Al via un «Fondo per la progettazione e l'innovazione», abolito l'incentivo del 30% per i piani urbanistici. In fase di conversione, il Decreto sulla Pubblica Amministrazione (90/2014) modifica i bonus per la progettazione e per gli altri servizi interni alla stazione appaltante. Il DL è al termine della fase di conversione, licenziato in prima lettura al Senato, passa ora alla Camera per una seconda e veloce lettura.
Un nuovo Fondo
Con la conversione del decreto l'incentivo del 2% non scompare, ma viene modificata la ripartizione dei compensi. Ogni amministrazione pubblica dovrà mettere da parte una somma pari al massimo al 2% degli importi posti a base di gara per un un'opera o un lavoro. Risorse che saranno destinate a formare il «Fondo per la progettazione e l'innovazione».
Per ciascuna opera o lavoro, l'80% delle somme destinate al Fondo sarà ripartito tra il RUP e i dipendenti incaricati della redazione del progetto e dello svolgimento di altri servizi di architettura e di ingegneria (piano della sicurezza, direzione dei lavori, collaudo). Le somme sono comprensive anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell'amministrazione e coprono il lavoro di eventuali collaboratori. Il restante 20% è destinato all'implementazione di banche dati per il controllo ed il miglioramento della capacità di spesa e al miglioramento dell'efficienza dell'ente e dei servizi ai cittadini.
I limiti all'incentivo
Il tetto all'incentivo, riferito al singolo dipendente è fissato al 50% dello stipendio annuo lordo e viene applicato alla somma di tutti gli incentivi corrisposti al dipendente nel corso dell'anno.
La percentuale effettiva da accantonare per il Fondo sarà stabilita dalla stessa amministrazione attraverso un regolamento e tenendo conto dell'entità e della complessità dell'opera da realizzare. Lo stesso regolamento dovrà stabilire modalità e criteri per ripartire l'80% del Fondo tra il RUP e gli altri incaricati ed attuare una riduzione delle risorse in caso di allungamento dei tempi o di aumento dei costi previsti dal quadro economico del progetto esecutivo.
La corresponsione dell'incentivo è disposta dal dirigente, previo accertamento, con esito positivo, delle attività svolte dal dipendente. In caso di affidamento esterno alla PA o di accertamento negativo da parte del dirigente, le somme che sarebbero state corrisposte ai dipendenti costituiranno economie.
Una disciplina analoga potrà essere adottata anche dai concessionari di lavori pubblici e da particolari società con capitale pubblico.
di Mariagrazia Barletta
Per approfondire:
Le novità sono contenute negli articoli 13 e 13 bis contenuti nel maxiemendamento interamente sostitutivo del ddldi conversione del decreto-legge n. 90 sulla pubblica amministrazione, approvato al Senato.
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