Un milione di euro per il progetto "Mille giovani" e 1,5 milioni per favorire i contratti a tempo determinato all'interno dei luoghi statali della cultura. Sul fronte dell'occupazione, il Decreto Cultura, ormai convertito in legge, mette in atto un piano che coinvolge i giovani under 29 e i professionisti di età inferiore a 40 anni.
Tirocinanti per la cultura
Rifinanziato il fondo "Mille giovani per la cultura", per un ammontare di 1 milione di euro per il 2015. Il Fondo, istituito con il decreto Lavoro dello scorso anno (decreto 76/2013), è destinato alla promozione di tirocini formativi e di orientamento per giovani under 29 nei settori delle attività e dei servizi per la cultura.
I giovani potranno essere coinvolti nell'ambito del piano strategico che deve predisporre l'Unità Grande Pompei, oppure essere d'aiuto per rafforzare le attività di accoglienza e di valorizzazione messe a punto dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta. I tirocinanti potranno, inoltre, prestare la loro attività a servizio del piano strategico di sviluppo del percorso turistico-culturale integrato delle residenze borboniche.
Infine, i giovani affiancheranno il commissario straordinario per la Reggia di Caserta, al quale è assegnato il compito di predisporre, entro il 31 dicembre 2014, un progetto di riassegnazione degli spazi dell'intero complesso della reggia vanvitelliana. Lo scopo è restiture il complesso alla sua esclusiva destinazione culturale, educativa e museale.
Contratti flessibili nei luoghi della cultura
Sempre sul fronte lavoro, 1,5 milioni (per il 2015) sono destinati a favorire l'occupazione di giovani nei luoghi statali della cultura. Musei, siti archeologici, potranno offrire opportunità di lavoro andando in deroga al limite posto alle assunzioni di personale e mediante contratti di lavoro a tempo determinato. Lo scopo può essere duplice: rafforzare i servizi di accoglienza e di assistenza al pubblico, oppure potenziare gli interventi di tutela, vigilanza, ispezione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali.
Potranno essere impiegati, previa procedura selettiva, i professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali, di cui al D.Lgs. 42/2004, di età non superiore a 40 anni. Si tratta di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, restauratori di beni culturali e collaboratori restauratori di beni culturali, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai beni culturali e storici dell'arte. Sono, in definitiva, quei professionisti ai quali compete la responsabilità degli interventi operativi di tutela, protezione, conservazione, valorizzazione e fruizione, secondo quanto disposto dalla legge sul riconoscimento dei professionisti dei beni culturali. Una legge approvata a giugno dal Parlamento ed in attesa di pubblicazione.
Infine il miglioramento dei servizi di valorizzazione dei luoghi della cultura può essere attuato ingaggiando professionisti di età non superiore a 29 anni, attraverso iniziative presentate nell'ambito del servizio nazionale civile.
di Mariagrazia Barletta
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