La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, simbolo della città dell'Aquila, e purtroppo anche del terremoto che l'ha distrutta, sarà restaurata. Gli interventi serviranno principalmente a garantire la messa in sicurezza e il miglioramento sismico della Basilica. A rendere il recupero realtà è l'azione sinergica di Eni, del Comune, della Soprintendenza e di diverse Università. La consegna a cittadini e turisti è prevista per il 2016. Un sito apposito documenterà il progetto passo dopo passo.
Il progetto è stato illustrato alla presenza del sindaco della città dell'Aquila, Massimo Cialente, e del chief downstream & industrial operations ifficer di Eni, Salvatore Sardo.
L'intento, fa sapere l'ENI è «restituire alla comunità aquilana il monumento nella sua interezza rispettandone la sacralità e il significato storico». La storia nasce con la firma, nel 2012, del protocollo d'intesa "Ripartire da Collemaggio". Da allora sono state realizzate indagini tecniche e ricerche storiche e sono state completate tutte le fasi della progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva).
L'ENI, le Soprintendenza e le Università coinvolte hanno dato il loro contributo, ciascuno in un settore specifico e secondo le competenze tecniche a disposizione. Alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici d'Abruzzo è toccata la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza. Il Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma e l'Università de L'Aquila, insieme agli ingegneri e ai geologi di ENI, hanno garantito le necessarie azioni tecnico-scientifiche. L'ENI ha poi messo a disposizione la sua esperienza nella gestione di progetti complessi, applicando in un ambito diverso le tecnologie più avanzate utilizzate nelle attività estrattive.
A decrivere l'intervento è ancora una volta l'ENI: «Per rispettare tutti i valori di cui è ricca la Basilica, gli studi preliminari sull'intervento di recupero del monumento hanno preso in considerazione tutti gli aspetti di natura storica, culturale, strutturale e funzionale. Inoltre è stata adottata una metodologia che limita gli interventi di restauro al minimo, lasciando inalterate, ove possibile, le parti originali dell'edificio. Per facilitare le attività di indagine e misura, oltre che per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la manutenzione futura, è stato elaborato, mediante uno scanner, un modello digitale di estremo dettaglio a supporto di un vasto ed articolato database».
Presto sarà assegnato l'appalto per i lavori, mentre il completamento è previsto entro la fine del 2016.
Per seguire il progetto:
web ungiornoacollemaggio.it e Twitter #ungiornoacollemaggio
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