L'Inarcassa scrive al Ministero del Lavoro per istituire una Gestione separata al suo interno. L'idea è assorbire le contribuzioni di 36mila architetti e ingegneri costretti a versare contributi per attività libero professionali alla Gestione separata INPS, in quanto contemporaneamente sono titolari di contratti di lavoro subordinato.
La lettera
«Circa 36.000 architetti ed ingegneri, iscritti ai rispettivi Albi professionali, che sono titolari di contratti di lavoro subordinato, esercitano anche la libera professione e per tale attività sono iscritti alla Gestione Separata INPS».
«Tali soggetti, in virtù delle norme e della disciplina statutaria e regolamentare di Inarcassa vigenti, non soddisfano, infatti, i requisiti di iscrivibilità ad Inarcassa, poiché in ragione del rapporto di lavoro subordinato in essere sono "iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie"».
«È, quindi, emersa l'esigenza di valutare la possibilità che Inarcassa provveda ai compiti di previdenza ed assistenza anche a favore di tale categoria di ingegneri ed architetti, tramite l'istituzione di una apposita Gestione separata presso Inarcassa, riservata agli ingegneri ed architetti che esercitano la libera professione, in via non esclusiva, in quanto titolari di un rapporto di lavoro subordinato».
«Gli scriventi, prima di procedere agli atti propedeutici, chiedono ai Ministeri in indirizzo di indicare la disciplina applicabile alla eventuale costituenda Gestione in parola, gli obblighi gravanti sugli iscritti, con particolare riferimento alla aliquota contributiva applicabile, e le prestazioni previdenziali e le tutele assistenziali ai medesimi erogabili».
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