Nel cuore del distretto internazionale di Ginevra, nei pressi della sede europea delle Nazioni Unite, è stata completata la costruzione della «Maison de la Paix», un campus per 850 studenti che ospita i dipartimenti di ricerca e amministrazione dell'Institut de hautes études internationales et du développement (IHEID), un importante istituto di ricerca e di formazione specializzato in relazioni internazionali.
A progettarlo è Eric Ott, dello studio elvetico IPAS Architectes, vincitore nel 2008 di un concorso internazionale di progettazione.
© Oskar Dariz
La «Maison de la Paix» rappresenta una piattaforma importante a livello mondiale per le questioni legate alla pace, alla sicurezza e allo sviluppo. Questo edificio di vetro e acciaio ha una forma particolare che ricalca il disegno di sei petali. Nel campus troveranno posto tre organismi finanziati dal governo svizzero: il Centro per il controllo democratico delle forze armate (DCAF), il Centro di politica di sicurezza (GCSP) e il Centro internazionale per lo sminamento umanitario (GICHD). L'edificio ospiterà infine diverse altre organizzazioni che si occupano di promuovere la pace, la sicurezza e lo sviluppo a livello mondiale.
Insieme, l'Istituto e i tre Centri, rendono la «Maison de la Paix» un importante polo di competenza internazionale che rappresenta il contributo della Svizzera alla promozione a livello mondiale della pace e della cooperazione internazionale.
© Oskar Dariz
La posizione della Maison de la Paix è unica per la sua dislocazione nel cuore della Ginevra internazionale, vicino all'aeroporto e alla stazione ferroviaria centrale, e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. L'architetto Eric Ott è stato selezionato per l'originalità della proposta in risposta alle necessità di spazio e concetti dell'edificio. Il disegno dalla forma rettangolare allungata ricorda i petali di un fiore, tanto che, fin da subito, "Petalo" è diventato il termine per descrivere ogni parte dell'edificio.
Le linee curve del vetro che riveste le facciate, e le differenze di altezza di ogni petalo, creano una struttura mutevole, che prende vita e si evolve mano a mano che il visitatore si muove intorno ad essa. La molteplicità delle curve all'interno dell'edificio, in assenza di un unico muro rettilineo, crea stanze originali e suggestive.
La struttura
L'edificio è costituito in parte da cemento armato in lastre fondato su una struttura tubolare, rinforzato da travi visibili sulla facciata a forma di croce. L'intera struttura è ancorata a terra con pali fino a 20 metri di profondità. All'ingresso principale, una sporgenza di 21 metri è stata realizzata grazie ad un traliccio ad arco posto nella facciata del primo petalo. Nella sala principale, l'imponente struttura tridimensionale che poggia su sei colonne consente panorami sconfinati. Infine, i 37 metri di luce libera che coprono le scale sotto il quarto petalo, hanno richiesto un traliccio ad arco nella facciata del petalo (Elementi orizzontali con travi HEM260 collegati attraverso ROR 323,9 x 25 mm.).
© Oskar Dariz
Per quanto riguarda la struttura, realizzata da Stahlbau Pichler, i 6 "petali" sono costituiti da acciaio S355, le strutture portanti verticali sono costituite da tubi tondi ROR 323,9 x 25 mm. Controvento verticale a traliccio a croce di. S. Andrea e dispositivi anti-foratura fanno parte della struttura metallica in forma di strutture trasversali. Tutto l'assemblaggio è stato realizzato sul posto.
Le facciate
Ancora a Stahlbau Pichler è toccato il prestigioso compito di sviluppare le facciate dell'intera "Casa". Oltre 15.000 mq di facciate in acciaio a doppia pelle. La facciata dell'edificio è a doppio strato. Lo strato interno è dotato di vetro triplo ad elevate prestazioni, che garantisce protezione termica massima, e un sistema automatico che gestisce la quantità ideale di sole negli uffici, nonché un ottimale irradiamento del calore.
Un secondo strato di doppio vetro, separato dal primo strato da una passerella per la manutenzione, offre uno schermo acustico supplementare e protezione dall'inquinamento della ferrovia e della città.
Le facciate a doppia pelle creano un microclima interno ed una ottima qualità dell'aria indoor. Il paramento esterno è un vetro camera basso-emissivo, e quello interno, apribile per consentire l'accesso all'intercapedine, è costituito da una lastra di vetro singolo. L'intercapedine ventilata include il dispositivo di schermatura della radiazione solare.
Il sistema di facciate proposto da Stahlbau Pichler è in grado di resistere ai carichi di progetto (vento, peso proprio, neve, etc..) agenti sull'edificio in base alla sua ubicazione, e di proteggere l'edificio dall'ambiente esterno (variazioni di clima, intemperie,..). Viene pensato per garantire caratteristiche termiche e acustiche ottimali e per assicurare la protezione dal fuoco in diverse forme.
Crediti
Project manager e committente: The Graduate Institute
Architetto: Eric Ott, bureau IPAS Architectes SA, Neuchâtel
General contractor Steiner SA
Strutture d'acciaio e facciate (progettazione, costruzione e installazione):
Stahlbau Pichler
Date
Concorso internazionale di progettazione, proclamazione vincitore: dicembre 2008
Domanda di concessione edilizia: maggio 2010
Accordo con general contractor e apertura del cantiere: luglio 2011
Completamento base e petali 1 e 2: settembre 2013
Completamento petali 3 e 4: dicembre 2013
Completamento petali 5 e 6: autunno 2014
Programma funzionale
The Graduate Institute: 20.000 mq
I centri sostenuti dalla Confederazione svizzera (DCAF, GCSP, GICHD): 11.000 mq
Altre organizzazioni (WBCSD, Centro di Ricerca del Golfo, Interpeace): 2500 mq
Parcheggio e archivi: 4500 mq
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: