La compravendita di immobili ad uso non abitativo, come uffici, capannoni e locali commerciali, di valore catastale non superiore a 100mila euro può avvenire senza rogito notarile. Il passaggio di proprietà potrà avvenire con una scrittura privata autenticata da un avvocato dotato di una polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell'atto.
Ad introdurre la novità è il disegno di legge sulla concorrenza varato nell'ultimo Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel testo del disegno di legge viene anche specificato che le visure ipotecarie e catastali per la redazione degli atti e delle dichiarazioni legate alla compravendita, nonché le comunicazioni dell'avvenuta sottoscrizione degli atti agli uffici competenti, sono a carico della parte acquirente, donataria o mutuataria.
Le transazioni senza controllo notarile espongono «il il sistema Paese, e in particolare le fasce più deboli dei cittadini a forti rischi di criminalità, abusi e frodi con un grave danno economico e sociale», è la replica del Consiglio Nazionale del Notariato che affida la manifestazione della sua contrarietà ad una nota.
«La rimozione per tali atti, infatti, del regime dei controlli di legalità affidati al notariato, porterà ad una inevitabile rarefazione delle verifiche in materia di antiriciclaggio (oggi il 91% delle segnalazioni delle professioni provengono da notai), minando l'affidabilità dei pubblici registri».
«In Italia il settore è caratterizzato da un sistema di governo pubblico che assicura trasparenza alle transazioni immobiliari e tutela le parti da eventuali vizi che possono inficiare il mercato. Ciò è possibile attraverso una sinergia virtuosa tra agenzie pubbliche (Agenzia delle Entrate-Area Territorio e Archivi Notarili sotto il controllo del Ministero della Giustizia) e un numero programmato, e dunque controllabile, di "concessionari" (notai - pubblici ufficiali) all'avanguardia mondiale nella trasmissione digitale in sicurezza degli atti» continua la nota.
«Pensare che senza controllo notarile si abbiano uguali tutele, vuol dire dividere la popolazione in due fasce: i ricchi godranno delle garanzie, i poveri saranno a rischio. Basti pensare che ogni atto notarile (quello dei ricchi e quello dei poveri) è sottoposto al controllo del Ministero della Giustizia a garanzia della massima certezza del contenuto dell'atto e della sua conformità all'ordinamento».
» Il testo del disegno di legge sulla concorrenza
» La nota del Consiglio Nazionale del Notariato
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