Il Comune di Milano e l'Ordine Architetti di Milano guardano all'Europa e si fanno interpreti di un progetto pilota per dar vita a concorsi di progettazione di qualità.
Dal 14 aprile è on-line sul sito del Comune di Milano il primo concorso internazionale per la progettazione del centro civico del quartiere Isola-Garibaldi basato sul bando pilota predisposto dall'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano e dal Comune di Milano, in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri. A breve, Palazzo Marino bandirà un secondo concorso utilizzando la stessa "matrice".
Una concreta e positiva iniziativa che prende il meglio di alcune consuetudini già applicate in altri Paesi europei.
Gli elementi chiave del bando-pilota, applicati anche al concorso appena lanciato, possono essere riassunti essenzialmente nei seguenti punti:
massima partecipazione - procedura aperta a tutti - concorrenza solidale
il "bando-pilota" è stato pensato aperto a tutti i progettisti e articolato in due parti:
una prima fase aperta a tutti, molto «leggera» che non richiede investimenti particolari, seguendo una consuetudine adottata, ad esempio nel Regno Unito, con la consegna on-line di solo due tavole A3 e una relazione di massimo 5mila battute a illustrare l'idea progettuale.
una seconda fase per i 10 team selezionati che affronteranno la fase progettuale vera e propria, ricevendo tutti un rimborso.
Si tratta quindi di una selezione basata solo sulle proposte progettuali, la cui partecipazione non è più vincolata al curriculum o ai requisiti economico-finanziario e tecnico-organizzativi.
Tutti i selezionati alla seconda fase ricevono un rimborso spese. Al vincitore, oltre ad un premio più consistente viene assegnato l'incarico. L'Ente banditore, qualora intenda realizzare il progetto, è vincolato a proseguire il rapporto con il vincitore.
«Siamo convinti - afferma Valeria Bottelli, presidente dell'Ordine degli Architetti di Milano - che questa nuova formula sia un lavoro meritorio, perché è studiata in base al principio che da buoni concorsi nascano buoni progetti, e che i buoni progetti tutelino la cittadinanza intera».
Avvalimento a posteriori
Altra caratteristica del bando-pilota è l'avvalimento a posteriori. Se il vincitore del concorso non è in possesso dei requisiti di tipo economico-finanziario e tecnico-organizzativo necessari per portare avanti l'incarico, potrà associarsi con professionisti che ne siano in possesso, adottando la forma del raggruppamento temporaneo oppure utilizzando lo strumento dell'avvalimento.
Semplificazione e certezza della procedura - anonima e solo on-line
Tutta la gestione del concorso è sostenuta da un software che permette la conduzione completa di tutte le fasi del concorso, dal bando alla corrispondenza (anonima) del RUP coi partecipanti, alla consegna della prima e della seconda fase, nonché di tutte le comunicazioni intermedie.
«La piattaforma informatica - afferma la presidente Bottelli - è assolutamente rigida: non permette rettifiche, modifiche, ‘errata corrige' ecc.. Questo garantisce una uniformità completa e condivisa di e da tutti gli attori, dà loro sin dal principio regole certe, non ammette nessuna ambiguità. Nel contempo è flessibile nella sua applicazione pratica perché potenzialmente valida per ogni concorso pubblico di progettazione italiano».
«È stato inoltre realizzato un sito - continua Valeria Bottelli - sul quale agiscono in contemporanea il RUP dal background e i concorrenti, il cui anonimato è rispettato al 100%. I partecipanti ricevono infatti un identificativo sulla propria PEC che, ricordiamo ancora una volta, è obbligatoria». Lo scopo è eliminare qualsiasi errore procedurale da entrambe le parti».
L'intento dell'intero progetto è molto ambizioso. Si propone di essere adottato come standard a livello nazionale. Un'iniziativa simile ha avuto successo, ad esempio, in Svizzera, dove quasi tutti i bandi - rare le eccezioni - seguono un regolamento messo a punto dalla SIA - Società svizzera degli Ingegneri e degli Architetti, una sorta di decalogo che assicura un'elevata qualità delle procedure.
Magari la caparbietà locale può riuscire laddove non arrivano le leggi o il buon senso delle amministrazioni.
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