Ottanta euro in più in busta paga per i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 24mila euro (lordi) e presto - ha assicurato il premier Matteo Renzi - pensionati e partite IVA saranno al centro di nuovi provvedimenti. Ma la riduzione fiscale riguarderà anche l'IRAP, e da subito, già dagli acconti di giugno. Novità anche per la fatturazione elettronica, anticipata a marzo 2015. Il decreto ribattezzato "IRPEF", e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è in vigore e ha dunque al suo interno diverse misure che riguardano il fisco. Ulteriore scossa anche per il pagamento dei debiti arretrati della PA: il Governo rende disponibili 13 miliardi che si aggiungono ai 47 stanziati fino ad ora.
Il bonus di 80 euro partirà da maggio. Per redditi tra 24mila e 26mila euro sarà via via ridotto. Sono esclusi gli incapienti (coloro che guadagnano meno di 8mila euro). L'agevolazione scatta anche per le collaborazioni coordinate e continuative.
IRAP, calano le aliquote base
Il decreto prevede un taglio del 10% dell'aliquota base dell'IRAP, che per i professionisti passa dal 3,9 al 3,5 per cento. Una rimodulazione che ha effetto «a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013» e che dunque sarà applicata a giugno 2015, quando ci si ritroverà a pagare il saldo del 2014. Per gli acconti di giugno e novembre di quest'anno si applica un'aliquota intermedia che si colloca a metà tra la vecchia del 3,9 per cento e la nuova del 3,5. Per il calcolo degli acconti previsionali, utilizzato quando si prevede di conseguire redditi minori rispetto al periodo d'imposta precedente, l'aliquota è infatti del 3,75 per cento. In pratica il contribuente farà una previsione del reddito che raggiungerà nel 2014, in base alla quale pagherà gli acconti, che, in sede di saldo, verranno poi scomputati dall'imposta effettivamente dovuta. La riduzione, è da precisare, non incide sulle aliquote IRAP regionali.
Fattura elettronica: la data è anticipata
Il Governo accelera sulla fatturazione elettronica, anticipando al 31 marzo 2015 il termine entro cui tutte le amministrazioni centrali dovranno adeguarsi all'obbligo di ricevere fatture esclusivamente in formato elettronico. Prima dell'intervento del decreto la data di riferimento era il 6 giugno 2015. Non varia invece termine di riferimento per ministeri, agenzie fiscali e enti nazionali previdenziali, enti che dal 6 giugno di quest'anno non potranno più accettare pagamenti in formato cartaceo, ma tutte le fatture dovranno passare per il sistema informatico, denominato Sistema di Interscambio e gestito dall'Agenzia dell'Entrate. (Vedi: Fattura elettronica, obbligatoria dal 6 giugno).
Altra novità riguarda la tracciabilità. Tutte le fatture elettroniche emesse dovranno riportare il codice CIG (Codice Identificativo di Gara) ad eccezione dei casi di esclusione previsti dalla legge sulla tracciabilità (legge 13 agosto 2013, n. 136). Esonerati ad esempio: gli affidamenti in house e le prestazioni di lavori, servizi e forniture in economia tramite amministrazione diretta. Nelle fatture elettroniche relative ad opere pubbliche, ad interventi di manutenzione straordinaria o finanziati da contributi comunitari dovrà essere inserito il CUP (Codice Unico di Progetto). Le fatture che non riportano i due codici, non potranno essere pagate dalla pubblica amministrazione.
Pagamento dei debiti della PA
Il Governo mette a disposizione ulteriori 13 miliardi per velocizzare il pagamento dei debiti arretrati. Inoltre viene istituito un meccanismo che agevola la cessione del credito agli istituti finanziari, grazie a una garanzia dello Stato e al ruolo di Cassa Depositi e Prestiti.
di Mariagrazia Barletta
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