Il 30 giugno 2014 è entrato in vigore l'obbligo, per tutti i professionisti e gli esercenti, di accettare pagamenti con carte di debito (bancomat) se gli importi superano i 30 euro. Ma la legge non prevede sanzioni per chi si adegua, così in Senato viene presentato un disegno di legge per correggere il tiro. Si studiano le multe da applicare: per i contravventori la sanzione giunge fino a mille euro e per chi proprio non vuole adeguarsi arriva la sospensione dell'attività.
«La suddetta normativa - si legge nel testo del disegno di legge - appare incompleta atteso che, da un lato, non ha previsto alcuna agevolazione per coloro che abbiano provveduto a dotarsi di tali strumenti di pagamento e, dall'altro, non ha previsto alcuna sanzione laddove il professionista, commerciante, esercente o l'azienda non si adegui alla previsione e, quindi, non disponga degli strumenti idonei a consentire il pagamento mediante PoS».
Lo scopo del provvedimento sarebbe duplice: «premiare il professionista, commerciante, esercente o l'azienda che, in adempimento della normativa, abbia provveduto a dotarsi degli strumenti elettronici di pagamento», e anche «tutelare il consumatore e fruitore del servizio nel caso in cui si veda negata la legittima possibilità di procedere al pagamento mediante strumenti elettronici».
Il «premio» consisterebbe nella possibilità di ottenere delle agevolazioni fiscali, consistenti nella detrazione dal reddito imponibile del costo di ciascuna transazione eseguita tramite strumenti elettronici. Per chi non si è adeguato è prevista invece una sanzione di 500 euro, con l'obbligo di mettersi in regola entro 60 giorni dalla notifica.
La sanzione scatterebbe attraverso la segnalazione dell'eventuale cliente che, vedendosi negata la possibilità di pagare con strumenti elettronici, potrebbe rivolgersi ai competenti uffici della Guardia di Finanza. Dalla segnalazione si passerebbe poi alla verifica e quindi all'irrogazione delle sanzioni. Ma il controllo potrebbe avvenire anche senza segnalazioni, ma per volontà della stessa Guardia di Finanza.
Trascorsi i sessanta giorni, per l'interessato che non si mette in regola, il DDL prevede una sanzione di mille euro. Ai contravventori più testardi, vengono concessi altri 30 giorni per dotarsi di mezzi idonei che gli permettano di accettare pagamenti elettronici. Trascorsi anche questi, l'attività, secondo il DDL, viene sospesa dalla Guardia di Finanza.
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