A Pavia un concorso per la nuova Torre civica

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di GIUSEPPE SPATOLA

PAVIA - «La nuova Torre civica rinascerà dalle macerie di quella crollata 14 anni fa. Il Comune, come ha suggerito Arturo Carlo Quintavalle sulle pagine del Corriere, a settembre bandirà un concorso internazionale per valorizzare i resti dell'edificio medievale.

L'opera di un artista o di un architetto contemporaneo avrà il compito di restituire nel cielo di Pavia il gigante che si è sbriciolato nel 1989».

Non ha dubbi Eligio Gatti, assessore alla Cultura e vicesindaco di Pavia: se la ricostruzione della Torre civica rimane una chimera irraggiungibile, allora è meglio pensare ad una «Tour Eiffel», a una struttura tutta pavese capace di evocare la memoria della «torre più alta e imponente esistita in città».

Insomma, malgrado il sindaco Andrea Albergati mantenga viva la speranza di chi vorrebbe ricostruire l'edificio crollato appellandosi al governo e all'Ue per raccogliere i 30 miliardi di lire necessari a realizzare il progetto, in questi giorni l’idea di valorizzare i monconi della torre con un'opera costruita ex novo sembra prendere piede. «Roberto Cecchi, direttore generale per i Beni architettonici e il paesaggio del ministero dei Beni culturali, nei giorni scorsi ha stroncato senza appello il progetto di ricostruzione - sottolinea Gatti - Perciò il Comune deve rimboccarsi le maniche e valorizzare quel che resta del monumento.

Ci vuole un concorso internazionale, chiedendo ad artisti e architetti di dare un volto nuovo a Piazza del Duomo e a quel che resta della Torre. Occorre una struttura che ridìa lustro alla piazza e conservi la memoria storica di quella che era la più imponente delle 100 torri di Pavia».

E aspettando il vincitore del concorso, Marco Lodola, artista pavese di fama internazionale, si è detto disponibile a studiare la sistemazione provvisoria dei monconi.

Spiega: «Sono contrario alla ricostruzione della Torre: sarebbe solo un falso storico. Penso che l’idea di un concorso internazionale per valorizzare i monconi della torre sia la soluzione migliore. Io lavoro con le luci e i colori. Ho già messo a disposizione del Comune la mia arte per studiare una prima "Torre olografica"».

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