È operativa la struttura di missione di Palazzo Chigi che dovrà operare contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Coordinata da Erasmo D'Angelis e con direttore Mauro Grassi, è stata presentata ieri.
«In vista - fanno sapere da Palazzo Chigi - 3.395 cantieri anti-alluvioni e per la messa in sicurezza dalle frane e 183 opere per la depurazione degli scarichi urbani e il disinquinamento di fiumi e laghi. Previsti interventi per circa 4 miliardi di euro in tutte le Regioni».
Alla struttura di missione va la gestione di misure straordinarie e il coordinamento dei diversi enti dello Stato. Lo scopo è utilizzare 2,4 miliardi di euro destinati in passato alla riduzione degli stati di emergenza territoriali ma mai spesi, e altri 1.6 miliardi di euro stanziati con delibera CIPE nel 2012 per opere urgenti di fognature e depuratori nelle Regioni del Sud, fino ad oggi non impegnati.
Altro problema da affrontare è quello della depurazione degli scarichi urbani. «La Commissione Europea ha già stabilito sanzioni nei confronti dell'Italia per diverse centinaia di milioni l'anno per mancata depurazione di scarichi urbani che vedono il nostro Paese tra i primi inquinatori in area Ue. Tali sanzioni potrebbero essere ridotte o cancellate solo se le opere previste saranno realizzate entro dicembre 2015» ha ricordato Erasmo D'Angelis.
Il dissesto in numeri
Il 10% della superficie del territorio nazionale è a rischio frana e/o alluvione. Le aree ad elevata criticità idrogeologica riguardano l'89% dei Comuni (6.631) e in esse vivono 5,8 milioni di persone (il 9,6% della popolazione nazionale). Inoltre, secondo un censimento effettuato dal progetto IFFI (Inventario dei fenomeni franosi in Italia), realizzato dall'Ispra e dalle regioni e province autonome, il 68% delle frane europee si verifica in Italia.
Il problema appare in tutta la sua gravità se si contano le vittime: dall'inizio del secolo scorso, gli eventi di dissesto idrogeologico gravi in Italia sono stati oltre 4.000 e hanno provocato circa 12.600 morti, mentre il numero dei dispersi, dei feriti e degli sfollati supera i 700 mila. Infine,
Secondo quanto stimato dal ministero dell'Ambiente e dall'Ispra, il conto dei danni provocati dagli eventi franosi ed alluvionali dal 1951 al 2009, risulta superiore a 52 miliardi di euro. Si tratta di circa 1 miliardo di euro all'anno e, complessivamente, più di quanto servirebbe per realizzare l'insieme delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico sull'intero territorio nazionale.
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