Impegno sociale, rispetto per le tradizioni costruttive e dell'identità culturale locali: le caratteristiche che contraddistinguono la maniera di operare dello studio Tamassociati si ritrovano in uno dei suoi ultimi progetti africani. Il luogo questa volta è Kampala, in Uganda, dove il team ha progettato la nuova sede della ong Maisha, un'organizzazione che si occupa della formazione di registi emergenti dell'Africa orientale, fondata nel 2004 dalla pluripremiata regista e sceneggiatrice Mira Nair.
© Tamassociati
L'architettura e i percorsi nel paesaggio esprimono la loro bellezza attraverso la semplicità delle forme. Una bellezza che non ha bisogno di ricorrere a scintillii, a stranezze o a grandi cubature, ma che è in stretta relazione con le esigenze di tipo pratico del costruire, in sintonia con la cultura del luogo, ed espressione, infine, della poesia che si cela dietro alla costruzione del progetto. La poesia è in questo caso legata al concetto di vita, che diventa fonte primaria di ispirazione.
Fondata per promuovere il cinema africano, la ong Maisha dà sfogo un'esigenza semplice: dare voce alle storie della popolazione africana che altrimenti non sarebbero mai state raccontate da nessun altro. Nascono col tempo laboratori in Kenya, Uganda, Tanzania e Ruanda. Ed ora i progettisti di Tamassociati si sono occupati della progettazione della sede del Maisha film lab.
Il sito prescelto per la costruzione del nuovo quartier generale della ong è una delle colline più alte di Kampala, a circa sette chilometri dal centro.
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Il progetto fonde cinema, architettura e natura ispirandosi al concetto che è dietro il termine «maisha», che tradotto dal Kiswahili, significa vita. Un concetto che accomuna architettura e cinema. Il cinema, infatti, come l'architettura, è legato ai nostri sentimenti e ai nostri sogni ed è un'esperienza di vita. Così il progetto diventa come una sequenza di scene ispirate alla nostra avventura terrestre.
Nel giardino si sviluppa un percorso che tocca diverse stazioni, ognuna delle quali rappresenta uno stadio della nostra evoluzione: dall'infanzia alla transizione finale, oltre la quale la vita ricomincia. Ogni stazione, oltre a rappresentare le diverse fasi della vita, include diverse attività funzionali della scuola ed espone installazioni artistiche, opera di artisti africani e ugandesi, realizzate usando materiali naturali e locali.
Cuore del progetto è il quartier generale del Miasha Film lab con i suoi uffici, un archivio per i video, una sala per proiezioni da 54 posti, due sale di montaggio e un teatro-terrazza con vista sul paesaggio. Ed è questa la prima e ultima tappa del percorso, che rappresenta l'inizio e la fine dell'avventura umana.
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L'attenzione dello studio Tamassociati ricade, come di consueto nel loro modo di operare, sulle tecniche costruttive e sui materiali locali. In questo caso sui mattoni, ampiamente prodotti nella zona, realizzati a mano e cotti in forni costruiti sul posto. La tecnologia del mattone viene prescelta per sollevare i muri, minimizzare l'uso del cemento e per formare le volte degli headquarter, tra l'altro ispirati alla tipica forma dei forni del luogo.
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Altro elemento del progetto è il "kund" parola in lingua hindi che sta per serbatoio. Si tratta di una sorta di aula all'aperto per riunioni, dibattiti, ed eventi e ispirata alla forma dei pozzi a gradoni in pietra dell'India. Facendo eco alla topografia naturale della terra che digrada verso gli antichi alberi di mango, sarà, inoltre, realizzato un anfiteatro da 100 posti. Questo avrà la funzione di cinema all'aperto per la scuola e per la comunità in generale.
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Infine il giardino, un luogo aperto al pubblico che servirà come spazio di ispirazione per gli studenti, per concerti di musica ed aperto alla comunità. Il giardino ha una storia speciale: nel corso di un decennio Mira Nair ha chiesto a ogni studente e ad ogni mentore della Maisha film school di piantare un albero. Ora è cresciuta una bellissima foresta simbolo della crescita della conoscenza e della formazione. Sotto la guida ispirata di Nikola Kluesters e Mathilde Baetz, il gruppo di Tamassociati sta creando un giardino fatto di fiori ugandesi spontanei e di rocce.
+ info www.tamassociati.org
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