In Europa il mercato dell'architettura dà segnali di ripresa: a confermarlo è il risultato della 12a inchiesta sulle tendenze economiche realizzata dall'Architects' Council of Europe. La situazione, però, varia molto da Paese a Paese. Le cifre mostrano infatti una discrepanza notevole tra i Paesi del Nord e quelli dell'Europa Centrale e del Sud. In Norvegia, Svezia e Finlandia, le condizioni migliori, dove sono molto alte le percentuali di architetti che considerano l'andamento del mercato soddisfacente o molto buono.
L'Italia, purtroppo, non è inclusa nei risultati dell'indagine. Le risposte fornite dagli architetti italiani sono state considerate troppo poche in relazione al numero di architetti presenti nel nostro Paese. In definitiva, l'esiguo campione non poteva essere considerato rappresentativo della realtà. Stessa situazione per Germania, Polonia, Svizzera, Lituania e Slovacchia.
L'indagine, basata su 4600 risposte e realizzata tra dicembre 2013 e gennaio 2014, ha comunque rivelato un più diffuso ottimismo tra gli architetti intervistati. Indicatore della crescita di ottimismo è il numero di persone che considera la situazione attuale favorevole o molto favorevole per il proprio lavoro. Numero che in un anno è più che raddoppiato passando dal 9,1% al 21,9%. Tuttavia, anche se la tendenza è in calo, più della metà degli intervistati considera ancora la situazione del mercato attuale sfavorevole o molto sfavorevole (54,6%).
Migliorano rispetto allo scorso anno, seppur leggermente, le aspettative di lavoro nel breve termine. Il 23,8% degli intervistati attende un incremento del lavoro nei prossimi tre mesi, percentuale che l'anno scorso si attestava intorno al 22,10%. Gli intervistati, inoltre, riferiscono di incrementi delle commesse in ogni settore del mercato, ma l'evoluzione più significativa si registra nel settore residenziale, sia pubblico che privato. Il 24,3% degli architetti attende un incremento del flusso di lavoro nel settore residenziale privato e il 20,7% si aspetta nuove commesse nel settore residenziale pubblico, percentuale, quest'ultima, raddoppiata in soli due anni.
Le tendenze positive si riflettono sul personale che lavora negli studi di architettura. Il 22,4% degli intervistati riferisce di un incremento del proprio staff. Anche se migliora, la situazione resta comunque difficile:sono ancora tanti infatti gli studi che hanno dovuto ridurre il personale, sono ben il 45,7%, percentuale più o meno stabile se si considerano gli ultimi 4 anni.
di Mariagrazia Barletta
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