Nascono le Commissioni di garanzia con il compito di riesaminare i pareri delle Soprintendenze. La novità è inserita nel Decreto Cultura licenziato alla Camera in prima lettura.
Con un emendamento all'articolo 12 viene stabilito che su richiesta di un'amministrazione coinvolta nel procedimento, o d'ufficio, il parere della Soprintendenza possa essere riesaminato da una Commissione regionale di garanzia interna al Mibact. Il provvedimento servirebbe a garantire «l'imparzialità e il buon andamento dei procedimenti autorizzatori in materia di beni culturali e paesaggistici».
A poter richiedere l'azione della Commissione non potrà dunque essere un privato, ma solo un'altra amministrazione purché coinvolta nel procedimento, come ad esempio potrebbe essere un Comune. Ricevuta la richiesta di riesame, la Commissione avrà dieci giorni di tempo per decidere e se non lo farà sarà confermata la decisione del soprintendente. La procedura si applica anche nell'ipotesi di diniego espresso in Conferenza dei servizi.
Le Commissioni di garanzia per la tutela del patrimonio culturale saranno composte esclusivamente da personale appartenente ai ruoli dello stesso Mibact e costituite a livello regionale o interregionale. La loro organizzazione deriverà dall'emanazione del nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dei Beni culturali, previsto dallo stesso Decreto Cultura. E se il regolamento non sarà approvato, il riesame sarà affidato ai Comitati regionali di coordinamento (art. 19 del DPR 233/2007).
Cosa succederà se la Commissione di garanzia formulerà rilievi sul parere della soprintendenza, il provvedimento non lo specifica. La Commissione potrebbe rinviare i rilievi all'organo periferico, oppure adottare una atto sostitutivo. In quest'ultimo caso, come rilevato dai documenti della Camera: «Occorrerebbe anche indicare i termini per l'adeguamento».
Secondo il ministro Dario Franceschini, la norma dovrebbe servire ad abbreviare i tempi. Il provvedimento, secondo il ministro: «Risolve un problema evidenziato da anni: l'impossibilità di ottenere un riesame dei pareri se non con un ricorso giurisdizionale, con aggravio di tempi e di costi».
Di diverso parere Italia Nostra, secondo cui: «l'emendamento è arrivato per mettere i ceppi ai polsi ai Soprintendenti e ai funzionari coraggiosi che non hanno paura di opporsi ai poteri forti». «Il giudice, il Soprintendente, viene giudicato dalla Commissione di garanzia diventando praticamente un imputato», continua l'Associazione, secondo cui: il provvedimento è «paradossale e avvilente visto che la possibilità di un riesame dei pareri è già previsto dalle leggi che regolano i procedimenti amministrativi prima del ricorso giurisdizionale».
Esteso l'Art Bonus
Il credito d'imposta del 65% viene ampliato. Sarà riconosciuto anche alle donazioni a favore di associazioni non profit che si prodigano per la valorizzazione del patrimonio, come il FAI (Fondo Ambiente Italiano). È stata infatti ascoltata la richiesta avanzata dal presidente del FAI, Andrea Carandini che aveva espresso una certa sofferenza perché il decreto non riguardava i beni privati. «Se noi riceviamo in dono una villa palladiana che vogliamo aprire al pubblico - affermava Carandini - non possiamo usufruire dell'Art Bonus». «Perché i beni privati appartenenti a enti privati senza scopo di lucro e aventi finalità di pubblica utilità non possono godere dell'Art Bonus?» chiedeva il presidente del FAI. [fondoambiente.it].
In sede di conversione del decreto viene, inoltre, decisa l'attivazione di un portale unico Mibact per raccogliere e diffondere tutte le informazioni sulle donazioni e sugli interventi realizzati e in corso d'opera.
di Mariagrazia Barletta
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