Francesco Paolo Sisto e Maino Marchi, relatori per il decreto Milleproroghe annunciano in una conferenza stampa alla Camera dei deputati una proroga per il vecchio Regime dei minimi, ossia dell'agevolazione, nata nel 2012, che fissava un'imposta al 5 per cento e soglia di reddito a 30mila euro.
Sarebbe allo studio del Governo un emendamento per «prorogare la normativa precedente» o per dare la possibilità di scelta tra il nuovo Regime, introdotto dalla Legge di Stabilità, ed il vecchio. L'emendamento non è stato ancora depositato, ma dovrebbe arrivare presto a Montecitorio, dove il Milleproroghe è allo studio delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, per la conversione in legge.
Con l'abbassamento della soglia di reddito a 15mila euro la Legge di Stabilità aveva ridotto la platea dei possibili professionisti beneficiari. L'imposta sostitutiva è passata dal 5 al 15 per cento, mentre viene introdotto un coefficiente di redditività del 78 per cento per il calcolo dell'imponibile. Un meccanismo che non consente di detrarre le spese. Caratteristiche molto meno vantaggiose delle precedenti, che sono bastate a far scattare una corsa all'apertura di nuove partite Iva, con lo scopo di poter aderire al vecchio Regime rimasto in vita per chi vi faceva ingresso entro il 2014.
» Le caratteristiche del nuovo Regime nato con la Legge di Stabilità
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