricicla un sito industriale emblematico innestandovi nuove funzioni. Lo fa scegliendo un linguaggio architettonico che rispetta e prolunga quello dell'edificio esistente, caratterizzato dai suoi ritmi, materiali e proporzioni e attraverso l'aggiunta di due "containers" in lamiera color rame, metafora degli antichi siti industriali. Il progetto, inoltre, mette in atto una moderna concezione dei luoghi di lavoro, intesi come spazi per favorire l'incontro, l'interattività e le relazioni formali ed informali.
In un ambiente caratterizzato dalla verticalità delle torri residenziali, la ristrutturazione dà valore alla monumentalità orizzontale della fabbrica ed alla sua specificità architettonica, sviluppando come filo conduttore, gli elementi che distinguono le facciate esistenti: materiali, gamma cromatica e tracciato regolatore.
Al di sopra del cornicione, adagiati sul tetto, emergono due grandi "containers", vestiti di una doppia pelle di vetro e di metallo perforato, di color rame, in tinta con il rivestimento delle facciate sottostanti e richiamando le tegole dei tetti. Al piano terra è stato ricavato un giardino con piante, arbusti ed alberi ad alto fusto, ai due lati un asilo nido e un centro di accoglienza diurna per persone senza fissa dimora.
La punta sud dell'edificio ha una sua funzionalità autonoma. Al di sotto di essa è stato scavato un parcheggio per 49 posti, al di soprra, lungo il boulevard Masséna, si apre un portico monumentale che ricorda gli ingressi maestosi delle antiche fabbriche. Il suo volume si prolunga all'interno della hall, mentre grandi superfici interne offrono viste panoramiche sulla porta d'Ivry e la zona sud di Parigi.
Gli uffici della parte centrale dell'edificio hanno preso il posto degli antichi atelier Panhard. Lo spazio ricavato è aperto, luminoso, conviviale e investito dalla luce naturale. L'edificio si organizza attorno ad un atrio centrale organizzato in disposizioni che favoriscono il lavoro comune e l'interdisciplinarità. Questo atrio centrale si sviluppa su quattro piani dell'edificio, unificando e rendendo più omogenee sia l'organizzazione spaziale del luogo che la sua qualità ambientale. L'atrio, inoltre, raggruppa le funzioni più importanti: gli spazi dedicati all'incontro, alla sosta, alla circolazione verticale, alla documentazione e diffonde la luce naturale zenitale che riceve dagli shed.
Project
ownership Société nationale immobilière and EMERIGE
Project management Architects: Jean-Marie Duthilleul and Etienne Tricaud, with Benoît Ferré and Serge Caillaud (Phase 1 and Building Work Management).
Engineers: AREP, SNC Lavalin, AURIS
Northern and Southern structural work: SOREC
Northern metal framework: JP BOURLOTON
Southern metal framework: SOREC
Southern metallic cladding and external woodwork: ALUGO
Northern metallic cladding and external woodwork: MGN
Northern and Southern brick façade: Delta Sud
Wooden framework and dividing walls: Les Charpentiers de l'Atlantique
Petite Ceinture garden: Sports et Paysages
Planted atriums: EPAREV
Total floor space
21,635m² of office space and 240m² of public access building
Three-phase handover
2009, 2011, 2013 Day nursery: 2014
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