di SILVIA MARIA DUBOIS
Giovani architetti crescono. E, soprattutto, si autofinanziano.
Sono i liberi professionisti della Vaga (Associazione giovani architetti della provincia di Vicenza), volenterosi rifondatori dell'indipendenza intellettuale e del talento "naturale", quello svincolato dai casati lavorativi e dagli ammaestramenti di categoria.
Non è raro "pizzicare" questa ottantina di iscritti a confutare le linee geometriche di una piazza di provincia, magari alle due di notte, oppure a riempire il vagone di un treno in viaggio verso la biennale di Venezia, durante un pomeriggio domenicale.
Ora, dopo nove anni di mostre, dibattiti e buona volontà, il Comune ha affidato proprio a loro il concorso di idee per la riqualificazione dello spazio adiacente le mura di viale Mazzini. «La città si sta accorgendo di noi» esclamano gli architetti della Vaga, e annunciano, così, il loro primo, grande traguardo. Come racconta Carolina Fago, 37 anni, neopresidente dell'associazione.
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