È Diébédo Francis Kéré il vincitore del premio Schelling Architecture, quest'anno dedicato al tema «Ingegno indigeno». In lizza c'erano anche l'austro-tedesca Anna Heringer, autrice della famosa scuola di Rudrapur, in Bangladesh, e Carla Juaçaba, giovane architetto di Rio de Janeiro. Tra le sue opere, la casa Varanda, una abitazione con struttura in acciaio eretta in soli quindici giorni. I tre architetti hanno in comune la creazione di opere profondamente radicate nella tradizione locale e attente ai bisogni umani, alle tradizioni costruttive locali e alla relazione tra architettura e condizioni climatiche.
Lo scopo del Premio, indetto dalla Fondazione Schelling Architecture, era generare una riflessione su alcuni interrogativi: «Come può un'architettura essere ingegnosa, subito comprensibile ed al contempo soddisfare le necessità umane in maniera accattivante? Come può evolvere una tale architettura basandosi sui materiali da costruzione locali e sui saperi tradizionali? Come si relazionano condizioni climatiche e tradizioni costruttive?». E i progetti dei tre candidati erano stati giudicati adatti a generare un dibattito sui temi indicati.
Fondata nel 1992 a Karlsruhe da Trude Schelling-Karrer e Heinrich Klotz, la Fondazione Schelling Architecture è una fondazione culturale indipendente che assegna i suoi premi ogni due anni nel mese di novembre. Un comitato di selezione, a rotazione, sceglie candidati e vincitori. Il comitato per il 2014 era composto da: Peter Cachola-Schmal, Christiane Fath, Louisa Hutton, Dietmar Steiner, Wilfried Wang, Ludwig Wappner. Ospite: Helga Kusolitsch. Ad unirsi alla giuria per decretare il vincitore, lo scrittore e critico Juhani Pallasmaa, vincitore quest'anno dello Schelling Architecture Theory Prize.
Diébédo Francis Kéré
Primary School, Gando (Burkina Faso), 2001 © Erik Jan Ouwerkerk, Schelling Architekturstiftung
Diébédo Francis Kéré, pluripremiato, è nato in Burkina Faso ed ha studiato in Germania. È un grande esperto nello sviluppo delle tecniche costruttive in argilla e nella conservazione delle costruzioni tradizionali. Ha concentrato la sua attenzione sullo sviluppo delle tecniche locali. A Gando, sua città natale, ha realizzato delle abitazioni per insegnanti. Disposte nei pressi del complesso scolastico, le case sono state progettate per attirare docenti verso la campagna, e anche per promuovere l'uso della terra come materiale da costruzione sostenibile e durevole.
Le case sono state realizzate come una serie di moduli adattabili, ciascuno di dimensioni paragonabili alle tradizionali capanne rotonde molto diffuse nella regione. La semplicità del design e la riduzione al minimo dei materiali da acquistare rende il sistema facilmente replicabile dagli abitanti del villaggio. Per proteggere l'edificio dall'umidità di risalita, le mura in mattoni crudi, spesse ben 40 centimetri, poggiano su uno strato costituito da cemento e pietre di granito.
Teacher‘s Housing, Gando (Burkina Faso), 2004 © Erik Jan Ouwerkerk, Schelling Architekturstiftung
Health Clinic of the Opera Village, Laongo (Burkina Faso), 2013 © Erik Jan Ouwerkerk, Schelling Architekturstiftung
web schelling-architekturpreis.org
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